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pianta, soprattutto semi e foglie, contengono un alcaloide tossico
(neurotossina), la citisina, che paralizza i centri nervosi provocando
avvelenamenti anche mortali. La pianta è spesso usata a scopo
ornamentale; il legno si conserva bene e trova uso nella paleria, ma anche
per lavori al tornio e pavimenti. Il nome generico era già in uso presso i
Romani per una pianta simile; il nome specifico significa 'simile ad
un'
Anagyris
' (un'altra Fabacea). Forma biologica: fanerofita cespugliosa.
Periodo di fioritura: maggio-giugno.
Ligustrum vulgare
L.
Il ligustro comune è un arbusto delle zone temperate dell'Eurasia,
presente in tutte le regioni d'Italia salvo che in Sardegna. Cresce nei
mantelli dei boschi decidui termofili ma anche nelle siepi e nel
sottobosco, su suoli da superficiali a profondi e freschi, ricchi in basi, più
o meno umiferi, al di sotto della fascia montana. Tutte le parti della
pianta, soprattutto le bacche, contengono glucosidi e sono tossiche; in
passato il succo dei frutti veniva utilizzato per colorare di rosso il vino o
per produrre inchiostri; la scorza contiene una sostanza utilizzata come
colorante giallo per la lana; è un'ottima pianta mellifera, utilizzata per la
formazione di siepi, che può vivere dai 30 ai 50 anni. Il nome generico,
già in uso presso i Romani, deriva dal latino 'ligare' per la flessibilità dei
rametti usati nelle campagne come legacci; il nome specifico deriva dal
latino 'vúlgus' (volgo) e significa 'comune, diffuso, frequente'. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura:
aprile-maggio.
Lilium martagon
L.
Il giglio martagone è una specie a vasta distribuzione eurasiatico-
temperata presente in tutte le regioni dell''Italia continentale salvo che in
Puglia, Basilicata e Calabria. Cresce in radure boschive e nei mantelli, su
suoli limoso-argillosi sciolti, profondi, freschi, ricchi in composti azotati
e basi, a volte subacidi, con optimum nella fascia montana. La pianta è
tossica, anche se a volte viene usata in erboristeria per diverse proprietà
officinali. Il nome generico era già in uso presso i Romani; il nome
specifico, che deriva da quello di una forma di turbante introdotta nel XV
secolo, si riferisce alla caratteristica forma della corolla. Forma biologica:
geofita bulbosa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
Limodorum abortivum
(L.) Sw.
Il limodoro, o fior di legna, è una specie dell'Europa meridionale presente
in tutte le regioni d'Italia. Cresce nei boschi termofili di latifoglie, su
suoli argillosi mediamente profondi, subaridi d'estate, sia calcarei che
marnoso-arenacei purché ricchi in basi, dal livello del mare alla fascia
montana inferiore. Come le Orchidee dei generi
Epipogium, Corallorhiza
e
Neottia
non sviluppa foglie verdi in quanto dipende dalle sostanze
fornite da un fungo simbionte (spesso del genere
Russula
), al quale è
strettamente connessa anche la germinazione dei semi. Nonostante i fiori
producano nettare, sono scarse le visite degli insetti impollinatori: il
meccanismo di riproduzione prevalente è l'autoimpollinazione, che in
condizioni avverse può avvenire anche senza l'apertura del fiore. Il nome
generico deriva dal greco 'haimodoron', nome dato da Teofrasto ad una
pianta parassita a fiori rossi, forse una
Orobanche
; il nome specifico non ha nulla a che vedere con presunte proprietà
abortive, ma allude al fatto che molti boccioli appassiscono prima di sbocciare. Forma biologica: geofita rizomatosa.
Periodo di fioritura: maggio-luglio.
Lonicera caprifolium
L.
Il caprifoglio, o madreselva, è una liana decidua pontico-sudeuropea presente in tutte le regioni dell'Italia continentale