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popolamenti dell
'
Italia meridionale diventa particolarmente consistente;
tali differenze, tuttavia, rientrano nei limiti della normale diversità
popolazionale e non hanno riscontro tassonomico. Il legno, bruno-
marrone, è molto robusto, duro e resistente alla trazione e alla
compressione; viene utilizzato per articoli sportivi, sedie, parquet ecc. È
anche molto resistente all
'
immersione in acqua prolungata. In passato la
scorza, ricca di tannini e sostanze coloranti, veniva impiegata per tingere
di giallo le lane e le conce speciali. Negli ultimi decenni sia l
'
olmo
comune, sia l
'
olmo montano (
Ulmus glabra
), l
'
altra specie autoctona del
nostro territorio, sono stati colpiti da una grave malattia ricorrente, assai
difficile da prevenire, la grafiosi, causata dal fungo ascomicete
Ceratocystis ulmi
; il micelio di questo fungo, veicolato da coleotteri
Scolitidi che scavano gallerie tra il legno e la corteccia, provoca la
chiusura dei vasi conduttori e quindi il disseccamento della pianta. Il
nome generico era già in uso presso i Romani, quello specifico allude alle
minori dimensioni delle foglie rispetto a quelle dell
'
olmo montano.
Forma biologica: fanerofita cespitosa/fanerofita scaposa. Periodo di
fioritura: febbraio-marzo.
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Foglie a base simmetrica (o se asimmetrica, allora
chiaramente cuoriforme)
46
46
Foglie a base cuoriforme
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46
Foglie a base non cuoriforme
50
47
Foglie a margine intero
Cercis siliquastrum L. subsp. siliquastrum
L'albero di Giuda, originario del Mediterraneo orientale, è spesso
coltivato in parchi e giardini con una certa tendenza ad inselvatichirsi; è
presente in quasi tutta Italia (salvo che in Valle d'Aosta e Liguria, e
segnalato erroneamente in Piemonte), spontaneo o avventizio, dal livello
del mare agli 800 m circa. Cresce allo stato subspontaneo presso le aree
urbane in siepi e boschetti disturbati, su suoli di solito calcarei, ricchi in
scheletro e aridi d'estate. È una specie molto usata a scopo ornamentale.
Grazie alla sua frugalità può essere impiegata come pianta pioniera nei
rimboschimenti. Il nome del genere deriva dal greco antico 'kerkis'
(navicella), in riferimento alla forma del frutto; anche il nome specifico,
che deriva dal latino 'siliqua', si riferisce alla forma allungata del legume.
Il nome comune è 'albero di Giuda'; tale nome è probabilmente una
storpiatura di 'albero della Giudea' (regione in cui era molto diffuso);
secondo la tradizione popolare, Giuda si sarebbe impiccato su
quest'albero. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura:
marzo-aprile.
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Foglie a margine dentato
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Grande albero. Frutti portati da lunghi peduncoli muniti di un'ala trasversale (cercare i
frutti sotto l'albero!)
Tilia cordata Mill.
Il tiglio selvatico è un albero europeo presente in tutte le regioni dell'Italia
continentale salvo che in Puglia e forse in Umbria. Cresce nei boschi
freschi di latifoglie decidue su suoli limoso-argillosi profondi, ricchi in
basi, spesso alla base di pendii esposti a nord. I fiori e le brattee sono
usati in erboristeria per la preparazione di tisane calmanti ed emollienti.
Oggi i tigli (spesso in varietà ibridogene) riempiono gli spazi di verde
ritagliati nelle nostre città, poiché resistono bene all'inquinamento
atmosferico. I Romani utilizzavano la corteccia, tagliata in strisce, seccata
e successivamente macerata, per ricavarne delle fibre usate nella
fabbricazione di corde, tessuti e nella preparazione delle 'vincula tiliae',
bende per fasciare le ferite. È una specie molto longeva, che può vivere
anche più di 1000 anni. Il nome generico, già in uso presso i Romani,
deriva dal greco 'ptilon' (ala), in riferimento alla brattea del peduncolo
fruttifero che funge da ala durante la disseminazione facilitata dal vento;
quello specifico significa 'cuoriforme' ed allude alla forma delle foglie.
Forma biologica: fanerofita cespitosa/fanerofita scaposa. Periodo di