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bruno, viene impiegato per lavori al tornio e impiallacciati. Il nome
generico deriva dal greco 'platys' (largo), in riferimento alla forma ampia
delle foglie e della chioma; il nome specifico allude alla Spagna, dove
questo ibrido è stato osservato per la prima volta nel XVII secolo, in un
luogo dove sia il platano europeo che quello americano erano stati
piantati. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-
giugno. Syn.:
Platanus hybrida
Brot.
67
Piante con spine sui rami o sul margine delle foglie
68
67
Piante senza spine
71
68
Foglie rossastre, con margine intero
Berberis thunbergii DC.
Il crespino di Thunberg è un arbusto deciduo originario dell'Asia
orientale, oggi frequentemente coltivato a scopo ornamentale; sono
particolarmente frequenti le cultivar a foglie rossastre. In alcuni Paesi la
coltivazione è proibita, in quanto anche questa pianta, come il crespino
nostrano (
Berberis vulgaris
), è ospite intermedio di un pericoloso fungo
parassita dei cereali, la ruggine del grano (
Puccinia graminis
). Il nome
generico, di antico uso, deriva forse dal sanscrito 'varvarata' (ruvidezza)
per la spinosità della pianta; la specie è dedicata al botanico svedese Carl
Peter Thunberg (1743-1828). Forma biologica: nanofanerofita/ fanerofita
cespugliosa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
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Foglie verdi, con margine dentato
69
69
Spine limitate al margine delle foglie
Ilex aquifolium L.
L'agrifoglio è una specie subatlantica presente in Europa ed Asia Minore,
diffusa in tutte le regioni d'Italia in boschi misti mesofili, con optimum
nella fascia montana, ma ormai piuttosto rara allo stato spontaneo. È
considerato una pianta magica fin da prima dell'avvento del Natale
cristiano, gli si attribuiva il potere di proteggere dai demoni e di portare
fortuna. I suoi primi utilizzi risalgono all'Irlanda, dove anche le famiglie
più povere potevano permettersi di usarlo per decorare le loro abitazioni,
tradizione poi passata ai popoli cristiani durante il periodo natalizio: la
struttura della foglia infatti ricorda la corona di spine di Gesù Cristo e i
frutti rossi il suo sangue. Oggi viene impiegato esclusivamente come
pianta ornamentale, da cui sono state ricavate numerose cultivar, alcune
con foglie variegate. I margini delle foglie sono interi in quelle dei rami
vecchi, spinosi in quelle dei rami giovani, ma i due tipi di foglie possono
coesistere sullo stesso individuo. L'agrifoglio può vivere circa 300 anni.
Le foglie e soprattutto i frutti sono fortemente tossici per l'uomo. Il nome
generico ricorda la denominazione del leccio (
Quercus ilex
) per la
somiglianza delle foglie, il nome specifico deriva dal latino 'acrifolium',
parola composta da 'acer' (acuto) e 'folium' (foglia). Forma biologica:
fanerofita cespugliosa/ fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-
maggio.
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Spine limitate ai rami
70
70
Foglie sempreverdi, coriacee. Fiori bianchi
Pyracantha coccinea M. Roem.
L'agazzino è un arbusto sempreverde diffuso nel bacino del Mediterraneo
ed in Asia Minore, di dubbio indigenato in Italia, ove è presente allo stato
subspontaneo in tutte le regioni salvo che in Valle d'Aosta, Sicilia e forse
Piemonte. È spesso coltivato a scopo ornamentale per la costruzione di
siepi protettive, cui si presta grazie alle dense spine presenti all'apice dei
rami e talvolta appare allo stato subspontaneo in boschi e boscaglie
termofile e loro margini, arbusteti, siepi, dal livello del mare ai 900 m
circa. I semi sono tossici. Il nome generico deriva da due parole greche
che significano 'fuoco' e 'spina' e si riferisce sia alla presenza di spine sia
al colore rosso vivo dei frutti di alcune specie; il nome specifico, che in
latino significa 'rosso' allude anch'esso al colore dei frutti. Forma
biologica: fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.