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Apice fogliare appuntito. Frutti alati, disposti in infruttescenze simili a quelle del
luppolo
Carpinus betulus L.
Il carpino bianco è un albero deciduo a distribuzione europeo-
continentale presente in tutte le regioni dell'Italia settentrionale e
peninsulare salvo che in Valle d'Aosta. Cresce in boschi maturi di
latifoglie decidue, su suoli argillosi profondi, molto freschi ed umiferi,
sino alla fascia montana inferiore, con optimum nella fascia
submediterranea. Il legname è di difficile lavorazione perché a fibre
contorte, duro e tenace; viene impiegato nella fabbricazione di arnesi
sottoposti a sforzo (manici, ruote dentate, denti di rastrello, etc.). Il
carbone, un tempo, era impiegato in modo speciale per preparare la
'polvere da schioppo'. Dalla corteccia si ricavano principi tintori usati per
colorare in giallo ed in bruno le sete, le lane ed il cotone. Le foglie, sia
fresche sia secche, forniscono un buon foraggio per ovini e suini. Viene
anche utilizzato a scopo ornamentale, soprattutto perché si presta alla
formazione di dense siepi. Il nome generico era già utilizzato dagli antichi
Romani; quello specifico allude alle foglie vagamente simili a quelle
della betulla. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura:
maggio-giugno.
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Apice fogliare arrotondato. Frutti disposti in strutture legnose simili a piccole pigne
Alnus glutinosa (L.) Gaertn.
L'ontano comune è un albero deciduo a distribuzione eurosiberiana
presente in tutte le regioni d'Italia (in Puglia come specie avventizia).
Cresce lungo i corsi d'acqua, formando popolamenti ripari al di sotto
della fascia montana superiore che costituiscono habitat a conservazione
prioritaria a livello europeo. Il legno, di un caratteristico colore giallo-
aranciato, assume notevole resistenza quando è immerso nell'acqua per
cui è sempre stato usato per fondazioni di palafitte e strutture sommerse
in genere; non a caso è un albero molto adattato ai terreni inondati. Gli
apparati radicali ospitano batteri azotofissatori simbionti, per cui la pianta
fertilizza naturalmente il suolo. Il nome generico, già in uso presso i
Romani, potrebbe derivare dalla radice celtica 'al lan' (presso l'acqua) per
l'ecologia di molte specie, quello specifico allude ai rami giovani
attaccaticci. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura:
marzo-aprile.
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Foglie sempreverdi, coriacee
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91
Foglie decidue, non coriacee
98
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Foglie spatolate (più larghe nella metà apicale)
Pittosporum tobira (Thunb.) W.T. Aiton
Il pittosporo è un arbusto-alberello sempreverde originario del Giappone
meridionale; dal 1820 ne è documentata la presenza in Italia, ove è
ampiamente utilizzato lungo i litorali e nelle zone con clima mite. Viene
piantato come arbusto ornamentale e per formare siepi lungo le coste
poiché è molto resistente alla salinità e ai venti carichi di salsedine. Il
nome generico deriva dal greco 'pitta' (pece) e 'sporos' (seme), e significa
'semi a rivestimento resinoso', alludendo al fatto che i semi sono ricoperti
da una sostanza appiccicoso-resinosa; il nome specifico deriva dal nome
popolare in giapponese 'tobera'. Forma biologica: fanerofita scaposa/
nanofanerofita. Periodo di fioritura: marzo-maggio.
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Foglie non spatolate (più larghe verso il centro)
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Margine delle foglie ondulato. Foglie con odore di alloro se sfregate tra le dita
Laurus nobilis L.
L'alloro è un albero sempreverde a distribuzione mediterraneo-atlantica,
di antica introduzione in Italia settentrionale, ove anche grazie ai merli
che ne diffondono i semi è diffuso anche allo stato subspontaneo. È
presente in tutte le regioni d'Italia (in Valle d'Aosta, Trentino-Alto Adige,
Veneto e Friuli Venezia Giulia come pianta avventizia). Cresce in
stazioni soleggiate nella zona dell'olivo; con l'edera ed il pungitopo forma
1...,58,59,60,61,62,63,64,65,66,67 69,70,71,72,73,74