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con i noccioli delle drupe si costruivano rosari, da cui il nome locale di 'albero dei rosari'; altro
nome con cui è noto è 'spaccasassi', perché ha un apparato radicale molto forte che gli permette di
radicare anche in terreni particolarmente sassosi. I frutti maturi sono commestibili. Il nome generico
era quello di un albero presso i Greci antichi, quello specifico in latino significa 'meridionale'.
Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Clematis vitalba
L.
La
vitalba
è una liana a distribuzione europea presente in tutte le regioni d'Italia, dal livello del
mare sino alle faggete termofile montane. Con i rovi ricopre spesso i muretti a secco nell'estremo
stadio di degradazione del mantello forestale; nelle boscaglie può formare intrichi impenetrabili,
soprattutto in forre fresche e umide, e appare, spesso con l'edera, anche in ambienti urbani. Ha la
capacità di aggrapparsi e arrampicarsi su alberi e arbusti, spesso danneggiandoli per l'abbondante
sviluppo fogliare. La pianta è tossica in tutte le sue parti per la presenza di protoanemonina. In
passato veniva chiamata 'erba dei cenciosi' in quanto i mendicanti erano soliti procurarsi irritazioni
ed ulcerazioni con le sue foglie per impietosire i passanti. In certe regioni d'Italia (ad es. in Friuli) i
rami legnosi venivano usati dai ragazzi come succedaneo delle sigarette, uso da sconsigliare
assolutamente a causa della loro tossicità. Il nome generico deriva dal greco 'klematis', diminutivo
di 'klêma' (tralcio di vite), in riferimento al portamento della pianta; il nome specifico deriva dal
latino 'vitis alba' (vite bianca), per il colore dei fiori. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
Cornus sanguinea
L. s.l.
Il
corniolo sanguinello
è una specie a distribuzione estesa dall'Europa meridionale al Mar Nero,
presente, con tre sottospecie, in tutte le regioni d'Italia. Cresce nei boschi termofili a carpino nero e
roverella, nei loro mantelli e nelle siepi dal livello del mare alla fascia montana inferiore, con
optimum al di sopra della fascia mediterranea. In passato i semi macinati fornivano un olio
combustibile per le lampade, dalla corteccia si estraeva una tintura brunastra per tingere tessuti. Il
nome generico deriva dalla radice indoeuropea 'kar' (duro), da cui anche il latino 'cornus' (corno), e
allude alla durezza del legno; il nome specifico si riferisce al colore rossastro dei giovani rami e
delle foglie in autunno. Periodo di fioritura: (aprile) maggio-giugno.
Corylus avellana
L.
Il
nocciolo
è un arbusto deciduo a distribuzione europea con tendenza subatlantico-
submediterranea, presente in tutte le regioni d'Italia. Cresce nelle radure e nei mantelli di boschi di
latifoglie decidue, su suoli limoso-argillosi profondi, freschi, umiferi, ricchi in basi e composti
azotati, dalla fascia submediterranea a quella montana. Le qualità alimentari della nocciola sono
note fin dall'antichità: sono un alimento energetico di grande valore e una preziosa fonte di vitamine
e minerali. L'industria dolciaria utilizza la farina di nocciole per la produzione di nocciolati, torroni
e pasta di gianduia (creata quando Napoleone bloccò l'importazione delle spezie e si verificò una
penuria di cacao). L'alta capacità pollonifera ha favorito la coltivazione del nocciolo come pianta
ornamentale e da frutto. Il legno, ottimo combustibile, è utilizzato anche per palerie. Il nome
generico deriva dal greco 'koris' (elmo), e si riferisce alla forma dell'involucro erbaceo che ricopre
la nocciola; il nome specifico deriva da Avella, un centro campano nella provincia di Avellino, noto
sin dai tempi dei Romani per la produzione di nocciole. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
Cotinus coggygria
Scop.
Il
sommacco
, o
scotano
, è un arbusto deciduo a distribuzione mediterraneo-pontica (cioè estesa alle
aree circostanti il Mar Nero), presente in quasi tutte le regioni dell'Italia centro-settentrionale (mai
segnalato in Valle d'Aosta) e in Abruzzo. Arbusto gregario, forma estese popolazioni policormiche,
uno dei più diffusi stadi di incespugliamento naturale dei pascoli abbandonati, dal livello del mare a
900 m circa. Cresce in cespuglieti e rupi su suoli poveri, di solito calcarei, ricchi in scheletro ed
aridi d'estate, con poche specie arbustive. Tutta la pianta è ricca di oli essenziali del gruppo della
trementina e di tannini. L'uso principale e più antico è stato quello per la concia delle pelli, dovuto