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Fiori bianchi
Pinguicula alpina L.
L’erba-unta bianca è una specie artico-alpina ad areale prevalentemente eu-
ropeo presente lungo tutto l'arco alpino salvo che in Liguria. La distribuzio-
ne regionale copre tutte le aree montuose del Friuli, le depressioni umide
dell'arco morenico del Tagliamento e la bassa pianura friulana a sud della
linea delle risorgive; nell'area di studio la specie è diffusa ma non molto co-
mune, ad esempio sul M. Clapsavon a 1800 m. Cresce in prati umidi, aree
paludose, pascoli alpini a cotica discontinua, rocce calcaree o dolomitiche
con periodica percolazione d'acqua, dalla fascia planiziale (ove ha carattere
relitto) a quella alpina. Pur essendo autotrofa, la pianta è carnivora, vegetan-
do in suoli poveri di azoto: gli insetti vengono catturati grazie alla vischiosità
della lamina fogliare e quindi digeriti dalla superficie ghiandolosa. Il nome
generico deriva dal latino 'pinguis' (grasso), per l'aspetto carnoso e vischioso
delle foglie, da cui il nome volgare di 'erba unta'. Forma biologica: emicrip-
tofita rosulata. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
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Fiori violetti
Pinguicula vulgaris L. subsp. vulgaris
L’erba-unta comune è una specie a distribuzione eurosiberiana presente in
tutte le regioni dell'Italia centro-settentrionale salvo che in Umbria. La di-
stribuzione regionale si concentra sul settore alpino propriamente detto, con
pochissime stazioni sulle Prealpi; nell'area di studio la specie è difusa e lo-
calmente comune, ad esempio nei dintorni del Passo Pura a 1400 m o presso
Casera Razzo a 1800 m. Cresce in prati umidi e torbosi, in paludi, vicino alle
sorgenti, dalla fascia montana a quella alpina. Pur essendo autotrofa, la pian-
ta è carnivora, vegetando in suoli poveri di azoto: gli insetti vengono catturati
grazie alla vischiosità della lamina fogliare e quindi digeriti dalla superficie
ghiandolosa. Il nome generico deriva dal latino 'pinguis' (grasso), per l'a-
spetto carnoso e vischioso delle foglie, da cui il nome volgare di 'erba unta'.
Forma biologica: emicriptofita rosulata. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
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Calice presente. Petali e sepali saldati tra loro
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Calice assente. Tepali liberi
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Fiori gialli
Linaria vulgaris Mill. subsp. vulgaris
La linaria comune è una specie a distribuzione eurasiatico-sudeuropea pre-
sente in tutte le regioni d’Italia salvo che in Sicilia. La distribuzione regionale
si estende dalla costa ai fondovalle del settore alpino, ove presenta vaste la-
cune; nell'area di studio la specie si concentra presso gli abitati, da Ampezzo
a Sauris di Sopra, ma anche lungo la strada che conduce al Passo Pura sui
versanti meridionali del M. Nauleni. Cresce in vegetazioni disturbate, ai mar-
gini delle strade, negli scali ferroviari, in cave, discariche, coltivi, radure di
boschi aridi, su suoli da pietrosi a sabbioso-argillosi, ricchi in basi e composti
azotati, dal livello del mare a 1500 m circa. La pianta era un tempo usata
nella medicina popolare, ma di azione non comprovata; i fiori erano usati per
tingere i capelli. Il nome generico si riferisce alla somiglianza delle foglie con
quelle del lino, quello specifico deriva dal latino 'vúlgus' (volgo) e significa
'comune, diffuso, frequente'. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Perio-
do di fioritura: giugno-ottobre.
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Fiori di altro colore
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