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Spine limitate al margine delle foglie
Mahonia aquifolium (Pursh) Nutt.
La maonia origina dalle regioni montuose occidentali dell'America
settentrionale. Diffusa in Europa a scopo ornamentale in numerose
varietà, tende a spontaneizzarsi nelle siepi e nei parchi senza diventare
invasiva. Ne è documentata la presenza in Italia dal 1835; è segnalata
come avventizia in molte regioni dell'Italia continentale (con ampie
lacune soprattutto lungo il versante tirrenico e nel Meridione). Il nome
generico è dedicato all'orticultore americano B. Mc Mahon, vissuto a
cavallo tra il XVIII e il XIX secolo. Il nome specifico deriva dal latino
'acrifolium', parola composta da 'acer' (acuto) e 'folium' (foglia). Forma
biologica: fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Spine limitate ai rami e ai fusti
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Foglie trifogliate o palmate. Frutto a mora
Rubus ulmifolius Schott s.latiss.
I rovi costituiscono un gruppo difficilissimo di specie di origine
apomittica ed ibridogena, ancora incompletamente studiato in Italia. Il
rovo comune è una specie mediterraneo-atlantica presente in tutta Italia al
di sotto della fascia montana superiore. Cresce nelle boscaglie rade, nelle
pinete a pino nero, negli orli dei boschi e sui muretti a secco, formando
spesso intrichi impenetrabili nell'ultimo stadio della degradazione
forestale, sia su calcare sia su substrati arenacei, su suoli ricchi in
composti azotati, da freschi a subaridi. I frutti sono commestibili. Il nome
generico, di antico uso, potrebbe derivare dal latino 'ruber' (rosso) per il
colore rosso dei frutti di alcune specie dello stesso genere (come il
lampone); il nome specifico allude alle foglioline un po' asimmetriche
simili alle foglie dell'olmo. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di
fioritura: maggio-luglio.
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Foglie pennate. Frutto diverso da una mora
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Foglioline a margine intero. Fiori a simmetria bilaterale. Frutto secco (legume)
Robinia pseudoacacia L.
La robinia è un albero di origine nordamericana, introdotto a Parigi dal
Canada nel 1601 e poi diffusosi ampiamente in Europa con tendenza
submediterraneo-continentale. In Italia è comunissimo in tutte le regioni.
Cresce sempre in ambienti disturbati come scarpate, margini stradali,
boschetti presso gli abitati e linee ferroviarie, su suoli da freschi a
subaridi, associandosi spesso al sambuco nero e a varie specie nitrofile
ruderali, dal livello del mare alla fascia montana. È una pianta rustica e a
rapido accrescimento, che tende a soppiantare la vegetazione locale
divenendo spesso invasiva. Viene spesso usata a scopo ornamentale per il
fogliame e la fioritura; il legno, resistente alle intemperie, è utilizzato per
palerie e come combustibile; i semi, la scorza e le radici contengono
sostanze tossiche. È un'ottima pianta mellifera il cui miele (miele
d'acacia) si mantiene fluido senza cristallizzare. I fiori sono utilizzati in
erboristeria ed in alcune regioni italiane vengono mangiati fritti. Il genere
è dedicato a Jean Robin (1550-1629), erborista di re Enrico IV di Francia,
nel cui giardino introdusse il primo esemplare d'Europa; il nome specifico
significa 'falsa acacia', dal greco 'akis' (spina). Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
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Foglioline a margine dentato. Fiori a simmetria raggiata. Frutto carnoso
Rosa spp. (cultivars)
Il genere
Rosa
è diffuso in quasi tutto il globo. Le rose spontanee, da cui
sono derivate le rose coltivate, si sono sviluppate nelle regioni
dell'emisfero boreale e hanno fiori con cinque petali. Le più importanti fra
le rose antiche da giardino hanno avuto origine da
R. gallica
L. (l'unica
fra le rose antiche con petali rossi),
R. phoenicea
Boiss.,
R. canina
L., e
altre entità comunemente riunite sotto il nome di
R. moschata
s.l.
L'introduzione di
R. chinensis
Jacq. in Inghilterra, verso la fine del 1700,
ha determinato una totale rivoluzione nella coltivazione delle rose, tanto