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immancabilmente nei giardini monastici e nel classico giardino
all'italiana dal Rinascimento in poi. Il nome generico deriva dal greco
'pykos' (saldo), per la durezza del legno, oppure dal greco 'pyxis'
(vasetto), perché il legno era utilizzato per fabbricare piccoli contenitori
per farmaci; presso gli antichi Greci la pianta era chiamata 'pyxos'; il
nome specifico, di origine latina, significa 'sempreverde'. Forma
biologica: nanofanerofita, fanerofita cespugliosa (fanerofita scaposa).
Periodo di fioritura: marzo-aprile.
38
Picciolo più lungo di 2 mm. Fiori bianchi, in infiorescenze
senza foglie
39
39
Foglie chiaramente pelose di sotto. Fiori e frutti disposti in corimbi più larghi che
lunghi
Viburnum tinus L. subsp. tinus
Il viburno tino, o lauro-tino, è una specie mediterranea presente allo stato
spontaneo in tutta l'Italia centro-meridionale e nella zona insubrica,
altrove ampiamente coltivata in parchi e giardini e spesso inselvatichita.
Cresce nella macchia mediterranea, su suoli limoso-argillosi ricchi in
scheletro, aridi d'estate, sia calcarei che marnoso-arenacei purché ricchi in
carbonati, dal livello del mare agli 800 m circa. La specie è molto
utilizzata per la realizzazione di siepi. Quasi tutte le parti della pianta
sono tossiche, inclusi i frutti. Il nome del genere è molto antico e di
etimologia incerta: potrebbe derivare dal latino 'viere' (legare, intrecciare)
o da 'vovorna' (dei luoghi selvatici); il nome specifico ricorda quello
usato dai Romani (laurustinus). Forma biologica: fanerofita cespugliosa.
Periodo di fioritura: ottobre-giugno.
39
Foglie glabre di sotto. Fiori e frutti disposti in racemi
piramidali
40
40
Foglie più lunghe di 10 cm. Albero
Ligustrum lucidum W.T. Aiton
Il ligustro lucido è un albero sempreverde originario di Giappone, Corea e
Cina. Fu introdotto in Europa nel XVIII secolo come pianta ornamentale
ed oggi è molto comune in parchi, giardini e nelle alberature stradali, a
volte in cultivar con foglie variegate. È una pianta molto rustica e non
molto esigente. I frutti sono tossici. Il nome generico, già in uso al tempo
dei Romani per indicare la specie europea (
L. vulgare
), prende origine del
latino 'ligare' (legare), perché i rami terminali venivano usati per legature
e intrecci. Il nome specifico allude alle foglie lucide. Forma biologica:
fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
40
Foglie più brevi di 10 cm. Arbusti
Ligustrum vulgare L.
Il ligustro comune è un arbusto delle zone temperate dell'Eurasia,
presente in tutte le regioni d'Italia salvo che in Sardegna. Cresce nei
mantelli dei boschi decidui termofili ma anche nelle siepi e nel
sottobosco, su suoli da superficiali a profondi e freschi, ricchi in basi, più
o meno umiferi, al di sotto della fascia montana. Tutte le parti della
pianta, soprattutto le bacche, contengono glucosidi e sono tossiche; in
passato il succo dei frutti veniva utilizzato per colorare di rosso il vino o
per produrre inchiostri; la scorza contiene una sostanza utilizzata come
colorante giallo per la lana; è un'ottima pianta mellifera, utilizzata per la
formazione di siepi, che può vivere dai 30 ai 50 anni. Il nome generico,
già in uso presso i Romani, deriva dal latino 'ligare' per la flessibilità dei
rametti usati nelle campagne come legacci; il nome specifico deriva dal
latino 'vúlgus' (volgo) e significa 'comune, diffuso, frequente'. Forma
biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Foglie composte (divise in foglioline ben separate tra loro)
42
41
Foglie non composte
55
42
Piante con rami spinosi o spine sul margine delle foglie
43
42
Piante non spinose
46
1...,42,43,44,45,46,47,48,49,50,51 53,54,55,56,57,58,59,60,61,62,...74