Scarabelli - page 35

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Note alle specie
Abies alba
Mill.
- L'abete bianco fa parte di un complesso di specie poco differenziate segregate nelle aree
montuose attorno al Mediterraneo, ove la pianta ancestrale si era rifugiata durante l'era glaciale. Oggi è
presente allo stato spontaneo in tutte le regioni dell'Italia continentale, con optimum nella fascia montana,
associandosi solitamente al faggio nelle stazioni più fresche e umide. È un albero che può raggiungere anche
i 60 m, uno dei più alti in Europa. Il legno, di colore chiaro e con poca resina, è leggero, tenero ed elastico.
adatto per la costruzione di travi, mobili, lavori di carpenteria, imballaggi e pannelli. In passato i tronchi
colonnari erano usati per le alberature navali; oggi il legno si usa anche nella produzione di pasta da
cellulosa. L'abete bianco (Tannenbaum) è il vero 'albero di Natale' per i Tedeschi, anche se oggi si utilizza
più spesso l'abete rosso (
Picea abies
), che i Tedeschi chiamo 'Fichte'. Il nome generico era già in uso presso i
Romani e forse deriva dal greco 'abios' (longevo), oppure dal latino 'abire' (andarsene), forse in riferimento
alla grande altezza; il nome specifico significa 'bianco', e si riferisce alle due linee stomatiche bianche sulla
pagina inferiore della foglia o al colore della scorza, più chiara di quella dell'abete rosso. Forma biologica:
fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Abies nordmanniana
(Steven) Spach
- L'abete di Nordmann, è nativo della Turchia, Georgia e Caucaso,
incluse le parti settentrionali dell'Armenia, ove cresce tra i 900 e i 2200 m su montagne con precipitazioni
che superano i 1000 mm annui. La sua attuale distribuzione è associata alla presenza di foreste rifugiali che
esistevano durante l'era glaciale presso le coste del Mar Nero. Si tratta di un grande conifera sempreverde
che cresce sino a 60 m di altezza, con un diametro del tronco che può raggungere i 2 m. Nel Caucaso
occidentale alcuni esemplari sono stati segnalati per essere alti 78-85 m, essendo così gli alberi spontanei più
alti d'Europa. L'abete di Nordmann è una delle specie più importanti per la produzione di alberi di Natale,
essendo favorito dal suo attraente fogliame con aghi che non cadono facilmente quando l'albero si secca. È
anche un importante albero ornamentale in parchi e grandi giardini di tutta Europa. Il legno, morbido e
bianco, viene utilizzato per costruzioni e per la produzione di carta. Il nome generico era già in uso presso i
Romani e forse deriva dal greco 'abios' (longevo), oppure dal latino 'abire' (andarsene), forse in riferimento
alla grande altezza; quello specifico è dedicato allo scopritore della specie, il naturalista finlandese
Alexander von Nordmann (1803-1866), che lavorava a Odessa. Forma biologica: fanerofita scaposa.
Acer campestre
L.
- L'acero campestre è un albero a distribuzione europeo-asiatica occidentale presente in
tutte le regioni d'Italia (in Sardegna come avventizio). Cresce in boschi misti di latifoglie decidue, soprattutto
ai loro margini, a volte nelle siepi, di solito su suoli calcarei, ma con ampia valenza ecologica, dal livello del
mare alla fascia montana inferiore. Resiste all'inquinamento e alla siccità e sopporta le potature; è una pianta
molto rustica impiegata per siepi, molto decorativa soprattutto in autunno grazie alla colorazione, di un giallo
intenso, delle foglie in procinto di cadere. Il legno, duro, compatto e omogeneo, si presta alla costruzione di
attrezzi agricoli ed è un buon combustibile. Capitozzato a circa 3 m di altezza, l'acero campestre è stato
largamente impiegato come tutore vivo della vite nella classica piantata che ha contraddistinto per secoli il
paesaggio della Pianura Padana. Il nome generico era già in uso presso i Romani, e deriva dal latino 'acer'
(appuntito, acuto, duro, aspro), forse per la forma dei denti fogliari di
A. platanoides
, oppure in riferimento al
fatto che il legno di alcune specie europee, molto compatto ed elastico, era usato per la fabbricazione di
lance; il nome specifico si riferisce al fatto che la pianta è un importante costituente delle siepi che
delimitano i campi. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Acer negundo
L.
- L'acero negundo, originario del settore orientale del Nord America, fu importato in
Europa alla fine del '600 e segnalato per la prima volta in Italia nel 1780. È un albero a rapido accrescimento
che vive fino a circa 150 anni e viene spesso coltivato a scopo ornamentale, in diverse cultivar, alcune a
foglie variegate. Spesso compare allo stato spontaneo, comportandosi come una pericolosa specie aliena
invasiva grazie ai frutti alati dispersi dal vento; tende a insediarsi in ambienti abbandonati e umidi,
modificando sensibilmente il paesaggio naturale e riducendo la biodiversità delle cenosi boschive, soprattutto
in ambienti ripariali; ha esigenze ecologiche simili a quelle di diverse latifoglie autoctone dei suoli
alluvionali freschi, dove cresce velocemente e fruttifica in abbondanza. È una specie inclusa nella lista nera
delle specie alloctone vegetali in Lombardia, inserita tra le specie esotiche a carattere infestante e dannose
per la conservazione della biodiversità. In Italia è diffuso soprattutto al Nord e al Centro ed è comune anche
nella Pianura Padana. Dalla concentrazione della linfa, nell'area d'origine, si produce una sostanza zuccherina
ad uso alimentare (sciroppo d'acero), simile a quella ottenuta dall'acero da zucchero (
Acer saccharum
). Il
nome generico, già in uso presso i Romani, deriva dal latino 'acer' (appuntito, acuto), forse per l'acutezza dei
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