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fabbricazione di lance; il nome specifico si riferisce alla somiglianza delle foglie con quelle del
platano. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Aesculus hippocastanum
L.
L'
ippocastano
è un albero ornamentale che può raggiungere i 30 m, originario di un'area ristretta
della Penisola Balcanica. Fu introdotto nel 1576 da Charles de L'Écluse (Clusius) nei giardini
imperiali di Vienna e da qui, a distanza di tempo (sec. XVIII-XIX), venne distribuito attraverso i
semi in tutto il territorio dell'Impero Austro-Ungarico; per tale motivo risulta tradizionalmente
impiegato soprattutto nell'Italia settentrionale. È coltivato in viali, parchi e giardini, a volte
comparendo allo stato subspontaneo nei boschi termofili della fascia collinare. I semi, velenosi per
effetto dei saponosidi che contengono, vengono talvolta consumati per errore perché scambiati per
castagne o ritenuti commestibili come queste ultime. La pianta è usata a scopo farmaceutico
(antiemorroidario), cosmetico e tintorio; i semi, schiacciati e pestati, erano impiegati per la
produzione di sapone, specialmente in tempo di guerra. Le alberature sono oggi attaccate da un
lepidottero (
Cameraria ohridella
) che causa il precoce appassimento delle foglie. Il nome generico
era già in uso presso i Romani (Virgilio), che però con esso designavano una quercia; il nome
specifico deriva dal greco 'híppos' (cavallo) e 'kástanon' (castagna), per l'aspetto dei frutti a forma di
grossi ricci a spine deboli e fragili contenenti grossi semi simili a castagne, utilizzati in Oriente
come alimento per i cavalli. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Ailanthus altissima
(Mill.) Swingle
L'
ailanto
fu introdotto dalla Cina nel 1760 per avviare l'allevamento di un nuovo baco da seta (il
baco tradizionale era decimato da catastrofiche epidemie); l'allevamento non ebbe successo, ma
l'ailanto si diffuse a tal punto che, agli esordi dell'era industriale, incominciò a dimostrarsi altamente
aggressivo, giungendo oggi a occupare uno dei primi posti nella classifica mondiale delle specie
invasive e il primo posto nelle liste nere dei territori a clima temperato: è un pericoloso demolitore
di opere murarie e monumenti, che poco per volta sgretola per azione dell'apparato radicale. Cresce
in tutta Italia presso gli abitati, lungo le vie, sui muri, in prati abbandonati ove ritarda la
ricostituzione dei boschi, al di sotto della fascia montana. L'invasività è dovuta all'enorme numero
di semi (sino a 250.000 per albero all'anno), alla sostenuta riproduzione vegetativa per polloni e
all'eliminazione della concorrenza per allelopatia. Le foglie emanano un odore sgradevole per la
presenza di formazioni ghiandolari alla base della lamina, mentre semi e scorza sono tossici. Il
nome generico, come riferisce Desfontaines, autore del genere, deriva da un termine cinese antico
che significa 'albero del cielo' o 'albero che può raggiungere il cielo', concetto ripreso nel nome
specifico. Periodo di fioritura: giugno-luglio.
Alnus cordata
(Loisel.) Loisel.
L'
ontano napoletano
è una specie endemica dell'Italia meridionale, dalla Campania alla Calabria,
oggi frequentemente utilizzata anche a scopo ornamentale in viali, parchi e giardini, e quindi diffusa
anche al di fuori del suo areale naturale, soprattutto nell'Italia centrale. La specie può trovare utile
impiego per il consolidamento di zone umide e franose. Gli apparati radicali ospitano batteri
azotofissatori simbionti, per cui la pianta fertilizza naturalmente il suolo. Si differenzia dagli altri
ontani perché sopporta bene la carenza idrica e la sua crescita è favorita da terreni acidi; queste
caratteristiche permettono di utilizzarlo nel rimboschimento di terreni nudi ricchi di argilla e
scheletro. Il nome generico potrebbe derivare dalla radice celtica 'al lan' (presso l'acqua) per
l'ecologia di molte specie; il nome specifico, dal latino 'cor-cordis' (cuore) si riferisce alle foglie a
base cuoriforme. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
Alnus glutinosa
(L.) Gaertn.
L'
ontano comune
è un albero deciduo a vasta distribuzione eurosiberiana presente in tutte le
regioni d'Italia (in Puglia come specie avventizia). Cresce lungo i corsi d'acqua, formando
popolamenti ripari al di sotto della fascia montana superiore che costituiscono habitat a