88
292
Petali di 1.5-2 mm, subeguali ai sepali. Sepali arrossati
Capsella rubella Reut.
Specie di origine mediterranea oggi divenuta subcosmopolita, presente in
tutta Italia (salvo forse che in Valle d'Aosta), dal livello del mare alla
fascia montana. Nella nostra regione è concentrata nella parte
meridionale; in Carso è diffusa ma meno comune di
C. bursa-pastoris
,
con lacune forse dovute anche a difficoltà di identificazione. Cresce in
ambienti disturbati, con ecologia simile a quella di
C. bursa-pastoris
. Le
foglie giovani sono commestibili. Il nome generico deriva dal latino
'capsa' (contenitore per papiri, cofanetto); quello specifico allude
all'arrossamento dei sepali. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di
fioritura: marzo-agosto.
293
Piante spinose
294
293
Piante non spinose
295
294
Pianta non sempreverde. Foglie molli, non terminanti in spina (spine sui fusti)
Genista germanica L.
Specie europeo-continentale presente in Italia centro-settentrionale
(manca in Lazio ed Abruzzo) sino alla fascia montana inferiore. Nella
nostra regione è diffusa sino alla fascia montana inferiore, in Friuli
soprattutto in boschi naturali a pino nero; in Carso è solo localmente
comune, con ampie lacune. Cresce in brughiere e lande ed ai margini di
boschi, su suoli da argillosi a pietrosi, subaridi, poveri in composti azotati,
da neutri a subacidi. Le parti verdi possono provocare vomito e diarrea, i
semi sono tossici per il loro contenuto in alcaloidi. Il nome generico, di
antico uso, deriva dalla radice celtica 'gen' che indicava un arbusto. Forma
biologica: camefita suffruticosa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
294
Pianta sempreverde. Foglie (in realtà fusti simili a foglie) rigide, terminanti in una spina
pungente
Ruscus aculeatus L.
Il pungitopo è una specie mediterranea presente in tutte le regioni d'Italia.
La distribuzione regionale si estende dalla costa sino alle Prealpi con
singole stazioni nei fondovalle alpini; in Carso è localmente comune.
Cresce nella macchia mediterranea e negli aspetti più caldi dei boschi
decidui, su suoli limoso-argillosi profondi, neutro-basici, al di sotto della
fascia montana inferiore. Tutta la pianta è tossica da fresca. Insieme
all'agrifoglio è una delle piante tradizionali del Natale: la raccolta
sconsiderata a fini commerciali ne ha minacciato la presenza allo stato
spontaneo. Nella credenza popolare è considerata pianta augurale. I getti
giovani sono commestibili previa cottura e vengono consumati come gli
asparagi. In alcune regioni, con i rami spinosi della pianta venivano
protetti i formaggi in stagionatura contro i morsi dei topi, da cui il nome
italiano 'pungitopo'. Il nome del genere deriva dal greco 'rugchos' (becco,
rostro), per i cladodi dalla punta aguzza che ricordano un becco d'uccello.
Forma biologica: geofita rizomatosa/camefita fruticosa. Periodo di
fioritura: febbraio-aprile, settembre-ottobre.
295
Foglie in verticilli disposti a livello dei nodi
296
295
Foglie non verticillate
302
296
Pianta sempreverde con foglie coriacee. Frutto carnoso
Rubia peregrina L. subsp. longifolia (Poir.) O. Bolòs
Specie mediterraneo-macaronesica, presente con due sottospecie in tutte
le regioni d'Italia salvo che in Piemonte, Valle d'Aosta e Trentino-Alto
Adige. La distribuzione regionale è ristretta alle aree costiere. Cresce in
macchie e garighe ed è un tipico componente della vegetazione
mediterranea. Il nome generico deriva dal latino 'ruber' (rosso) per le
proprietà tintorie delle radici, soprattutto di quelle di
Rubia tinctorum
L.,
che veniva coltivata per questi usi; il nome specifico Il nome specifico
potrebbe alludere alla tendenza ad espandersi con facilità. Forma
biologica: fanerofita lianosa. Periodo di fioritura: aprile-giugno.
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