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dei frutti; la specie è dedicata a Robert Fortune (1812-1880), raccoglitore in
Cina di piante per la Royal Horticultural Society. Forma biologica:
fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-giugno.
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Foglie 2-4-pennate
Nandina domestica Thunb.
Specie originaria dell'Asia orientale, dall'Himalaya al Giappone, ove era
coltivata da secoli a scopo ornamentale, fu introdotta in Europa da William
Kerr (?-1814), un 'cacciatore di piante' scozzese che la spedì a Londra da
Canton nel 1804. Oggi è una comunemente coltivata a scopo ornamentale
in giardini pubblici e privati, nonostante il fatto che tutta la pianta contenga
acido idrocianico, ed i frutti alcaloidi quali la nantenina, che la rendono
tossica per l'uomo ma non per gli uccelli che ne disperdono i semi. Il nome
generico deriva dal giapponese 'nan-ten', che rimanda ad una vaga
somiglianza morfologica con il bambù; quello specifico allude alla
diffusione nei giardini asiatici al tempo in cui la specie fu descritta. Forma
biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
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Foglie semplicemente pennate
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Foglie paripennate, sempreverdi, con odore aromatico
Pistacia lentiscus L.
Il lentisco è una pianta mediterranea diffusa allo stato spontaneo lungo tutti
i litorali italiani salvo quelli dell'Adriatico settentrionale. È una specie
eliofila, termofila e xerofila, tipica della macchia mediterranea
sempreverde. Il lentisco è spesso impiegato nei giardini mediterranei e
rocciosi poiché resiste bene alle potature drastiche ed è adatto per la
costituzione di siepi geometriche. Il legno è apprezzato per lavori di
intarsio e per piccoli lavori al tornio, grazie alla durezza e al bel colore
rosso-venato. In passato veniva usato per produrre carbone vegetale e ancor
oggi si usa localmente per alimentare i forni a legna delle pizzerie. Le
foglie, ricche di tannini, venivano usate per la concia delle pelli.
Effettuando incisioni sul tronco si ottiene una resina che si rapprende
all'aria (mastice); essa ha un odore caratteristico e viene chiamata 'mastice
di Chio'; la parola 'mastice'deriva essa stessa dal greco 'mastìche', che
indicava la resina prodotta dal lentisco, utilizzata ad uso masticatorio per
l'azione antinfiammatoria e antisettica e per il sapore gradevole. Il nome del
genere deriva dal greco 'pistákion', assonante con il persiano 'pistáh' (ricco
di farina), che si riferisce ai frutti del pistacchio vero (
P. vera
); il nome
specifico è quello latino della pianta. Forma biologica: fanerofita cespitosa/
fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-maggio.
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Foglie imparipennate, decidue, senza odore aromatico
Robinia pseudoacacia L.
La robinia è un albero di origine nordamericana, introdotta a Parigi dal
Canada nel 1601 e poi diffusasi ampiamente in Europa con tendenza
submediterraneo-continentale. In Italia è comunissima in tutte le regioni.
Cresce sempre in ambienti disturbati come scarpate, margini stradali,
boschetti presso gli abitati e le linee ferroviarie, su suoli da freschi a
subaridi, con il sambuco nero e varie specie nitrofile ruderali, dal livello del
mare alla fascia montana. È una pianta rustica e a rapido accrescimento,
che tende a soppiantare la vegetazione locale divenendo spesso invasiva.
Viene spesso usata a scopo ornamentale per il fogliame e la fioritura; il
legno, resistente alle intemperie, è utilizzato per palerie e come
combustibile; i semi, la scorza e le radici contengono sostanze tossiche. È
un'ottima pianta mellifera il cui miele (miele d'acacia) si mantiene fluido
senza cristallizzare. I fiori sono utilizzati in erboristeria ed in alcune regioni
italiane vengono mangiati fritti. Il genere è dedicato a Jean Robin (1550-
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