33
Pomatoschistus canestrinii
(Ninni, 1883) - Ghiozzetto cenerino
Dimensioni:
Pesce di dimensioni molto ridotte; i maschi
raggiungono lunghezza massima di 65 mm, le femmine di 50 mm.
Morfologia:
Corpo affusolato. Il capo è grosso e schiacciato
dorso-ventralmente, la bocca è obliqua e le labbra sono carnose.
Gli occhi sono sporgenti ed in posizione dorsale. Canali mucosi
cefalici ben sviluppati, canali mucosi pre-opercolari assenti.
Piccole scaglie coprono il corpo fino all’inizio della prima pinna
dorsale. Pinne pettorali ben sviluppate, a livello delle ventrali; queste ultime sono fuse insieme a formare una ventosa
(detta disco pelvico). Pinna caudale con margine arrotondato e peduncolo abbastanza lungo e schiacciato. Linea
laterale assente. Il colore di fondo dei maschi è grigio-giallastro con piccole chiazze scure sparse lungo tutto il corpo,
anche sulla porzione basale delle pinne pettorali. Posteriormente agli occhi è presente una macchia chiara a V, mentre
sul bordo posteriore della prima pinna dorsale vi sono due chiazze scure circondate da un anello bluastro. Le femmine
hanno colorazione meno scura, i punti neri sono più numerosi e le screziature sulla prima pinna dorsale sono presenti
ma meno marcate che nei maschi. Poco tempo prima dell’ovodeposizione il ventre assume tonalità giallastre.
Distribuzione in Italia:
L’areale originario di questo pesce sono le acque costiere e lagunari dell’Alto Adriatico.
Presenze dovute ad introduzioni accidentali si segnalano nel Lago Trasimeno e nel Golfo di Taranto. Specie legata alle
acque salmastre e molto diffusa nelle lagune costiere a contatto con il mare come le Valli di Comacchio. Presente nel
fiume Reno nel suo tratto di foce a valle della diga di Volta Scirocco.
Habitat preferenziali:
Pesce bentonico il cui
ambiente d’elezione sono le acque salmastre anche se alcune popolazioni si spingono nei tratti più bassi dei corsi
d’acqua dolce. Predilige substrato molle, con scarsa vegetazione e vive a profondità non elevate.
Maturità sessuale e
riproduzione:
Il ciclo di vita non supera l’anno; la riproduzione avviene tra giugno e luglio e già in estate si ha una
crescita dei giovani, che però in autunno si blocca per ricominciare in primavera, quando viene raggiunta la maturità
sessuale. Il maschio crea delle tane usando valve di molluschi, pezzi di legno o altri oggetti sulla cui arcata la femmina
depone le uova che saranno poi fecondate dal maschio, il quale provvede anche alle cure parentali.
Alimentazione:
Si
nutre di macroinvertebrati bentonici, in particolare di crostacei e policheti.
Autoctonia e norme di tutela:
È inserita
nella Lista Rossa dei Pesci d’acqua dolce indigeni in Italia tra le specie “a più basso rischio”. A livello europeo è
presente nella Direttiva 92/43/CEE in allegato II e tutelata, in quanto specie assolutamente protetta, dalla Convenzione
di Berna (all. II).
Protochondrostoma genei
(Bonaparte, 1839) - Lasca
Dimensioni:
Può raggiungere, in rarissimi casi, la lunghezza totale
massima di 25 cm. Più in generale si attesta sui 20 cm di lunghezza
ed un peso di 100 g.
Morfologia:
La bocca è piuttosto inarcata, in
posizione infera e dotata di labbro inferiore corneo. Le pinne sono
rette unicamente da raggi molli; pinna caudale divisa in due lobi.
Corpo affusolato con colore di fondo grigio-argenteo, più scuro e
tendente al brunastro sul dorso; i fianchi sono di solito attraversati
da una striscia scura, sotto ad essa il ventre è bianco con riflessi metallici. La base delle pinne pettorali, ventrali ed
anale è rossiccia, il resto è giallo-arancio; la dorsale e la caudale sono grigie.
Distribuzione in Italia:
Specie endemica
dell’Italia settentrionale e delle regioni adriatiche fino all’Abruzzo, è stata introdotta in alcuni bacini dell’Italia centrale
tirrenica. In Friuli Venezia Giulia in competizione con
C
hondrostoma
nasus
. Non vi sono segnalazioni recenti della specie
nel
fiume Reno e in altre zone del ferrarese.
Habitat preferenziali:
Vive in gruppi numerosi nei tratti medi e medio-alti
dei fiumi, le cui acque sono limpide e a corrente veloce o moderata; alcune popolazioni numericamente scarse sono
presenti anche in alcuni laghi. Predilige fondo ghiaioso.
Maturità sessuale e riproduzione:
Raggiunge la maturità
sessuale tra il 2° ed il 3° anno di vita. Mancano, però, dati certi sull’accrescimento. Il periodo riproduttivo va da
maggio a giugno, anche se possono esservi delle differenze tra le popolazioni settentrionali e quelle meridionali.
Alimentazione:
La ricerca del cibo avviene sul fondo, da cui trae alimenti sia di natura vegetale sia animale, in
particolare macroinvertebrati e uova di pesce.
Autoctonia e norme di tutela:
Inserita nella Lista Rossa dei Pesci
d’acqua dolce indigeni in Italia come specie “vulnerabile”. A livello europeo è presente nella Direttiva 92/43/CEE in
allegato II e tutelata, in quanto specie protetta, dalla Convenzione di Berna (all. III).
Pseudorasbora parva
(Temminck & Schlegel, 1846) - Pseudorasbora
Dimensioni:
Piccolo pesce che non supera quasi mai una
lunghezza totale massima di 10 cm.
Morfologia:
Corpo sottile e
schiacciato ai lati, muso piccolo e a punta; la bocca è in posizione
supera e gli occhi sono grandi. Il dorso è grigio-verdastro, mentre i
fianchi sono argentei e possono presentare una banda longitudinale
nerastra che inizia dall’occhio e termina alla base della pinna
caudale. Il ventre è bianco.
Distribuzione in Italia:
L’areale
originario è l’Est asiatico. È probabile che sia stata introdotta
accidentalmente nelle acque dell’Europa orientale alcuni decenni or sono; successivamente si è espansa con successo
anche nel resto dell’Europa, compresa l’Italia centro-settentrionale. Dagli anni ottanta si è rapidamente diffusa nel
1...,23,24,25,26,27,28,29,30,31,32 34,35,36,37,38,39,40