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smussato. Il dorso ha tonalità grigio-argento, più sfumata lungo i
fianchi mentre il ventre è bianco. Le pinne sono di colore grigio
scuro; talvolta, in periodo riproduttivo, assumono una colorazione
che tende all’arancio. Occhio con riflessi metallici.
Distribuzione
in Italia:
È uno tra i pesci maggiormente diffusi in tutta l’Italia
peninsulare, tranne in alcune regioni del Sud. Il cavedano un
tempo diffuso è oggi ancora presente, seppure molto scarso, nel
fiume Po e nei corsi d’acqua ad esso più strettamente collegati e
nel fiume Reno, sino alla diga di Volta Scirocco.
Habitat preferenziali:
Vive prevalentemente in acque di pianura, sia
correnti che lacustri, dove può sopportare condizioni di oligotrofia o di eutrofia. Può inoltre spingersi fino alla foce dei
fiumi o, essendo specie euriterma, anche nei tratti medio-alti dei corsi d’acqua fino a circa 800 m di altezza. Predilige
substrato ghiaioso ed acque limpide ricche di vegetazione.
Maturità sessuale e riproduzione:
La maturità sessuale
viene completata tra il 2° ed il 4° anno di vita, a seconda delle popolazioni, e viene raggiunta circa un anno prima dai
maschi rispetto alle femmine. Il periodo riproduttivo va dalla seconda metà di maggio alla prima metà di luglio.
Alimentazione:
Presenta una notevole variabilità alimentare, dai macroinvertebrati a piccoli pesci ed anfibi, dai
vegetali acquatici a semi e frutti provenienti dalle piante poste nell’area perifluviale.
Autoctonia e norme di tutela:
Specie autoctona considerata non a rischio.
Syngnathus abaster
Risso, 1827 - Pesce ago di rio
Dimensioni:
Pesce di piccole dimensioni, solitamente non misura
più di 15 cm di lunghezza, anche se di rado sono stati catturati
esemplari di 20 cm. I maschi sono più lunghi delle femmine.
Morfologia:
Il corpo è lungo e stretto, a sezione poligonale e
protetto da piastre ossee. Il muso è pronunciato e schiacciato. La
pinna dorsale origina circa all’altezza della piccola pinna anale. La
pinna caudale è a forma di ventaglio, mentre le ventrali sono
assenti. Sotto il ventre dei maschi, vicino all’apertura anale, è
presente una tasca incubatrice. Il colore del corpo è solitamente
bruno-verdastro, con striature scure più o meno evidenti.
Distribuzione in Italia:
Estremamente comune in tutte la
fascia costiera e nelle acque salmastre e dolci dell’Italia insulare e peninsulare. Presente nel fiume Reno nel suo tratto
di foce a valle della diga di Volta Scirocco.
Habitat preferenziali:
Specie che ben si adatta a differenti tipologie di
acque in quanto è eurialina ed euriterma, anche se predilige acque lente con molta vegetazione entro cui trova riparo.
Popolazioni stabili sono presenti in molte zone basse dei fiumi.
Maturità sessuale e riproduzione:
La maturità
sessuale si compie già alla fine del 1° anno di vita. La riproduzione avviene tra la primavera e l’estate; le uova
vengono fecondate e deposte attraverso la papilla genitale nel marsupio del maschio, dentro il quale avviene lo
sviluppo dell’embrione.
Alimentazione:
Si nutre essenzialmente di plancton, tra cui foraminiferi, copepodi e larve di
policheti.
Autoctonia e norme di tutela:
È inserita nella Lista Rossa dei Pesci d’acqua dolce indigeni in Italia tra le
specie “vulnerabili”. A livello europeo è tutelata, in quanto specie protetta, dalla Convenzione di Berna (all. III).
Tinca tinca
(Linnaeus, 1758) - Tinca
Dimensioni:
Pesce di forma tozza che, per quanto riguarda gli
esemplari italiani, raggiunge generalmente una lunghezza totale di
50 cm e 2 kg di peso.
Morfologia:
Corpo più alto a livello
dell’inserzione della pinna dorsale. Bocca ampia, posta in
posizione mediana, recante due barbigli. Corpo reso molto viscido
dalla presenza di abbondante muco e ricoperto da scaglie cicloidi
minute. Le pinne sono rette unicamente da raggi molli. Nei maschi
le pinne ventrali, distese, possono toccare quella anale. Pinna
dorsale sviluppata in altezza e con margine smussato. Peduncolo e
pinna caudale molto larghi, profilo della pinna caudale appena incavato. La colorazione del corpo è verde olivastro,
maggiormente scuro sul dorso e tendente al giallo bruno sul ventre. Occhi piccoli di colore rosso. Le pinne virano dal
giallo al verdastro al bruno.
Distribuzione in Italia:
Diffusa in tutta l’Italia, isole comprese. In passato abbondante
anche nel ferrarese, oggi questa specie, che risente fortemente della scomparsa della vegetazione acquatica, risulta
quasi scomparsa. Non vi sono peraltro segnalazioni recenti della specie nel fiume Reno.
Habitat preferenziali:
Predilige i tratti più bassi dei corsi d’acqua a corrente modesta o le acque stagnanti, dove vi sia tanta vegetazione e
fondo melmoso nel quale ricercare il cibo e rifugiarsi durante l’inverno rimanendo inattiva. È una specie eurialina,
euriterma, e riesce a vivere anche in acque scarsamente ossigenate.
Maturità sessuale e riproduzione:
La maturità
sessuale si compie tra i 2 e i 3 anni nei maschi mentre nelle femmine un anno dopo. La riproduzione avviene tra
maggio e luglio, in acque basse con vegetazione abbondante, a temperature di almeno 19 °C.
Alimentazione:
Ispeziona il substrato fangoso alla ricerca di macroinvetrebrati, piante e detrito organico di cui si nutre.
Autoctonia e
norme di tutela:
Specie autoctona. La tinca nelle acque del piano ha sempre rivestito un ruolo importante per la pesca
sportiva e di mestiere; attualmente è tra le specie più a rischio di scomparsa, secondo una flessione già osservata da più
di un ventennio. Le cause di questa forte diminuzione sono molteplici e tutte riconducibili alla scomparsa della
vegetazione acquatica.
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