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Il pino silvestre o pino rosso è un albero eurasiatico-boreale che ha
raggiunto l'Italia durante il periodo glaciale provenendo dalla Siberia, e
che oggi è diffuso lungo tutto l'arco alpino, con optimum nelle vallate
interne a clima più continentale; altrove è stato spesso introdotto con i
rimboschimenti. Il legno viene impiegato per lavori di falegnameria e
come pasta per la cellulosa nell'industria della carta. In medicina le
gemme sono utilizzate per le proprietà balsamiche, mentre dalla resina si
estrae la trementina (solvente per vernici). È un albero longevo che può
vivere anche diverse centinaia di anni. Il nome generico deriva dal latino
'pix, picis' (pece, resina, essudato della pianta), da 'pic' (pungere) o 'pi'
(stillare), oppure dal celtico 'pen' (testa) per la forma della chioma; il
nome specifico, dal latino 'sylva' (selva), allude al suo habitat, il bosco.
Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
6
Foglie opposte
7
6
Foglie alterne
25
7
Piante lianose
8
7
Alberi o arbusti
10
8
Foglie composte (divise in foglioline completamente separate tra loro)
Clematis vitalba L.
La vitalba è una specie europea presente in tutta Italia dal livello del mare
sino alle faggete termofile montane. Nelle boscaglie può formare intrichi
impenetrabili, soprattutto in forre fresche ed umide. Appare, spesso con
l'edera, anche in ambienti urbani. Ha la capacità di aggrapparsi e
arrampicarsi su alberi e arbusti, spesso danneggiandoli per l'abbondante
sviluppo fogliare. Con il rovo ricopre spesso i muretti secchi del Carso,
nell'estremo stadio di degradazione del mantello forestale. La pianta è
tossica in tutte le sue parti per la presenza di protoanemonina. In passato
veniva chiamata 'erba dei cenciosi' in quanto i mendicanti erano soliti
procurarsi irritazioni ed ulcerazioni con le sue foglie per impietosire i
passanti. In certe regioni d'Italia (ad es. in Friuli) i rami legnosi venivano
usati dai ragazzi come succedaneo delle sigarette (in friulano: 'cincinis'),
uso da sconsigliare assolutamente a causa della loro tossicità. Il nome
generico deriva dal greco 'klematis', diminutivo di 'klêma' (tralcio di vite),
in riferimento al portamento della pianta. Il nome specifico deriva dal
latino 'vitis alba' (vite bianca), per il colore dei fiori. Forma biologica:
fanerofita lianosa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
8
Foglie semplici
9
9
Foglie (almeno alcune) lobate. Fiori senza petali. Frutto secco
Humulus lupulus L.
Il luppolo è una specie eurasiatico-nordamericana presente in tutta Italia,
dal livello del mare ai 1200 m circa. Originaria di boschi alluvionali
periodicamente inondati, si è trasferita in siti ruderali su suoli limoso-
argillosi freschi e piuttosto profondi, ricchi in composti azotati. I fiori, sia
femminili che maschili, sono utilizzati nel processo della produzione della
birra, a cui il luppolo conferisce il tipico aroma. I getti giovani si usano
come gli asparagi per condire risotti e frittate. Il nome generico deriva da
quello altogermanico della pianta (Humel), utilizzata per la produzione
della birra; quello specifico è di significato incerto. Forma biologica:
fanerofita lianosa. Periodo di fioritura: maggio-agosto.
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Foglie non lobate. Fiori con petali. Frutto carnoso
Lonicera caprifolium L.
La lonicera comune (detta anche caprifoglio o madreselva) è una specie
pontico-sudeuropea presente in tutte le regioni dell'Italia continentale
salvo che in Valle d'Aosta. Cresce in macchie, boscaglie, ai margini di
boschi caducifogli (quercete e castagneti) su suoli argillosi abbastanza
profondi e freschi, su substrati sia calcarei che arenacei ma ricchi in basi,
al di sotto della fascia montana superiore. Le bacche contengono