43
mare alla fascia montana inferiore. Il nome generico deriva dal greco 'a'
(contro) e 'splen' (milza), per l'antico ed ingiustificato uso di
A. ceterach
contro i calcoli della milza; il nome specifico deriva dal greco 'onos'
(asino) e 'pteris' (felce) e significa quindi 'felce degli asini'. Forma
biologica: emicriptofita rosulata. Periodo di sporificazione: maggio-
agosto.
Atropa bella-donna
L.
La belladonna è una specie a vasta distribuzione eurasiatica presente in
tutte le regioni d'Italia. Cresce nelle radure delle faggete e quercete
mesofile, su suoli limoso-argillosi freschi e profondi, da neutri a
subacidi; appare sporadicamente anche altrove per opera degli uccelli. La
pianta contiene alcaloidi fortemente tossici, tra cui josciamina, atropina e
scopolamina. Il nome generico deriva da Atropos, una delle tre Parche
che recidevano il filo della vita, per la forte velenosità della pianta; il
nome specifico si riferisce all'uso rinascimentale da parte delle donne per
l'allargamento delle pupille a scopo cosmetico (midriasi). Forma
biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-settembre.
Campanula trachelium
L. subsp.
trachelium
La campanula selvatica è una specie a distribuzione eurasiatico-
temperata presente in tutte le regioni d'Italia salvo che in Sardegna.
Originariamente legata a boschi subtermofili di latifoglie decidue, si
trasferisce anche in vegetazioni disturbate di orli boschivi o presso le
siepi, su suoli argillosi piuttosto ricchi in composti azotati, dal livello del
mare alla fascia montana, con optimum nella fascia submediterranea. Il
nome generico allude alla forma campanulata della corolla, quello
specifico deriva dal greco 'trachelos' (gola), forse per l'antico uso delle
radici come collutorio contro le gole infiammate. Forma biologica:
emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-ottobre.
Carpinus betulus
L.
Il carpino bianco è un albero deciduo a distribuzione europeo-
continentale presente in tutte le regioni dell'Italia settentrionale e
peninsulare salvo che in Valle d'Aosta. Cresce in boschi maturi di
latifoglie decidue, su suoli argillosi profondi, molto freschi ed umiferi,
con optimum nella fascia submediterranea. Il legname è di difficile
lavorazione perché a fibre contorte, duro e tenace; viene impiegato nella
fabbricazione di arnesi sottoposti a sforzo (manici, ruote dentate, denti di
rastrello, ecc.). Il carbone, un tempo, era impiegato in modo speciale per
preparare la 'polvere da schioppo'. Dalla corteccia si ricavano principi
tintori usati per colorare in giallo e in bruno le sete, le lane ed il cotone.
Le foglie, sia fresche che secche, forniscono un buon foraggio per ovini e
suini. La pianta viene anche utilizzata a scopo ornamentale, soprattutto
perché si presta alla formazione di dense siepi. Il nome generico, già utilizzato dagli antichi Romani, potrebbe
derivare dalla radice sanscrita 'kar' (duro) per la durezza del legno; il nome specifico si riferisce alle foglie vagamente
simili a quelle della betulla. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
Carpinus orientalis
Mill. subsp.
orientalis
Il carpino orientale è un albero-arbusto a distribuzione pontico-mediterranea orientale, presente in Friuli Venezia