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ampie lacune; in Carso è comune quasi ovunque. Cresce in orli di boschi
e boscaglie termofili invadendo le lande abbandonate, su suoli limoso-
argillosi abbastanza profondi, arenacei o calcarei ma allora decalcificati,
da neutri a subacidi, non molto aridi. Il nome generico è quello di una
pianta menzionata da Ippocrate. La specie è dedicata al botanico Auguste
Rivin, detto Rivinius (1652-1723). Forma biologica: emicriptofita
scaposa. Periodo di fioritura: agosto-settembre.
274
Segmenti fogliari larghi 1-8 mm o meno, e di solito molto più lunghi, lineari o lineari-
lanceolati
Xanthoselinum venetum (Spreng.) Soldano & Banfi
Syn.:
Peucedanum venetum
(Spreng.) W.D.J. Koch - Specie
mediterraneo-sudeuropea, presente in tutte le regioni dell'Italia centro-
settentrionale (salvo forse che in Lazio), Abruzzo e Campania. Nella
nostra regione è diffusa dalla costa ai versanti meridionali delle Prealpi; in
Carso è abbastanza comune quasi ovunque. Cresce in orli di boschi e siepi
termofili, sia su calcare che su substrati arenacei ricchi in basi, su suoli
argillosi subaridi, al di sotto della fascia montana. Il nome generico deriva
dal greco 'xanthos' (giallo) e e 'sélinon' (sedano, prezzemolo) alludendo
alle foglie simili a quelle del prezzemolo. Forma biologica: emicriptofita
scaposa. Periodo di fioritura: agosto-settembre.
275
Petali gialli
276
275
Petali non gialli
282
276
Foglie con forte odore di rucola se sfregate tra le dita
Diplotaxis tenuifolia (L.) DC.
Specie mediterraneo-sudeuropea presente in tutte le regioni d'Italia al di
sotto della fascia montana superiore. Nella nostra regione è diffusa e
comune dalla costa ai fondovalle delle Alpi; in Carso è comunissima
ovunque. Cresce in vegetazioni ruderali, lungo le strade, nelle discariche,
su scarpate e muri,in campi abbandonati, più raramente nei coltivi, su
suoli primitivi aridi d'estate. Le foglie sono commestibili in insalata
(rucola selvatica). Il nome generico deriva dal greco 'diplos' (doppio) e
'taxis' (fila) per la disposizione dei semi in due file nella siliqua. Forma
biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-ottobre, al
Sud anche in inverno.
276
Foglie senza odore di rucola
277
277
Rompendo il fusto esce un latice arancione
Chelidonium majus L.
Specie eurasiatica presente in tutta Italia sino alla fascia montana
inferiore. È diffusa e comune in tutta la nostra regione sino alla fascia
montana inferiore; in Carso è comunissima. Cresce in stazioni spesso
ombreggiate, su suoli umiferi, freschi ed un po' eutrofizzati, ma anche su
vecchi muri e macerie, ai margini di strade e nelle discariche. Tutte le
parti della pianta e specialmente le radici sono tossiche per il loro
contenuto in alcaloidi: chelidonina e cheleritrina, quest'ultima fa starnutire
e provoca sensazione di soffocamento. I principi attivi sono affini a quelli
dell'oppio. Il caratteristico latice arancione se ingerito causa bruciori alla
bocca e alla faringe, vomito, paralisi e anche coma, ma sembra efficace
nel trattamento delle verruche e dei calli. Il colore dorato del latice fece sì
che la pianta divenisse un ingrediente fondamentale nella preparazione
della pietra filosofale da parte degli antichi alchimisti. Il nome generico
deriva dal greco 'chelidon' (rondine), forse per la germinazione
primaverile e l'appassimento autunnale. Forma biologica: emicriptofita
scaposa. Periodo di fioritura: aprile-ottobre.
277
Piante non laticifere
278
1...,73,74,75,76,77,78,79,80,81,82 84,85,86,87,88,89,90,91,92,93,...148