71
'carbonaio' era molto diffuso sulle montagne appenniniche. I semi
(faggiole) venivano un tempo utilizzati sia per l'alimentazione umana che
degli animali domestici, soprattutto maiali, ma sono debolmente tossici in
quanto contengono saponine e acido ossalico. Il faggio, albero longevo
che può vivere diverse centinaia di anni, viene spesso utilizzato anche
come pianta ornamentale nei parchi. Il nome generico è quello utilizzato
dagli antichi Romani; il nome specifico, dal latino 'sylva' (selva), allude
all'habitat boschivo e al suo ruolo dominante nelle foreste di montagna.
Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio.
98
Foglie non cigliate al margine. Fiori con petali
99
99
Picciolo più breve di 3 mm. Fiori rosa. Frutto secco
Lagerstroemia indica L.
La lagerstroemia comune è una pianta decidua originaria dell'Asia
orientale (Cina, Corea, Giappone), introdotta in Europa dalla Cina come
pianta ornamentale nel 1759. Nell'Europa meridionale è ampiamente
utilizzata a scopo ornamentale in parchi, giardini ed alberature stradali,
soprattutto a causa del periodo di fioritura molto lungo. In Italia è spesso
coltivata, dal livello del mare ai 600 m circa, senza mostrare tendenza alla
spontaneizzazione; viene segnalata come avventizia solo in Sicilia. Nei
paesi d'origine il legno, molto compatto e raramente attaccato dagli
insetti, viene utilizzato in falegnameria e nella costruzione di case, di
ponti e traversine ferroviarie. Il genere è dedicato a Magnus von
Lagerström (1691-1759), direttore della Compagnia svedese delle Indie,
che inviò a Linneo numerose piante esotiche. Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: luglio-settembre.
99
Picciolo più lungo di 3 mm. Fiori di altro colore. Frutto
carnoso
100
100
Scorza liscia. Frutto nero
Frangula alnus Mill. subsp. alnus
L'alno nero è un alberello deciduo con distribuzione eurasiatico-
suboceanica, presente in tutte le regioni dell'Italia centro-settentrionale e
in Campania. Cresce in boschi freschi ed umidi, su suoli argillosi
compatti, profondi, subacidi, spesso con ristagno di acqua, o nelle
quercete fresche su suoli colluviali, presso i laghetti, dal livello del mare
ai 1300 m circa. La pianta, soprattutto i frutti acerbi, è velenosa
(glicosidi). Il nome generico deriva dal latino 'frangere' (rompere), per la
fragilità del legno; quello specifico è il nome latino dell'ontano, e
potrebbe derivare dalla radice celtica 'al lan' (presso l'acqua). Forma
biologica: fanerofita cespugliosa (fanerofita scaposa). Periodo di fioritura:
maggio-giugno.
100
Scorza divisa in placche rettangolari. Frutto arancione
Diospyros kaki L.f.
Il caco, uno dei più antichi alberi da frutto coltivati dall'uomo (in Cina da
più di 2.000 anni), è un albero deciduo originario dell'Asia orientale (Cina
nord-occidentale) e appartiene a un genere prevalentemente tropicale che
include molti alberi di interesse economico, soprattutto per il legno duro e
compatto (ebano). L'areale originario si estese per coltivazione in Corea e
Giappone sin da tempi antichi, ma l'introduzione in Europa risale alla
metà dell'800; in Italia i primi impianti specializzati per la produzione di
frutti sorsero dopo la prima guerra mondiale nel Salernitano; l'albero è
coltivato (con numerose cultivar) sia per la produzione di frutti sia a
scopo decorativo in parchi e giardini, dal livello del mare ai 600 m circa,
e non tende a inselvatichire. È definito dai Cinesi 'l'albero delle sette
virtù': vive a lungo; dà ombra; permette agli uccelli di nidificare fra i
rami; non è attaccato da molti parassiti; in autunno ha foglie decorative
giallo-rosse che permangono sino ai geli; il legno è un buon combustibile;
il fogliame caduto concima il terreno. Il nome generico è dato dall'unione
dei due termini greci antichi 'diós' (Dio) e 'pyrós' (frutto) e significa 'frutto
degli dei'; quello specifico è uno dei nomi giapponesi della pianta. Forma
biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.