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Ictalurus punctatus
(Rafinesque, 1818) - Pesce gatto punteggiato
Dimensioni:
Ha di solito dimensioni maggiori di
Ameiurus melas
:
la lunghezza massima totale è di 60 cm mentre può raggiungere un
peso massimo di circa 5 kg.
Morfologia:
Il corpo si presenta
compresso ai lati, senza scaglie ma ricoperto di muco. Il capo è
schiacciato in senso dorso-ventrale e porta 4 paia di barbigli, di cui
2 paia sulla mandibola, un paio dietro le narici e un paio alle
estremità della bocca, che è munita di dentelli conici. Il primo
raggio delle pinne pettorali è spinoso; anche la prima pinna dorsale
ha il primo raggio spinoso, mentre la seconda è adiposa. La pinna
caudale è nettamente biloba con margine appuntito. I barbigli agli
angoli della bocca sono circa 3 volte più lunghi di quelli posti sulle
narici. Il colore del dorso è grigio-azzurrino con riflessi argentei, i
fianchi hanno colorazione meno marcata mentre il ventre tende al biancastro. Le pinne sono grigiastre ed i barbigli di
colore scuro. Gli individui giovani hanno delle macchie nerastre lungo i fianchi che negli adulti tendono a scomparire.
Distribuzione in Italia:
Specie originaria del Nord America, introdotta in Italia pochi decenni fa. Date le sporadiche
segnalazioni, la biologia di questo pesce nelle acque italiane è poco conosciuta; la sua presenza è stata accertata nel
bacino del Po ed anche in Italia centrale. Immessa in Emilia-Romagna in allevamenti ittici e laghetti per la pesca
sportiva, la specie è presente sporadicamente nei canali di bonifica della pianura con esemplari di taglia medio-piccola,
mentre risulta più comune nei fiumi Po e Reno, prediligendo corsi d’acqua con maggior idrodinamismo. Nel fiume
Reno è presente con popolazioni ben acclimatate sino alla diga di Volta Scirocco.
Habitat preferenziali:
Vive nei
laghi e fiumi a velocità moderata, con acque fresche e ossigenate e predilige substrato sabbioso o ghiaioso.
Maturità
sessuale e riproduzione:
Nei luoghi di origine la maturità sessuale viene raggiunta tra il 5° e l’8° anno di età. Il
periodo riproduttivo si protrae solitamente da aprile a luglio.
Alimentazione:
La dieta è costituita prevalentemente da
invertebrati bentonici, in particolare vermi, crostacei e molluschi, ed anche da uova di pesci ed anfibi. Gli adulti si
nutrono anche di altri pesci per cui crea particolari problemi all’ittiofauna autoctona.
Autoctonia e norme di tutela:
Specie alloctona.
Knipowitschia panizzae
(Verga, 1841) - Ghiozzetto di laguna
Dimensioni:
Pesce di dimensioni molto ridotte; la lunghezza
massima totale delle femmine si aggira attorno ai 4 cm, mentre i
maschi sono più piccoli.
Morfologia:
Corpo affusolato. Il capo è
grosso e schiacciato dorso-ventralmente, la bocca è obliqua e le
labbra sono carnose. Gli occhi sono sporgenti ed in posizione
dorsale. Canali mucosi cefalici presenti ma poco sviluppati;
presenti anche i canali mucosi pre-opercolari. Piccole scaglie
coprono il corpo dal peduncolo caudale fino all’inizio della
seconda pinna dorsale, mentre il resto del corpo è nudo. Pinne
pettorali ben sviluppate, a livello delle ventrali; queste ultime sono
fuse insieme a formare una ventosa (detta disco pelvico). Pinna
caudale con margine arrotondato e peduncolo abbastanza lungo e schiacciato. Linea laterale assente. Il colore di fondo
è giallastro con piccole chiazze chiare distribuite a cavallo della porzione dorsale; nei maschi sono inoltre ben evidenti
delle screziature scure verticali lungo i fianchi ed una piccola zona bluastra sul bordo posteriore della prima pinna
dorsale. Le femmine hanno colorazione meno scura e le screziature lungo il corpo sono meno marcate rispetto ai
maschi. Sul mento c’è un disegno triangolare scuro e nell’area compresa tra il labbro superiore e gli occhi si estendono
due strie brunastre, presenti ma poco evidenti nei maschi. Poco tempo prima dell’ovoposizione il ventre delle femmine
assume tonalità giallastre.
Distribuzione in Italia:
L’areale originario di questo pesce sono le acque costiere e lagunari
dell’Alto Adriatico. Popolazioni sono presenti anche in laghi e stagni costieri dell’Italia centrale e meridionale a causa
di introduzioni casuali. Specie legata alle acque salmastre e molto diffusa nelle lagune costiere a contatto con il mare
come le Valli di Comacchio. Presente nel fiume Reno nel suo tratto di foce a valle della diga di Volta Scirocco.
Habitat preferenziali:
Pesce bentonico il cui ambiente d’elezione sono le acque salmastre anche se alcune
popolazioni si spingono nei tratti più bassi dei corsi d’acqua dolce. Predilige substrato molle, con abbondante
copertura vegetale e vive a profondità non elevate.
Maturità sessuale e riproduzione:
Il ciclo di vita non supera
l’anno; la riproduzione avviene tra marzo ed agosto. Dopo lo sviluppo estivo, in autunno si blocca la crescita, che
riprende a primavera, al termine della quale viene raggiunta la maturità sessuale. Il maschio crea delle tane usando
valve di molluschi, in particolare di
Cerastoderma lamarck
i
, sulla cui arcata la femmina depone le uova che saranno
poi fecondate dal maschio, il quale provvede anche alle cure parentali. Le femmine depongono le uova in più nidi di
maschi diversi, garantendo così un notevole successo della specie dovuto al rimescolamento genico.
Alimentazione:
Si nutre di macroinvertebrati bentonici, in particolare di crostacei e policheti, ma anche di zooplancton.
Autoctonia e
norme di tutela:
È inserita nella Lista Rossa dei Pesci d’acqua dolce indigeni in Italia tra le specie “a più basso
rischio”. A livello europeo è presente nella Direttiva 92/43/CEE in allegato II e tutelata, in quanto specie protetta, dalla
Convenzione di Berna (all. III).