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la preparazione di torte e budini; con le foglie si può preparare un tè, il seme tostato veniva utilizzato come sostituto del
caffè. Il legno è pesante e duro e viene utilizzato per lavori al tornio. La pianta fu introdotta in Inghilterra nel 1629 e
viene a volte coltivata anche in Italia a scopo ornamentale. Il nome generico deriva dall'unione dei due termini greci
antichi 'diós' (Dio) e 'pyrós' (frutto) e letteralmente significa 'frutto degli dei'; il nome specifico si riferisce allo stato
della Virginia, dove la specie cresce allo stato spontaneo. Forma biologica: fanerofita scaposa.
Fagus sylvatica
L. subsp.
sylvatica
Il faggio è un albero deciduo a distribuzione prevalentemente
europea che in Italia domina le foreste della fascia montana dalle
Alpi alla Sicilia (in Sardegna è presente solo nei rimboschimenti
artificiali). È sopravvissuto alle glaciazioni sulle montagne
dell'Europa meridionale e successivamente si è esteso verso nord
sino alla Scandinavia meridionale. Nell'Orto Botanico di Torino la
specie è stata citata per la prima volta in coltivazione nel 1802, nel
1810 e nel 1821, anno in cui si menziona anche la presenza della
varietà
purpurea
. Successivamente furono acquistati alcuni
esemplari, comprese le varietà
pendula
ed
aspleniifolia
, dal vivaio
del Sig. Prudente Bessone di Torino nel 1849 e nel 1851.
Attualmente sono in coltivazione quattro esemplari, di cui quelli di
maggiori dimensioni potrebbero risalire proprio a metà '800.
Presentano entrambi diametri superiori a 90 cm, tali da avere i
requisiti per l'inserimento tra gli alberi monumentali della città di Torino secondo quanto previsto dalla Legge
Regionale n°50 del 1995 (e sue modifiche con L.R. n°4 del 2009) recepita dal relativo Regolamento del Comune di
Torino. Cresce su suoli profondi, freschi, ben drenati, con optimum nella fascia montana. Ha grande importanza
forestale ed economica per il legname duro e di colore roseo, che si lavora facilmente ed è impiegato per fabbricare
mobili, traversine ferroviarie, lavori da intaglio e per produrre cellulosa. Il legno e il carbone sono ottimi combustibili,
tanto che in passato il mestiere del 'carbonaio' era molto diffuso sulle montagne appenniniche. I semi (faggiole)
venivano un tempo utilizzati sia per l'alimentazione umana che degli animali domestici, soprattutto maiali, ma sono
debolmente tossici per il contenuto in saponine e acido ossalico. Il faggio, albero longevo che può vivere diverse
centinaia di anni, viene spesso utilizzato anche come pianta ornamentale nei parchi, con diverse cultivar. Il nome
generico è quello utilizzato dagli antichi Romani; il nome specifico, dal latino 'sylva' (selva), si riferisce all'habitat
boschivo e al ruolo dominante nelle foreste di montagna. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura:
maggio.
Firmiana simplex
(L.) W.F.Wight
La firmiana, nota anche come 'ombrellone cinese' o 'wutong', è una
pianta originaria dell'Asia orientale, dal Giappone al Vietnam,
coltivata a scopo ornamentale nelle aree più calde dell'Europa e
dell'America settentrionale, ove è diventata invasiva allo stato
subspontaneo soprattutto lungo i corsi d'acqua. Nell'Orto Botanico
di Torino la specie è stata citata per la prima volta in coltivazione
nel 1811 con il nome di
Sterculia platanifolia
. Successivamente fu
nuovamente menzionata nel 1813 e nel 1824, mentre risale al 1880
un campione d'erbario ancora oggi conservato. Attualmente è
presente in coltivazione un solo esemplare, che date le dimensioni
potrebbe risalire a fine '800. Il suo diametro è pari a circa 50 cm,
tale da avere i requisiti per l'inserimento tra gli alberi monumentali
della città di Torino secondo quanto previsto dalla Legge
Regionale n°50 del 1995 (e sue modifiche con L.R. n°4 del 2009)
recepita dal relativo Regolamento del Comune di Torino. Il legno è usato per la costruzione di diversi strumenti
musicali cinesi e nelle aree d'origine alla pianta vengono attribuite diverse proprietà medicinali. Il genere è dedicato al
politico austriaco Karl Joseph von Firmian (1716-1782), governatore della Lombardia e protettore dell'Orto Botanico di
Padova. Forma biologica. fanerofita scaposa. Syn.:
Sterculia platanifolia
L.f.
Fraxinus americana
L.
Il frassino americano è una specie nativa del Nord America orientale, ove cresce in boschi di latifoglie mesofile dalla
Nova Scotia al Minnesota, spingendosi a sud sino alla Florida meridionale e a ovest sino al Texas orientale. Venne
introdotto in Europa come pianta ornamentale, e oggi è abbastanza frequente in parchi e giardini. Nell'Orto Botanico di
Torino la specie è stata citata per la prima volta in coltivazione nel 1821 con il nome di
Fraxinus alba
. Successivamente
fu nuovamente menzionata nel 1844 nella 'Memoria dei frassini stabiliti nel boschetto determinati dal Sig. Cavaliere
Professore Giovanni Moris'. Attualmente sono in coltivazione alcuni esemplari, uno dei quali, avente diametro pari a 50
cm, potrebbe risalire a metà 800. In America viene chiamato 'frassino bianco' a causa del colore glauco della faccia
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