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all'inquinamento e alle potature. A partire dagli anni '70 del '900, una grave malattia fungina, il
cancro colorato del platano, ha compromesso il patrimonio platanicolo delle città italiane e la specie
è ora meno utilizzata per scopi ornamentali. Il legno, con grana fine e colore dal rossiccio al bruno,
viene impiegato per lavori al tornio e impiallacciati. Il nome generico deriva dal greco 'platys'
(largo), in riferimento alla forma ampia delle foglie e della chioma; il nome specifico allude alla
Spagna, dove questo ibrido è stato osservato per la prima volta nel XVII secolo, in un luogo dove
sia il platano europeo che quello americano erano stati piantati. Periodo di fioritura: aprile-giugno.
Syn.:
Platanus hybrida
Brot.
Populus alba
L.
Il
pioppo bianco
è un albero deciduo a vasta distribuzione paleotemperata, presente in tutte le
regioni d'Italia. Forma boschetti, a volte lungo corsi d'acqua e in aree palustri, su suoli limoso-
argillosi profondi e ricchi in basi, a volte periodicamente sommersi, al di sotto della fascia montana
inferiore. La specie, soprattutto in aree costiere, è spesso usata anche per le alberature stradali. Il
legno fornisce un'ottima pasta da carta ed è impiegato anche nella fabbricazione di fiammiferi,
compensati e truciolati. Il nome generico, di etimologia incerta, era già in uso presso gli antichi
Romani; il nome specifico in latino significa 'bianco' e si riferisce al colore chiaro della faccia
inferiore delle foglie e della corteccia. Periodo di fioritura: febbraio-marzo.
Populus nigra
L. var.
italica
Moench
Il
pioppo nero
è un albero deciduo a vasta distribuzione eurasiatico-sudeuropea presente in tutte le
regioni d'Italia; viene spesso confuso con ibridi introdotti chiamati
Populus x canadensis
. Cresce in
stazioni umide ma spesso anche in luoghi disturbati, su suoli da ghiaioso-sabbiosi a limoso-
argillosi, dal livello del mare alla fascia montana inferiore. Dal legno si ottiene un'ottima pasta da
carta; è impiegato inoltre nella fabbricazione di fiammiferi, compensati e truciolati. Il portamento
maestoso lo rende adatto come pianta ornamentale. La var.
italica
, il pioppo cipressino, è
distinguibile per il portamento slanciato e colonnare simile al cipresso. Il nome generico, di
etimologia incerta, era già in uso presso gli antichi Romani, quello specifico allude alla corteccia
più scura di quella di altre specie congeneri. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
Populus
×
canadensis
Moench
Il
pioppo ibrido
, o
pioppo del Canada
, è un ibrido originatosi spontaneamente in Francia oltre
300 anni fa, tra l'autoctono
P. nigra
e l'americano
P. deltoides
. A causa della forma elegante e della
capacità di riproduzione vegetativa, questo ibrido è divenuto spesso più frequente della stessa specie
autoctona,
P. nigra
. Cresce allo stato spontaneo in quasi tutte le regioni italiane, ad eccezione di
Valle d'Aosta, Liguria e Sicilia. Coltivato per la produzione di carta, o come specie ornamentale in
parchi e giardini, trova l'optimum su suoli freschi e argillosi, al di sotto della fascia montana. Le
difficoltà che si riscontrano nel distinguere questo ibrido da
P. nigra
è riconducibile alla relativa
incostanza dei caratteri distintivi, che sono presenti nei primi stadi di sviluppo ma tendono a sparire
con il tempo, e al grande polimorfismo delle foglie. Il nome generico, di etimologia incerta, era già
in uso presso gli antichi Romani; il nome dell'ibrido si riferisce al fatto che una delle specie
progenitrici è diffusa anche in Canada. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
Prunus avium
L. subsp.
avium
Il
ciliegio
è un albero deciduo oggi divenuto subcosmopolita per coltivazione in diverse varietà;
l'areale originario dovrebbe essere il territorio che va dal Caucaso ai Balcani; secondo alcuni autori
che si rifacevano agli scritti di Plinio, l'ingentilimento e la messa a coltura sono iniziati nell'Asia
occidentale; tuttavia, i semi sono stati trovati in depositi archeologici presso insediamenti dell'età
del bronzo antico in tutta Europa, compresa la Gran Bretagna, oppure presso Desenzano del Garda e
Lonato. Allo stato coltivato il ciliegio è comune in tutta Italia sino alla fascia montana inferiore; allo
stato subspontaneo è diffuso ma non sempre comune e cresce in boschi mesofili maturi e talvolta
nelle siepi, su suoli argillosi piuttosto profondi e abbastanza ricchi in composti azotati, al di sotto