21
Il pittosporo è originario dal Giappone meridionale; dal 1820 ne è
documentata la presenza in Italia, ove è ampiamente utilizzato lungo i
litorali e nelle zone con clima mite. Viene piantato come arbusto
ornamentale e per formare siepi lungo le coste poiché è molto resistente
alla salinità. Il nome generico deriva dal greco 'pitta' (pece) e 'sporos'
(seme), e significa 'semi a rivestimento resinoso', alludendo al fatto che i
semi delle piante appartenenti a questo genere sono ricoperti da una
sostanza appiccicoso-resinosa; il nome specifico deriva dal nome popolare
in giapponese 'tobera'. Forma biologica: fanerofita scaposa/nanofanerofita.
Periodo di fioritura: marzo-maggio.
57
Foglie non spatolate, più larghe verso il centro
58
58
Arbusto più basso di 1 m. Foglie più brevi di 10 cm (non sono foglie, ma fusti modificati!)
Ruscus hypoglossum L.
Specie eurimediterranea che cresce in faggete, boschi di latifoglie in Italia
centro-settentrionale, Campania e Sicilia, spesso coltivata a scopo
ornamentale in parchi e giardini per realizzare bordure. Sia pur raramente,
sfugge alla coltivazione ed appare come specie avventizia. Il nome del
genere deriva dal greco 'rugchos' (becco, rostro), per i cladodi dalla punta
aguzza che ricordano un becco d'uccello; il nome specifico
hypoglossum
,
da 'hypò' (sotto) e 'glossa' (lingua), allude al fiore che sembra stare sotto
una linguetta, la brattea protettiva, che è molto più grande di quella del
R.
aculeatus
. Forma biologica: geofita rizomatosa/camefita fruticosa. Periodo
di fioritura: dicembre-aprile.
58
Alberi più alti di 1 m. Foglie più lunghe di 10 cm
59
59
Foglie verdi di sotto. Fiori più stretti di 3 cm
Prunus laurocerasus L.
Il lauroceraso è originario dell'Asia Minore e dell'Europa sud-orientale; è
stato diffuso a scopo ornamentale nel resto dell'Europa nel XVI secolo. In
Italia, ove la sua presenza è documentata dal 1558, è ampiamente diffuso a
scopo paesaggistico-ornamentale soprattutto per siepi sempreverdi, grazie
alla sua robustezza ed adattabilità alle potature frequenti. Tende raramente
a spontaneizzarsi senza però diventare invasivo; è segnalato come specie
avventizia in Italia centro-settentrionale (salvo che in Valle d'Aosta e Friuli
Venezia Giulia) e Abruzzo (non ritrovato in tempi recenti in Campania),
dal livello del mare ai 300 m circa. Tutte le parti della pianta contengono
elevate quantità di glicosidi cianogenetici ad azione tossica. Il nome
generico, già in uso presso i Romani, è di etimologia incerta; quello
specifico allude alle foglie che richiamano quelle dell'alloro e ai frutti che
richiamano le ciliegie. Forma biologica: fanerofita scaposa/fanerofita
cespitosa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
59
Foglie (almeno le più vecchie) di color ruggine di sotto. Fiori più larghi di 3 cm
Magnolia grandiflora L.
La magnolia sempreverde è originaria delle regioni meridionali degli Stati
Uniti e fu importata in Europa nel 1737. Ne è documentata la presenza in
Italia dal 1760. Viene utilizzata soprattutto come grande pianta
ornamentale in parchi e giardini, per i fiori vistosi e profumati e per il
denso fogliame, ma ha un accrescimento piuttosto lento. Il nome generico è
dedicato al botanico francese Pierre Magnol, vissuto nel XVII secolo; il
nome specifico fa riferimento alle ragguardevoli dimensioni dei fiori.
Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
60
Foglie con picciolo di almeno 5 mm. Albero
Diospyros virginiana L.
Albero originario della parte meridionale degli Stati Uniti, dal New
England alla Florida, e ad ovest sino in Texas, Louisiana, Oklahoma e
Kansas, coltivato per i suoi frutti ed il legno fin dalla preistoria dai nativi
americani. Il frutto, commestibile e ricco di vitamina C, in Nordamerica
viene frequentemente utilizzato per la preparazione di torte e budini; con le
1...,11,12,13,14,15,16,17,18,19,20 22,23,24