5
1
Foglie aghiformi o squamiformi
2
1
Foglie non aghiformi né squamiformi
13
2
Foglie squamiformi
3
2
Foglie aghiformi
5
3
Rametti non appiattiti
Cupressus sempervirens L.
Il cipresso è una specie originaria dell'Asia Minore e del Mediterraneo
orientale, da tempi antichissimi molto utilizzata in Italia sia a scopo
ornamentale sia negli impianti di rimboschimento, ma senza alcuna
tendenza a spontaneizzarsi. Il cipresso è stato introdotto in Italia forse dagli
Etruschi e poi si è diffuso entrando stabilmente fra i componenti del nostro
paesaggio. Tollera la siccità e si adatta a qualsiasi terreno, ma è soggetto a
malattie crittogamiche e a parassiti animali: il fungo
Coryneum cardinale
Wag. ha minacciato l'esistenza dei cipressi italiani. Il cipresso è
ampiamente coltivato per il suo portamento, che lo rende adatto alla
realizzazione di giardini all'italiana e alberature stradali, siepi frangivento e
rimboschimenti. Le foglie, i rami e le pigne hanno impiego officinale, dalla
corteccia si ricava per distillazione un olio essenziale usato in profumeria.
Il nome del genere è quello comune presso i Romani, derivato dal greco
'kypárissos', che origina da 'kuo' (io genero, produco germogli) e 'párisos'
(simile, uguale), in riferimento all'accrescimento simmetrico della pianta. Il
nome specifico in latino significa 'sempreverde'. Forma biologica:
fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-maggio.
3
Rametti fortemente appiattiti
4
4
Pigne sferiche. Albero
Chamaecyparis lawsoniana (A.Murray) Parl.
Il genere
Chamaecyparis
include arbusti/alberi originari delle coste
occidentali e orientali del Nord America, e delle coste orientali dell'Asia.
Quattro specie (
C. lawsoniana
,
C. obtusa
,
C. pisifera
e
C. thyoides
) sono
ampiamente coltivate da noi come piante ornamentali, con centinaia di
cultivar che includono forme nane, a fogliame giallastro, bluastro od
argentino, forme che mantengono perennemente le foglie giovanili, forme
con getti filiformi scarsamente ramificati.
Ch. lawsoniana
, o falso-cipresso
di Lawson, origina dalle coste occidentali dell'America settentrionale,
dall'Oregon alla California. Il nome generico deriva dal greco 'khamai'
(basso) e 'kuparissos' (cipresso). Forma biologica: fanerofita scaposa.
Periodo di fioritura: marzo-aprile.
4
Pigne più lunghe che larghe. Arbusto
Platycladus orientalis (L.) Franco
La thuja orientale è una specie endemica della Cina nordoccidentale dove
vive in aree con clima secco e freddo, è stata introdotta in Europa verso la
metà del '700; è l'unica specie del genere
Platycladus
e un tempo veniva
inclusa nel genere
Thuja
. In Europa è ampiamente utilizzata a scopo
ornamentale grazie alla rapida crescita ed alla resistenza all'inquinamento, e
ne sono state selezionate numerose cultivar; è presente come avventizia in
alcune regioni dell'Italia centro-settentrionale, dal livello del mare agli 800
m circa. Ha scarsa tendenza ad inselvatichirsi ad opera degli uccelli presso
gli abitati e a volte in luoghi rupestri. In Oriente la specie viene spesso
chiamata 'albero della vita' per la sua longevità e viene frequentemente
piantata nei pressi dei templi; il legno viene utilizzato per costruzioni e
bruciato a mo' di incenso. Tutte le parti della pianta sono velenose a causa
della presenza di thujone. Il vecchio nome generico (
Thuja
) deriva dal
greco 'thyon' (albero odoroso), facendo riferimento alla resina un tempo
bruciata al posto dell'incenso per riti religiosi. Il nuovo nome generico in
greco significa 'a rami appiattiti'. Il nome specifico allude all'area d'origine
della pianta rispetto all'Europa, l'oriente. Forma biologica: fanerofita
cespitosa/fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
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