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Foglioline a margine dentato. Fiori a simmetria raggiata. Frutto diverso da un legume
Rosa spp. (cultivars)
Il genere
Rosa
è diffuso in quasi tutto il globo. Le rose spontanee, da cui
sono derivate le rose coltivate, si sono sviluppate nelle regioni dell'emisfero
boreale e hanno fiori con cinque petali. Le più importanti fra le rose antiche
da giardino hanno avuto origine da
R. gallica
L. (l'unica fra le rose antiche
con petali rossi),
R. phoenicea
Boiss.,
R. canina
L., e altre entità
comunemente riunite sotto il nome di
R. moschata
s.l. L'introduzione di
R.
chinensis
Jacq. in Inghilterra, verso la fine del 1700, ha determinato una
totale rivoluzione nella coltivazione delle rose, tanto che il 1800 può essere
considerato la linea di demarcazione fra le rose antiche da giardino e quelle
moderne. Dall'ibridazione delle rose cinesi con
R. gallica
,
R. damascena
,
R. alba
e
R. moschata
sono derivate le rose moderne da giardino, che
presentano il fenomeno della rifiorenza (legata ad un gene recessivo
introdotto nelle rose moderne dalle rose cinesi). In particolare, le Rose Tè
(rose con il profumo di tè) hanno concorso alla produzione di una vasta
gamma di colori. Il nome generico deriva dal latino 'rosa', dal greco 'rodon',
con identico significato.
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Pianta lianosa
Wisteria sinensis (Sims) Sweet
Il glicine è una liana nativa della Cina, introdotta in Europa e in Nord
America agli inizi del XIX secolo e oggi molto apprezzata dal punto di
vista ornamentale per ornare pergolati e gazebo, grazie alle cascate di fiori
che vanno formandosi a fine inverno-inizio primavera; è presente come
avventizia in Italia centro-settentrionale (salvo che in Valle d'Aosta,
Piemonte, Liguria e Friuli Venezia Giulia) e Campania. Tutte la parti della
pianta contengono un composto tossico chiamato wisterina, che provoca
problemi gastrointestinali come nausea, diarrea e vomito. Il nome generico
è dedicato a G. Wistar (1761-1818), studioso americano di Filadelfia,
quello specifico allude all'origine cinese della specie. Forma biologica:
fanerofita lianosa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
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Alberi o arbusti
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32
Foglie palmate. Fusti semplici (piante con aspetto di
palma)
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Foglie pennate. Fusti ramificati
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Picciolo spinoso sugli spigoli
Chamaerops humilis L.
La palma nana è l'unica palma spontanea in Italia. In natura cresce nella
macchia mediterranea, e da noi è diffusa soprattutto lungo le coste
tirreniche, mentre altrove viene spesso coltivata a scopo ornamentale. Gli
esemplari dell'Orto Botanico di Padova, che raggiungono dimensioni
ragguardevoli, sembra siano stati piantati nel 1585 e vengono chiamati
anche 'palma di Goethe' , in quanto furono citati dal grande scrittore
tedesco nella sua importante opera dedicata alla metamorfosi delle piante.
Il nome generico deriva dal greco 'khamai' (piccolo) e 'rhops' (arbusto,
cespuglio), alludendo alle piccole dimensioni della panta negli ambienti
naturali; il nome specifico ha lo stesso significato. Forma biologica:
fanerofita scaposa/ nanofanerofita. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
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Picciolo liscio, non spinoso sugli spigoli
Trachycarpus fortunei (Hook.) H. Wendl.
Palma originaria della Cina orientale e centrale, coltivata frequentemente
come pianta ornamentale per il portamento e la rusticità che la rende adatta
all'ambiente urbano; la resistenza al freddo (è in grado di sopportare
temperature fino a -10 °C) ne consente la diffusione non solo nel
Meridione, ma anche in Italia settentrionale. Il tessuto fibroso che avvolge
la base delle foglie e ricopre il fusto è particolarmente tenace e resistente e
viene adoperato in Cina per lavori di intreccio, come stuoie e funi. Il nome
generico deriva dal greco 'trachýs' (ruvido) e 'karpós' (frutto), per l'aspetto
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