36
di quel polline che viene poi trasportato dall'insetto quando va a visitare altri siconi. Nei siconi di altre piante
(fichi 'femmina'), l'imenottero trova unicamente fiori femminili, questa volta in maggioranza a stilo lungo,
tali cioè da impedirgli di raggiungere gli ovari per pungerli e deporvi le uova e nel contempo tali da
costringerlo a urtare gli stigmi lasciandovi attaccati i granuli di polline involontariamente raccolti nelle visite
al caprifico. A questo punto si innesca lo sviluppo di frutti normali (acheni con seme all'interno) e la
contemporanea trasformazione del siconio in un corpo carnoso e zuccherino (i semi verranno dispersi per via
endozoica). La fioritura di inizio primavera garantisce un'impollinazione delle piante 'femminili', mentre le
successive fioriture, specialmente la seconda, possono sviluppare sulle stesse fichi in prevalenza
partenocarpici, quali si ritrovano in molte cultivar selezionate appunto per essere autosufficienti; in questi
siconi 'da tavola' gli acheni sono guscetti vuoti senza seme, ma vi si possono trovare pure fiori a stilo breve
trasformati in galle dalla
Blastophaga
, riconoscibili come pallini più grandi. La disseminazione avviene
soprattutto a opera di uccelli e micromammiferi. Il nome generico deriva dalla medesima radice indoeuropea
del greco 'sýkos' (fico), quello specifico allude alla Caria, regione della Turchia donde si riteneva provenire
la pianta. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-marzo (maturazione: giugno-
luglio); maggio-giugno (maturazione: luglio-ottobre); settembre (maturazione: dicembre-aprile).
Forsythia
×
intermedia
Zab.
- Il genere
Forsythia
comprende circa 11 specie, quasi tutte originarie dell'Asia
sudorientale (una specie è presente anche in Europa sudorientale). La forsizia più diffusa a scopo
ornamentale è un ibrido ottenuto in Germania nel 1885 tra
F. suspensa
(Thunb.) Vahl. e
F. viridissima
Lindl., due arbusti originari della Cina e Giappone; è presente in Italia dal 1915. Ha una splendida fioritura di
colore giallo che l'ha resa una delle specie arbustive più ricercate ad uso ornamentale; ne esistono numerose
cultivar. È in grado di crescere su suoli molto diversi e resiste bene ad insetti nocivi e all'inquinamento. Il
nome generico è dedicato a W. Forsyth, botanico inglese del XVIII secolo; quello specifico fa riferimento
all'ibridazione tra le due specie, col risultato di caratteristiche intermedie; la '×' sta ad indicare che si tratta di
un ibrido. Forma biologica: fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
Ginkgo biloba
L.
- Il ginkgo è un albero deciduo che può essere considerato come un fossile vivente: l'unica
specie ancora sopravvissuta della famiglia
Ginkgoaceae
ma anche dell'intero ordine Ginkgoales e della
divisione delle Ginkgophyta. Originario della Cina, ove sono stati rinvenuti fossili che risalgono all'era
mesozoica, viene chiamato volgarmente anche ginko, ginco e albero di capelvenere. La pianta è stata ritenuta
estinta per secoli ma recentemente ne sono state scoperte almeno due stazioni relitte nella provincia dello
Zhejiang nella Cina orientale. Non tutti i botanici concordano però sul fatto che queste stazioni siano davvero
spontanee, perché il ginkgo è stato estesamente coltivato per millenni dai monaci cinesi. In Italia viene
spesso coltivato come pianta ornamentale nei parchi, senza tendenza ad inselvatichire, dal livello del mare ai
600 m circa. Il nome del genere deriverebbe dal cinese 'yin' (argento) e 'xìng' (albicocca), che per un'errata
trascrizione della forma giapponese 'ginky
ō
' da parte del botanico tedesco Engelbert Kaempfer ha mutato la
lettera y in g; il nome della specie deriva invece dal latino 'bis' e 'lobus' con riferimento alle foglie spesso
divise in due lobi. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: luglio-agosto.
Hibiscus syriacus
L.
- L'ibisco cinese è un piccolo albero originario della Cina e regioni limitrofe, dove è
coltivato da moltissimo tempo e non si conosce con sicurezza allo stato spontaneo, la cui presenza in Italia è
documentata dal 1596. È una pianta rustica ampiamente utilizzata a scopo ornamentale in tutta Italia, dal
livello del mare ai 600 m circa, che tende anche a riprodursi in modo subspontaneo. Sono state selezionate
diverse varietà con i fiori dai colori e dimensioni diverse. È il fiore nazionale della Corea del Sud. Il nome
generico deriva dal greco 'ebískos', che designava un fiore simile alla malva; il nome specifico fa riferimento
alla Siria perché si riteneva erroneamente che la pianta fosse originaria del Medio Oriente. Forma biologica:
fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
Ilex aquifolium
L.
- L'agrifoglio è una specie a distribuzione subatlantica presente in Europa ed Asia
Minore, diffusa in tutte le regioni d'Italia in boschi misti mesofili, con optimum nella fascia montana, ma
ormai piuttosto rara allo stato spontaneo. È considerata una pianta magica fin da prima dell'avvento del
Natale cristiano: le si attribuiva il potere di proteggere dai demoni e di portare fortuna. I primi utilizzi
risalgono all'Irlanda, dove anche le famiglie più povere potevano permettersi di usarla per decorare le
abitazioni, tradizione poi passata ai popoli cristiani durante il periodo natalizio: la struttura della foglia infatti
ricorda la corona di spine di Gesù Cristo e i frutti rossi il suo sangue. Oggi viene impiegata esclusivamente
come pianta ornamentale, da cui sono state ricavate numerose cultivar, alcune con foglie variegate. I margini
delle foglie sono interi in quelle dei rami vecchi, spinosi in quelle dei rami giovani, ma i due tipi di foglie
possono coesistere sullo stesso individuo. L'agrifoglio può vivere circa 300 anni; le foglie e soprattutto i