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è dedicato a Jean Robin (1550-1629), erborista di re Enrico IV di Francia,
nel cui giardino introdusse il primo esemplare d'Europa; il nome specifico
significa 'falsa acacia', dal greco 'akis' (spina). Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
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Piante lianose
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Alberi o arbusti
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Foglie sempreverdi. Fiori e frutti disposti in ombrelle
Hedera helix L. s.l.
L'edera è una specie mediterraneo-atlantica comune in tutta Italia dal
livello del mare sino alle faggete termofile della fascia montana inferiore.
Cresce in boschi e siepi, su muri, rocce ed alberi, di cui raggiunge la
chioma in siti umidi, formando intrichi con
Clematis vitalba
ed altre
liane. Mostra marcata eterofillia, cioè la forma delle foglie dei rami
vegetativi è molto diversa da quella delle foglie dei rami fioriferi. È
comunemente coltivata come pianta ornamentale, come tappezzante di
terreni molto ombreggiati e per ricoprire muri o pergolati. Ne esistono
numerosissimi ibridi e cultivar che differiscono per la forma, dimensioni
e colore delle foglie (frequenti sono quelli a foglie variegate). Sia i Greci
sia i Romani consideravano l'edera un simbolo di forza vitale; questo per
la sua longevità e perché si tratta di una pianta sempreverde. I fiori, ricchi
di nettare, sono visitati da molte specie di insetti (es. api). La pianta è
tossica (saponine triterpeniche ed alcaloidi) se ingerita ed il contatto con
le foglie può originare reazioni fotoallergiche. Il nome generico è
assonante con 'hadaéreo' (io aderisco); quello specifico in greco significa
'attorcigliamento', alludendo al modo che ha la pianta di attorcigliarsi 'ad
elica' ai suoi supporti. Forma biologica: fanerofita lianosa. Periodo di
fioritura: settembre-ottobre.
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Foglie decidue. Fiori e frutti non disposti in ombrelle
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Viticci terminanti in un disco adesivo. Bacche più strette di 1 cm. Corteccia non
desquamante in nastri
Parthenocissus tricuspidata (Siebold & Zucc.) Planch.
La vite giapponese è una liana decidua originaria dall'Asia orientale
(Giappone e Corea), introdotta in Europa a scopo ornamentale come
pianta rampicante in grado di coprire scarpate stradali e muri di intere
case a causa dei dischi adesivi con cui si attacca al substrato. Oltre ad
essere coltivata, è anche comune allo stato subspontaneo in molte regioni
d'Italia, dal livello del mare ai 600 m circa. A volte viene usata per
tappezzare di verde le facciate delle vecchie case, ma ha scarsa tendenza
a spontaneizzarsi al di fuori di ambienti antropizzati. Il nome generico
deriva dal greco 'parthenos' (vergine) e 'kissos' (edera), significa quindi
'edera vergine'; il nome specifico allude alle foglie trilobate. Forma
biologica: fanerofita lianosa. Periodo di fioritura: giugno-luglio.
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Viticci prensili. Bacche più larghe di 1 cm. Corteccia desquamante in nastri allungati
Vitis labrusca L.
La vite americana è una liana decidua originaria dell'America. Fu
introdotta in Europa soprattutto come portainnesto della vite europea in
quanto l'apparato radicale è tollerante agli attacchi della fillossera ed è
segnalata come specie avventizia in molte regioni d'Italia. Predilige suolo
acido, neutro, calcareo e clima umido. L'uva della
V. labrusca
, e dei suoi
ibridi con
V. vinifera
, può essere vinificata, ottenendo vini come il
Fragolino (dal nome dell'uva, detta uva fragola o Isabella), o il Clinton. In
Italia esistono diverse varietà della vite europea (varietà di
V. vinifera
) a
nome Lambrusco, che producono altrettanti noti vini di eguale nome. Tali
varietà, già note agli antichi Romani, selezionate ed ingentilite nei secoli
soprattutto in Italia settentrionale, non hanno nulla in comune con
V.
labrusca
. Il nome generico è il nome latino della vite, che deriva da 'viere'
(legare); il nome specifico deriva dal latino con il significato di
'selvatico'. Forma biologica: fanerofita lianosa. Periodo di fioritura:
giugno.
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