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Le camelie appartengono a un genere che include anche la pianta del tè
(
Camellia sinensis
Kuntze), originario delle zone tropicali dell'Asia. In
Italia le specie ornamentali più frequenti (con numerosissime cultivar) sono
C. japonica
e
C. sasanqua
, quest'ultima a fioritura invernale e coltivata
all'Orto Botanico di Padova. Essendo piante subtropicali, hanno l'optimum
in aree con estati molto piovose e clima mite. Crescono su terreni acidi, con
l'optimum in penombra. In Italia sono coltivate ampiamente solo in aree
con clima favorevole, come quella insubrica dei laghi prealpini (è famosa
la collezione di Villa Taranto sul Lago Maggiore), in Liguria ed in
provincia di Lucca. Il genere è dedicato a Georg Joseph Kamel, latinizzato
in 'Camellus' (1661-1706), un gesuita missionario e botanico nato a Brno
(Moravia) che inviò numerose piante esotiche in Inghilterra dalle Filippine.
forma biologica: Fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura: dicembre-
febbraio.
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Alberi. Fiori senza petali
52
51
Piccoli arbusti. Fiori con petali
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52
Foglie lunghe 2.5-4 cm
Carpinus orientalis Mill. subsp. orientalis
Il carpino orientale è un albero-arbusto pontico-mediterraneo orientale,
presente in Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna e in tutte le regioni
dell'Italia centro-meridionale (non ritrovato in tempi recenti in Sicilia), dal
livello del mare ai 1100 m circa. Cresce su suoli argillosi profondi, sia
inboschi decidui, che nella macchia mediterranea costiera. Il nome
generico era già utilizzato dagli antichi Romani. Forma biologica:
fanerofita cespitosa (fanerofita scaposa). Periodo di fioritura: aprile-
maggio.
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Foglie lunghe 6-8 cm
Carpinus betulus L.
Il carpino bianco è un albero europeo-continentale presente in tutta l'Italia
continentale, salvo che in Valle d'Aosta, sino alla fascia montana inferiore,
con optimum nella fascia submediterranea. Cresce in boschi maturi di
latifoglie decidue, su suoli argillosi profondi, molto freschi ed umiferi. Il
legname è di difficile lavorazione perché a fibre contorte, duro e tenace;
viene impiegato nella fabbricazione di arnesi sottoposti a sforzo (manici,
ruote dentate, denti di rastrello, ecc.). Il carbone, un tempo, era impiegato
in modo speciale per preparare la 'polvere da schioppo'. Dalla corteccia si
ricavano principi tintori usati per colorare in giallo ed in bruno le sete, le
lane ed il cotone. Le foglie, sia fresche che secche, forniscono un buon
foraggio per ovini e suini. Viene anche utilizzato a scopo ornamentale,
soprattutto perché si presta alla formazione di dense siepi. Il nome generico
era già utilizzato dagli antichi Romani; quello specifico allude alle foglie
vagamente simili a quelle della betulla. Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
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Fiori rosa
Spiraea japonica L. f.
Specie originaria di Giappone, Cina e Corea, è stata introdotta in Nord
America e in Europa nel 1870 ed è oggi ampiamente diffusa in tutta Italia a
scopo ornamentale, e segnalata come avventizia in Piemonte, Lombardia,
Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Il nome 'aspirina'
deriva dal genere
Spiraea
, in cui nel XIX secolo era inclusa anche
Filipendula ulmaria
(
Spiraea ulmaria
). L'acido salicilico fu scoperto nel
1839 nei fiori di questa pianta, per cui fu chiamato 'acido spirico'; nel 1859
il chimico tedesco Hoffmann acetilò l'acido salicilico, ottenendo l'acido
acetilsalicilico o acido acetilspirico, da cui la ditta farmaceutica Bayer
coniò il termine 'aspirina'. Il nome generico deriva dal greco 'spéira' (fune),
perché i fusti, a volte contorti, possono ricordare una sottile corda; il nome
specifico allude ad uno dei luoghi d'origine, il Giappone. Forma biologica:
nanofanerofita. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
1...,9,10,11,12,13,14,15,16,17,18 20,21,22,23,24