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con ampie lacune. Sostituisce la subsp.
sanguinea
in tutta la nostra
regione, ove è diffusa e comune; in Carso è comune ovunque, ma è più
abbondante sui substrati arenacei. Cresce nei boschi termofili a carpino
nero e roverella, nei loro mantelli e nelle siepi, dal livello del mare sino
alla fascia montana inferiore. In passato i semi macinati fornivano un olio
combustibile per le lampade, mentre dalla corteccia si estraeva una tintura
brunastra per tingere tessuti di lana, lino, cotone e seta. Il nome generico
deriva dalla radice indoeuropea 'kar' (duro), da cui anche il latino 'cornus'
(corno), ed allude alla durezza del legno; il nome specifico allude al
colore rosso dei giovani rami e delle foglie in autunno. Forma biologica:
fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura: (aprile) maggio-giugno.
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Foglie composte (divise in tante foglioline)
51
50
Foglie non composte
62
51
Piante spinose
52
51
Piante non spinose
55
52
Foglie trifogliate. Frutto simile ad un limone
Poncirus trifoliata (L.) Raf.
Arbusto originario della Corea del Nord e della Cina settentrionale, è
l'unico agrume a foglie decidue ed uno dei pochi coltivabili nella zona
temperata. È il migliore portainnesto per ibridi di tutti gli agrumi, che
garantisce resistenza al nematode degli agrumi e alla gommosi del
colletto. Il frutto, molto amaro ma dotato di un gradevole profumo,
nell'area di origine è usato per la produzione di marmellate e liquori;
deidratato e triturato è utilizzato come spezia. Da noi viene spesso
impiegato come pianta ornamentale, soprattutto per siepi assolutamente
impenetrabili; ultimamente è stato anche tentato il suo utilizzo tra i guard-
rail autostradali. Il nome generico deriva probabilmente dal francese
'pomme de Syrie' (pomo della Siria), quello specifico allude alle foglie
caratteristicamente divise in tre segmenti. Forma biologica: fanerofita
cespitosa. Periodo di fioritura: maggio.
52
Foglie non trifogliate. Frutto diverso
53
53
Foglie palmate. Frutto a mora
Rubus ulmifolius Schott
I rovi costituiscono un gruppo difficilissimo di specie di origine
apomittica ed ibridogena, ancora incompletamente studiato in Italia.
Questa è una specie mediterraneo-atlantica presente in tutta Italia al di
sotto della fascia montana superiore. Nella nostra regione è concentrata
nella parte meridionale, con singole stazioni nelle vallate alpine; in Carso
è comune ovunque. Cresce nelle boscaglie rade, nelle pinete a pino nero,
negli orli dei boschi e sui muretti a secco, formando spesso intrichi
impenetrabili nell'ultimo stadio della degradazione forestale, sia su
calcare che su substrati arenacei, su suoli ricchi in composti azotati, da
freschi a subaridi. I frutti sono commestibili. Il nome generico, di antico
uso, potrebbe derivare dal latino 'ruber' (rosso) per il colore rosso dei
frutti di alcune specie dello stesso genere (come il lampone); il nome
specifico allude alle foglioline un po' asimmetriche simili alle foglie
dell'olmo. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: maggio-
luglio.
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Foglie pennate. Frutto diverso da una mora
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Foglioline a margine intero. Fiori a simmetria bilaterale. Frutto secco (un legume)
Robinia pseudoacacia L.
Specie di origine nordamericana, introdotta a Parigi dal Canada nel 1601
e poi diffusasi ampiamente in Europa con tendenza submediterraneo-
continentale. In Italia è comunissima in tutte le regioni. Nella nostra
regione è ampiamente diffusa dalla costa ai fondovalle del settore alpino;
in Carso è comune ovunque. Cresce sempre in ambienti disturbati come
scarpate, margini stradali, boschetti presso gli abitati e le linee ferroviarie,
su suoli da freschi a subaridi, con il sambuco nero e varie specie nitrofile