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Il pioppo bianco è un albero a distribuzione paleotemperata presente in
tutta Italia al di sotto della fascia montana inferiore. Forma boschetti, a
volte lungo corsi d'acqua ed in aree palustri, su suoli limoso-argillosi
profondi e ricchi in basi, a volte periodicamente sommersi. Dal legno si
ottiene un'ottima pasta da carta; è impiegato anche nella fabbricazione di
fiammiferi, compensati, truciolati. Il portamento maestoso lo rende adatto
a scopo ornamentale per parchi e giardini. Il nome generico, di etimologia
incerta, era già in uso presso gli antichi Romani; il nome specifico deriva
dal latino 'albus' (bianco) e allude al colore chiaro della faccia inferiore
delle foglie e della corteccia. Forma biologica: fanerofita scaposa.
Periodo di fioritura: febbraio-marzo.
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Fiori senza petali. Frutto secco
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Fiori con petali. Frutto carnoso
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Foglie a margine eroso, con denti poco evidenti. Fiori disposti in spighe erette. Frutto a
capsula (Salix)
Salix caprea L.
Il salice delle capre è una specie eurasiatica presente in tutta Italia, salvo
che in Sardegna, dal livello del mare alla fascia montana. Cresce negli orli
di boschi e cespuglieti, ma anche nelle cave ed in altri ambienti disturbati,
su suoli argillosi freschi e neutri, ricchi in composti azotati. Come tutti i
salici, la scorza e le foglie contengono il glicoside salicina, che li rende
tossici per molti animali, e da cui si ricava l'acido salicilico. Specie molto
rustica, può essere efficacemente utilizzata per il consolidamento di
scarpate e per opere di ingegneria naturalistica. Il nome generico, di
antico uso, è di origine incerta: forse deriva dal celtico 'sal lis' (presso
l'acqua); il nome specifico allude all'appetibilità delle foglie per le capre.
Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: marzo-maggio.
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Foglie a margine chiaramente dentato. Fiori non disposti
in spighe erette. Frutto diverso da una capsula
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Foglie ad apice arrotondato. Frutti disposti in infruttescenze legnose, simili a piccole
pigne. Rami giovani attaccaticci
Alnus glutinosa (L.) Gaertn.
L'ontano comune è un albero eurosiberiano presente in tutta Italia (in
Puglia come avventizio). Cresce lungo i corsi d'acqua, formando
popolamenti ripari al di sotto della fascia montana superiore. Il legno, di
un caratteristico colore giallo-aranciato, assume notevole resistenza
quando è immerso nell'acqua per cui è sempre stato usato per fondazioni
di palafitte e strutture sommerse in genere; non a caso è un albero molto
adattato ai terreni inondati. Gli apparati radicali ospitano batteri
azotofissatori simbionti, per cui la pianta fertilizza naturalmente il suolo.
Il nome generico, già in uso presso i Romani, potrebbe derivare dalla
radice celtica 'al lan' (presso l'acqua) per l'ecologia di molte specie, quello
specifico allude ai rami giovani attaccaticci. Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
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Foglie ad apice acuto. Frutti muniti di una lunga ala erbacea, disposti in infruttescenze
simili a quelle del luppolo. Rami giovani non attaccaticci
Carpinus betulus L.
Il carpino bianco è un albero europeo-continentale presente in tutta l'Italia
continentale, salvo che in Valle d'Aosta, sino alla fascia montana
inferiore, con optimum nella fascia submediterranea. Cresce in boschi
maturi di latifoglie decidue, su suoli argillosi profondi, molto freschi ed
umiferi. Il legname è di difficile lavorazione perché a fibre contorte, duro
e tenace; viene impiegato nella fabbricazione di arnesi sottoposti a sforzo
(manici, ruote dentate, denti di rastrello, ecc.). Il carbone, un tempo, era
impiegato in modo speciale per preparare la 'polvere da schioppo'. Dalla
corteccia si ricavano principi tintori usati per colorare in giallo ed in
bruno le sete, le lane ed il cotone. Le foglie, sia fresche che secche,
forniscono un buon foraggio per ovini e suini. Viene anche utilizzato a
scopo ornamentale, soprattutto perché si presta alla formazione di dense
siepi. Il nome generico era già utilizzato dagli antichi Romani; quello