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Chamaecyparis lawsoniana
(A.Murray) Parl.
Il genere
Chamaecyparis
include arbusti/alberi originari delle coste
occidentali e orientali del Nord America e delle coste orientali
dell'Asia. Quattro specie (
C. lawsoniana
,
C. obtusa
,
C. pisifera
e
C.
thyoides
) sono ampiamente coltivate da noi come piante
ornamentali, con centinaia di cultivar che includono forme nane, a
fogliame giallastro, bluastro od argentino, forme che mantengono
perennemente le foglie giovanili, forme con getti filiformi
scarsamente ramificati.
Ch. lawsoniana
, o falso-cipresso di
Lawson, origina dalle coste occidentali dell'America settentrionale,
dall'Oregon alla California. Nell'Orto Botanico di Torino la specie
è stata citata per la prima volta in coltivazione nel 1881 e nell'anno
successivo quando furono seminati semi provenienti da Tolosa.
Attualmente sono in coltura tre esemplari di cui quello di
dimensioni maggiori potrebbe anche risalire a fine '800. Presenta
infatti diametro prossimo ai 65cm, tale quindi da avere i requisiti per l'inserimento tra gli alberi monumentali della città
di Torino secondo quanto previsto dalla Legge Regionale n°50 del 1995 (e sue modifiche con L.R. n°4 del 2009)
recepita dal relativo Regolamento del Comune di Torino. Il nome generico deriva dal greco 'khamai' (basso) e
'kuparissos' (cipresso); la specie fu introdotta e coltivata per la prima volta in Europa nel 1854 nel vivaio 'Lawson &
Son Nursery' di Edimburgo, da cui deriva il nome specifico. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura:
marzo-aprile.
Cornus mas
L.
Il corniolo è una specie a distribuzione pontico-mediterranea-
orientale presente in tutte le regioni dell'Italia continentale.
Nell'Orto Botanico di Torino la specie è stata citata per la prima
volta in coltivazione nel 1802 e successivamente nel 1821 ed è ora
presente con un solo esemplare. Cresce nei boschi termofili a
carpino nero e roverella, nei loro mantelli e nelle siepi, su suoli non
molto profondi, sia calcarei che arenacei, con optimum nella fascia
submediterranea. La precoce fioritura gialla spicca nella
vegetazione in abito ancora invernale. È una pianta molto resistente
sia a parassiti che a malattie; i frutti possono essere consumati
freschi oppure utilizzati nella preparazione di marmellate; il legno,
molto duro, si presta alla costruzione di piccoli utensili come
pestelli da mortaio, ingranaggi dei mulini, ecc.; gli antichi Romani
lo impiegavano per la fabbricazione delle aste dei giavellotti. Il
nome generico deriva dalla radice indoeuropea 'kar' (duro), da cui anche il latino 'cornus' (corno), e allude alla durezza
del legno; il nome specifico, che in latino significa 'maschile', quindi 'forte', 'robusto', fu usato per contrapporlo a
Cornus sanguinea
, chiamato da Plinio 'Cornus femina'. Forma biologica: fanerofita cespugliosa/ fanerofita scaposa.
Periodo di fioritura: febbraio-aprile.
Fagus sylvatica
L. subsp.
sylvatica
Il faggio è un albero deciduo a distribuzione prevalentemente
europea che in Italia domina le foreste della fascia montana dalle
Alpi alla Sicilia (in Sardegna è presente solo nei rimboschimenti
artificiali). È sopravvissuto alle glaciazioni sulle montagne
dell'Europa meridionale e successivamente si è esteso verso nord
sino alla Scandinavia meridionale. Nell'Orto Botanico di Torino la
specie è stata citata per la prima volta in coltivazione nel 1802, nel
1810 e nel 1821, anno in cui si menziona anche la presenza della
varietà
purpurea
. Successivamente furono acquistati alcuni
esemplari, comprese le varietà
pendula
ed
aspleniifolia
, dal vivaio
del Sig. Prudente Bessone di Torino nel 1849 e nel 1851.
Attualmente sono in coltivazione quattro esemplari, di cui quelli di
maggiori dimensioni potrebbero risalire proprio a metà '800.
Presentano entrambi diametri superiori a 90 cm, tali da avere i
requisiti per l'inserimento tra gli alberi monumentali della città di Torino secondo quanto previsto dalla Legge
Regionale n°50 del 1995 (e sue modifiche con L.R. n°4 del 2009) recepita dal relativo Regolamento del Comune di
Torino. Cresce su suoli profondi, freschi, ben drenati, con optimum nella fascia montana. Ha grande importanza
forestale ed economica per il legname duro e di colore roseo, che si lavora facilmente ed è impiegato per fabbricare
mobili, traversine ferroviarie, lavori da intaglio e per produrre cellulosa. Il legno e il carbone sono ottimi combustibili,