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composte con cinque foglioline. Forma biologica: fanerofita lianosa.
Periodo di fioritura: giugno.
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Foglie palmate. Pianta con aspetto di palma
Trachycarpus fortunei (Hook.) H. Wendl.
Trachycarpus
è un genere di palme native dell'Asia, dall'Himalaya alla
Cina orientale. La specie più comune è
Trachycarpus fortunei
, originaria
della Cina orientale e centrale, e coltivata frequentemente come pianta
ornamentale per il portamento e la rusticità che la rende adatta
all'ambiente urbano; la resistenza al freddo (è in grado di sopportare
temperature fino a -10 °C) ne consente la diffusione non solo nel
Meridione, ma anche in Italia settentrionale. Il tessuto fibroso che avvolge
la base delle foglie e ricopre il fusto è particolarmente tenace e resistente
e viene adoperato in Cina per lavori di intreccio, come stuoie e funi. Il
nome generico deriva dal greco 'trachýs' (ruvido) e 'karpós' (frutto), per
l'aspetto dei frutti. La specie è dedicata a Robert Fortune (1812-1880),
raccoglitore in Cina di piante per la Royal Horticultural Society. Forma
biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-giugno.
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Foglie pennate. Piante non con aspetto di palma
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Foglie 2-4-pennate
Melia azedarach L.
L'albero dei rosari o albero dei paternostri è nativo di India, Cina
meridionale e Australia. In seguito alla diffusione operata dall'azione
dell'uomo, oggi è naturalizzato nell'Europa meridionale. Nelle regioni
tropicali e subtropicali dove è stata introdotta è considerata una specie
invasiva. I fiori non attraggono le api e gli altri insetti impollinatori. La
pianta contiene, infatti, principi attivi ad azione repellente nei confronti
degli insetti. Tutte le parti della pianta sono velenose per l'uomo se
ingerite. I principi tossici sono potenti neurotossine: il tetranortriterpene e
la saponina, presenti in concentrazione maggiore nei frutti. In passato il
nocciolo dei frutti, duro e sferico, è stato largamente utilizzato nella
realizzazione di rosari, prima dell'avvento delle materie plastiche. Il nome
generico deriva dal greco 'melia' (frassino), per la somiglianza delle foglie
con quelle del frassino; quello specifico deriva dal persiano e
significherebbe 'albero che libera', in riferimento alle proprietà medicinali
della pianta. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura:
maggio-giugno.
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Foglie semplicemente pennate
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Foglie sempreverdi, coriacee, paripennate (non terminanti con una fogliolina)
Ceratonia siliqua L.
Originario delle regioni orientali del bacino del mediterraneo e dell'Asia
Minore, in Italia il carrubo (unica specie del genere
Ceratonia
) è diffuso
principalmente nelle regioni centro-meridionale, dal livello del mare fino
ai 500 m circa. Cresce in macchie e garighe molto aride, soprattutto lungo
le coste, ed è una delle specie che caratterizzano la flora mediterranea.
Coltivato già dai Romani per i frutti commestibili, viene ancora oggi
coltivato in alcune zone dell'Italia del Sud. I frutti sono legumi cuoiosi e
appiattiti, lunghi fino a 25 cm, contengono una polpa dolce, si conservano
per molto tempo e possono essere consumati comunemente freschi o
secchi o, in alternativa, passati leggermente al forno. I baccelli vengono
anche utilizzati come foraggio per gli animali. Un tempo furono usati
come materiale da fermentazione per la produzione di alcool etilico. I
semi, immangiabili, sono particolarmente uniformi come dimensione e
peso e costituivano l'unità di misura (il carato, dall'arabo 'khirat', cioè
'seme di carrubo') usata per la valutazione delle gemme. Forma biologica:
fanerofita cespitosa/fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: settembre-
novembre.
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Foglie
non
sempreverdi,
sottili,
imparipennate
(terminanti con una fogliolina)
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