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Paulownia tomentosa
(Thunb.) Steud.
- La paulownia è un albero di origine cinese, introdotto in Italia a
scopo ornamentale e spesso divenuto quasi infestante (riesce a crescere su muri, rocce, pendii sassosi, anche
tra le fessure dei lastricati). È presente come avventizia in tutte le regioni dell'Italia centro-settentrionale
(salvo che in Valle d'Aosta) e in Abruzzo, dal livello del mare a 600 m circa. Il legno ha rilevanza
commerciale: è molto leggero e molle, ma ha proprietà fonoassorbenti e di isolamento termico, elettrico e
igroscopico; é utilizzato da secoli nell'ebanisteria giapponese per la produzione di armadietti porta-kimono e
strumenti musicali; è anche il legno usato per la produzione dei 'geta', i caratteristici zoccoli rialzati
giapponesi. Recentemente il suo utilizzo si è sviluppato anche in Italia dove è impiegato nell'industria del
mobile, dell'infisso e del packaging, ultimamente anche nella produzione di carta. Il genere è dedicato ad
Anna Pavlovna (1795-1865), figlia dello zar Paolo I; il nome specifico si riferisce alla forte pelosità della
pagina inferiore delle foglie. Forma biologica: fanerofita cespugliosa/ fanerofita scaposa. Periodo di fioritura:
maggio-giugno.
Pinus nigra
J.F. Arnold subsp.
nigra
- Il pino nero è un albero di origine preglaciale a carattere relitto, con
areale piuttosto ampio e frammentario sulle montagne dell'Europa meridionale, differenziato in numerose
stirpi locali variamente trattate a livello tassonomico. In Italia le stazioni primarie della sottospecie nominale
sono limitate alle Alpi e Prealpi orientali calcareo-dolomitiche e all'Appennino centrale. Cresce su rupi
calcaree, dal livello del mare a 1200 m circa. Si tratta di un pino molto apprezzato a scopo paesaggistico e
ornamentale per l'adattabilità, per lo sviluppo relativamente rapido e per il notevole effetto estetico. Può
essere utilizzato come essenza da legno o per il rimboschimento nelle aree montane fra 600 e 1500 m circa.
Il nome generico è quello usato dai Romani per indicare il pino mediterraneo, e deriva dal latino 'pix, picis'
(pece, resina, essudato della pianta), da 'pic' (pungere) o 'pi' (stillare), oppure dal celtico 'pen' (testa) per la
forma della chioma degli alberi; il nome specifico si riferisce al colore scuro della scorza e della chioma.
Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
Pinus pinea
L.
- Il pino domestico è un albero originario delle regioni mediterranee dell'Europa meridionale
e delle coste dell'Asia Minore, presente in quasi tutte le regioni d'Italia ma di dubbio indigenato. Insieme a
P.
pinaster
è una specie litoranea tipica delle zone costiere mediterranee. Viene coltivato per il suo seme
commestibile (i pinoli) e per rimboschire le pinete delle zone litoranee. Il pino domestico è rustico e si adatta
bene anche a substrati poveri, ma è sensibile all'inquinamento che provoca arrossamento e necrotizzazione
delle parti terminali degli aghi. Il nome generico è quello usato dai Romani per indicare il pino mediterraneo,
e deriva dal latino 'pix, picis' (pece, resina, essudato della pianta), da 'pic' (pungere) o 'pi' (stillare), oppure
dal celtico 'pen' (testa) per la forma della chioma degli alberi; il nome specifico si riferisce alla parte
commestibile dei semi, i pinoli. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Pinus sabiniana
Dougl. ex Dougl.
- Il pino di Sabine è una specie endemica della California, dove è
ampiamente diffusa dal livello del mare a 1200 m circa. La specie è anche coltivata, sia pur raramente, a
scopo ornamentale in parchi e giardini dell'Europa meridionale. I semi costituivano un'importante fonte di
alimentazione per le popolazioni native. Il nome generico è quello usato dai Romani per indicare il pino
mediterraneo, e deriva dal latino 'pix, picis' (pece, resina, essudato della pianta), da 'pic' (pungere) o 'pi'
(stillare), oppure dal celtico 'pen' (testa) per la forma della chioma degli alberi. La specie è dedicata al
naturalista e orticoltore inglese Joseph Sabine (1770-1837). Forma biologica: fanerofita scaposa.
Pinus sylvestris
L.
- Il pino silvestre, o pino rosso, è un albero a vasta distribuzione eurasiatico-boreale che
ha raggiunto l'Italia durante il periodo glaciale provenendo dalla Siberia, e che oggi è diffuso lungo tutto
l'arco alpino, con optimum nelle vallate interne a clima più continentale ove forma boschi secondari su
terreni piuttosto primitivi, come su ghiaioni consolidati; altrove è stato spesso introdotto con i
rimboschimenti. Il legno viene impiegato per lavori di falegnameria e come pasta per la cellulosa
nell'industria della carta. In medicina le gemme sono utilizzate per le proprietà balsamiche, mentre dalla
resina si estrae la trementina (solvente per vernici). È un albero abbastanza longevo, che può vivere circa 500
anni. Il nome generico è quello usato dai Romani per indicare il pino mediterraneo, e deriva dal latino 'pix,
picis' (pece, resina, essudato della pianta), da 'pic' (pungere) o 'pi' (stillare), oppure dal celtico 'pen' (testa) per
la forma della chioma degli alberi; il nome specifico, dal latino 'sylva' (selva), si riferisce all'habitat
boschivo. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
Platanus hispanica
Mill. ex Münchh.
- Il platano spagnolo, o platano ibrido, sembra sia un ibrido,
spontaneo e fertile, tra individui coltivati di platano orientale (
Platanus orientalis
L.), originario dell'Europa
sudorientale, e di platano occidentale (
Platanus occidentalis
L.), originario del Nord America e introdotto in
Europa a partire dal XVI secolo. Alcuni autori ritengono però che sia una cultivar di
P. orientalis
. In Italia è