Bosco_Abbado - page 25

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Note alle specie
Acer campestre
L.
L'
acero campestre
è un albero a distribuzione europeo-asiatica occidentale presente in tutte le
regioni d'Italia (in Sardegna come avventizio). Cresce in boschi misti di latifoglie decidue,
soprattutto ai loro margini, a volte nelle siepi, di solito su suoli calcarei, ma con ampia valenza
ecologica, dal livello del mare alla fascia montana inferiore. Resiste all'inquinamento e alla siccità e
sopporta le potature; è una pianta molto rustica impiegata per siepi, molto decorativa soprattutto in
autunno grazie alla colorazione, di un giallo intenso, delle foglie in procinto di cadere. Il legno,
duro, compatto e omogeneo, si presta alla costruzione di attrezzi agricoli ed è un buon combustibile.
Capitozzato a circa 3 m di altezza, l'acero campestre è stato largamente impiegato come tutore vivo
della vite nella classica piantata che ha contraddistinto per secoli il paesaggio della Pianura Padana.
Il nome generico era già in uso presso i Romani, e deriva dal latino 'acer' (appuntito, acuto, duro,
aspro), forse per la forma dei denti fogliari di
A. platanoides
, oppure in riferimento al fatto che il
legno di alcune specie europee, molto compatto ed elastico, era usato per la fabbricazione di lance;
il nome specifico si riferisce al fatto che la pianta è un importante costituente delle siepi che
delimitano i campi. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Acer negundo
L.
L'
acero negundo
, originario dal settore orientale del Nordamerica, fu importato in Europa alla fine
del '600 e segnalato per la prima volta in Italia nel 1780. È un albero a rapido accrescimento che
vive fino a circa 150 anni e viene spesso coltivato a scopo ornamentale, in diverse cultivar, alcune a
foglie variegate. Spesso compare allo stato spontaneo, comportandosi come una pericolosa specie
aliena invasiva grazie ai frutti alati dispersi dal vento; tende a insediarsi in ambienti abbandonati e
umidi, modificando sensibilmente il paesaggio naturale e riducendo la biodiversità delle cenosi
boschive, soprattutto in ambienti ripariali; ha esigenze ecologiche simili a quelle di diverse
latifoglie autoctone dei suoli alluvionali freschi, dove cresce velocemente e fruttifica in abbondanza.
È specie inclusa nella lista nera delle specie alloctone vegetali in Lombardia, inserita tra le specie
esotiche a carattere infestante e dannose per la conservazione della biodiversità. In Italia è diffuso
soprattutto al Nord e al Centro ed è comune anche nella Pianura Padana. Dalla concentrazione della
linfa, nell'area d'origine, si produce una sostanza zuccherina ad uso alimentare (sciroppo d'acero),
simile a quella ottenuta dall'acero da zucchero (
Acer saccharum
). Il nome generico, già in uso
presso i Romani, deriva dal latino 'acer' (appuntito, acuto), forse per l'acutezza dei denti fogliari di
diverse specie fra cui
Acer platanoides
, oppure in riferimento al fatto che il legno di alcune specie
europee, molto compatto ed elastico, era usato per la fabbricazione di lance. L'etimologia del nome
specifico è incerta, ma sembra sia collegata, nei richiami subliminali di Linneo, allo hindi 'nigrundi',
al bengali 'nishinda' e al filippino 'lagundi', termini riferiti a specie asiatiche di
Acer
. Periodo di
fioritura: aprile-maggio.
Acer pseudoplatanus
L.
L'
acero di monte
è un albero a distribuzione europeo-asiatica occidentale presente in tutte le
regioni d'Italia (in Sardegna come avventizio). Cresce in boschi freschi, soprattutto di forra, e
colonizza anche i percorsi delle slavine contribuendo alla ricostituzione del bosco, dalla fascia
submediterranea a quella montana. Il legno, duro ed elastico, è il più pregiato tra quello degli aceri,
per cui questo albero è spesso coltivato in impianti di arboricoltura da legno, che viene impiegato
per fabbricare tavole, parquet, strumenti musicali, sculture e lavori al tornio. È un albero utilizzato
anche a scopo ornamentale, con vita media superiore ai 2-3 secoli, ma si conoscono esemplari che
superano i 500-600 anni. Il nome generico era già in uso presso i Romani, e deriva dal latino 'acer'
(appuntito, acuto), forse per la forma dei denti fogliari di
A. platanoides
, oppure in riferimento al
fatto che il legno di alcune specie europee, molto compatto ed elastico, era usato per la
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