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diffusa soprattutto nella parte sudorientale, con alcune località nel
Pordenonese; in Carso è comune. Cresce in siti ombrosi, in orli boschivi e
siepi, in parchi e giardini abbandonati, su suoli argillosi freschi, umiferi,
ricchi in composti azotati. Il nome generico deriva dal greco 'kháiro' (io
rallegro) e 'phýllon' (foglia), ed allude all'aspetto elegante del fogliame.
La pianta è debolmente tossica per la presenza di alcaloidi (da qui deriva
il nome specifico 'temulus', che in latino significa 'ubriacante' o
'stordente'). Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura:
maggio-luglio.
270
Petali bianchi
271
271
Frutto coperto da aculei
272
271
Frutto non coperto da aculei
273
272
Foglie 2-pennate. Ombrella portante alla base brattee ramoso-trifide
Daucus carota L. subsp. carota
Questa è la forma selvatica della carota coltivata, originaria dalla parte
meridionale dell'Eurasia ma oggi diffusa nelle zone temperate di tutto il
mondo, e presente con diverse sottospecie in tutta Italia, dal livello del
mare ai 1400 m circa. Nella nostra regione è comune ovunque sino alla
fascia montana. Cresce sia negli aspetti più aridi dei prati da sfalcio che in
vegetazioni ruderali presso gli abitati, su suoli non molto profondi ma
ricchi in basi e composti azotati, a volte anche subsalsi. La radice era
conosciuta sin dall'antichità e Plinio la cita per le proprietà cicatrizzanti,
diuretiche e digestive. Le carote 'antiche' erano però sottili e nodose, con
gusto acre e polpa biancastra 'dura come pietra', in quanto la selezione
delle carote coltivate oggi iniziò nel XVI secolo. Forma biologica:
emicriptofita bienne (terofita scaposa). Periodo di fioritura: aprile-ottobre.
272
Foglie 3-4 pennate. Brattee semplici, non ramoso-trifide
Orlaya grandiflora (L.) Hoffm.
Specie mediterraneo-submediterranea, forse di antica introduzione al
limite nord dell'areale, presente in tutta l'Italia continentale salvo che in
Calabria, con optimum al di sotto della fascia montana. Nella nostra
regione è diffusa dal Carso all'alta pianura con alcune stazioni nelle
Prealpi; in Carso è comune ovunque, spesso in popolazioni molto dense.
Cresce in stazioni aride, aperte e sassose, ai margini di mantelli e siepi, su
scarpate, in ambienti ruderali, su suoli primitivi ricchi in scheletro, aridi
d'estate. Il genere è dedicato al medico e botanico ucraino Ivan
Semenovych Orlay (1771-1829). Forma biologica: terofita scaposa.
Periodo di fioritura: maggio-luglio.
273
Frutto senza ali
Chaerophyllum temulum L.
Specie subatlantico-sudeuropea presente in tutta Italia salvo che in Valle
d'Aosta al di sotto della fascia montana superiore. Nella nostra regione è
diffusa soprattutto nella parte sudorientale, con alcune località nel
Pordenonese; in Carso è comune. Cresce in siti ombrosi, in orli boschivi e
siepi, in parchi e giardini abbandonati, su suoli argillosi freschi, umiferi,
ricchi in composti azotati. Il nome generico deriva dal greco 'kháiro' (io
rallegro) e 'phýllon' (foglia), ed allude all'aspetto elegante del fogliame.
La pianta è debolmente tossica per la presenza di alcaloidi (da qui deriva
il nome specifico 'temulus', che in latino significa 'ubriacante' o
'stordente'). Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura:
maggio-luglio.
273
Frutto allargato al margine in 2 ali
274
274
Segmenti fogliari larghi 1-2 cm almeno, e lunghi 1.2-2 volte tanto, da ovati a lanceolati
Cervaria rivinii Gaertn.
Specie eurasiatico-sudeuropea presente in tutta l'Italia continentale, salvo
che in Puglia, Basilicata e Calabria, sino alla fascia montana inferiore.
Nella nostra regione è diffusa sino alla fascia montana inferiore ma con