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Foglioline più lunghe di 5 cm. Fiori a simmetria raggiata. Frutto diverso da un legume
Ailanthus altissima (Mill.) Swingle
L'ailanto è un albero capace di nascere nei muri e fu introdotto dalla Cina
nel 1760 per avviare l'allevamento di un nuovo baco da seta (il baco
tradizionale era decimato da catastrofiche epidemie). L'allevamento non
ebbe successo, ma l'ailanto si diffuse a tal punto che, agli esordi dell'era
industriale, incominciò a dimostrarsi altamente aggressivo, giungendo
oggi a occupare uno dei primi posti nella classifica mondiale delle specie
invasive e il primo posto nelle liste nere dei territori a clima temperato. È
un pericoloso demolitore di opere murarie e monumenti, che poco per
volta sgretola per azione dell'apparato radicale. Cresce presso gli abitati,
lungo le vie, in prati abbandonati ove ritarda la ricostituzione dei boschi,
al di sotto della fascia montana. L'invasività è dovuta all'enorme numero
di semi prodotti (sino a 250.000 per albero all'anno), alla sostenuta
riproduzione vegetativa per polloni e all'eliminazione della concorrenza
per allelopatia. Le foglie emanano un odore sgradevole per la presenza di
formazioni ghiandolari alla base della lamina, mentre semi e scorza sono
tossici. Il nome generico, come riferisce Desfontaines, autore del genere,
deriva dal cinese antico 'ailanto', che significa 'albero del cielo' o 'albero
che può raggiungere il cielo', concetto ripreso nel nome specifico. Forma
biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura. giugno-luglio.
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Foglioline più brevi di 5 cm. Fiori a simmetria bilaterale, Frutto un legume
Robinia pseudoacacia L.
La robinia è un albero di origine nordamericana, introdotta a Parigi dal
Canada nel 1601 e poi diffusasi ampiamente in Europa con tendenza
submediterraneo-continentale. In Italia è comunissima in tutte le regioni.
Cresce sempre in ambienti disturbati come scarpate, margini stradali,
boschetti presso gli abitati e le linee ferroviarie, su suoli da freschi a
subaridi, con il sambuco nero e varie specie nitrofile ruderali, dal livello
del mare alla fascia montana. È una pianta rustica e a rapido
accrescimento, che tende a soppiantare la vegetazione locale divenendo
spesso invasiva. Viene spesso usata a scopo ornamentale per il fogliame e
la fioritura; il legno, resistente alle intemperie, è utilizzato per palerie e
come combustibile; i semi, la scorza e le radici contengono sostanze
tossiche. È un'ottima pianta mellifera il cui miele (miele d'acacia) si
mantiene fluido senza cristallizzare. I fiori sono utilizzati in erboristeria
ed in alcune regioni italiane vengono mangiati fritti. Il genere è dedicato a
Jean Robin (1550-1629), erborista di re Enrico IV di Francia, nel cui
giardino introdusse il primo esemplare d'Europa; il nome specifico
significa 'falsa acacia', dal greco 'akis' (spina). Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
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Piante lianose con fusti rampicanti, volubili o scandenti
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Alberi o arbusti
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Fiori e frutti disposti in ombrelle semplici. Piante sempreverdi
Hedera helix L. s.l.
L
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edera è una specie mediterraneo-atlantica comune in tutta Italia dal
livello del mare sino alle faggete termofile della fascia montana inferiore.
Cresce in boschi e siepi, su muri, rocce e alberi, di cui raggiunge la
chioma in siti umidi, formando intrichi con
Clematis vitalba
e altre liane.
Mostra marcata eterofillia, cioè la forma delle foglie dei rami vegetativi è
molto diversa da quella delle foglie dei rami fioriferi. È comunemente
coltivata come pianta ornamentale, come tappezzante di terreni molto
ombreggiati e per ricoprire muri o pergolati. Ne esistono numerosissime
cultivar che differiscono per la forma, dimensioni e colore delle foglie
(frequenti sono quelle a foglie variegate). Sia i Greci che i Romani
consideravano l
'
edera un simbolo di forza vitale; questo per la sua
longevità e perché si tratta di una pianta sempreverde. I fiori, ricchi di
nettare, sono visitati da molte specie di insetti, tra cui le api. Tutta la
pianta è tossica per l'uomo (presenza di saponine triterpeniche e
alcaloidi), in particolare foglie e frutti; questi ultimi possono attirare
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