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prossimo ai 40 cm, la cui data di inserimento nell'Orto rimane
incerta, potrebbe anche risalire a fine '800. In alcune regioni
italiane è segnalato come specie avventizia. Il genere è dedicato a J.
G. Koelreuter (1733-1806) professore di Storia Naturale in
Germania; il nome specifico si riferisce all'infiorescenza a
pannocchia. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di
fioritura: maggio-giugno.
Laurus nobilis
L.
L'alloro è un albero sempreverde a distribuzione mediterraneo-
atlantica, di antica introduzione in Italia settentrionale, ove anche
grazie ai merli che ne diffondono i semi è diffuso anche allo stato
subspontaneo. È presente in tutte le regioni d'Italia (in Valle
d'Aosta, Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia come
pianta avventizia). Nell'Orto Botanico di Torino la specie è stata
citata per la prima volta in coltivazione nel 1808 e nel 1821.
Inoltre, un esemplare venne donato dai Sig.ri Portier e Mesender
nel 1856. Attualmente è presente in coltivazione con numerosi
esemplari. Cresce in stazioni soleggiate nella zona dell'olivo; con
l'edera ed il pungitopo forma piccole oasi di laurofille sempreverdi,
soprattutto su substrati arenacei freschi, dal livello del mare agli
800 m circa. Le foglie sono notissime come condimento. I frutti
contengono olii essenziali ed un grasso impiegato in profumeria.
L'olio di lauro, estratto dai semi, è un componente dell'olio laurino, utilizzato contro i dolori reumatici. La pianta è
tradizionale simbolo di gloria e di affermazione: la 'laurea' deriva da essa il suo nome. Il nome generico, assonante con
il celtico 'lauer' (sempreverde) e con il sanscrito 'daru' (albero), è quello utilizzato dagli antichi Romani; il nome
specifico si riferisce all'uso celebrativo della pianta. Forma biologica: fanerofita cespugliosa (fanerofita scaposa).
Periodo di fioritura: marzo-aprile.
Liriodendron tulipifera
L.
L'albero dei tulipani è originario dell'America nordorientale, dove è
un elemento importante nelle foreste dei Monti Appalachi. Fu
introdotto in Europa nel 1681 dal missionario John Banister (1650–
1692) e in Italia è da lungo tempo utilizzato a scopo ornamentale in
parchi e giardini. Nell'Orto Botanico di Torino la specie è stata
citata per la prima volta in coltivazione nel 1845, quando un
esemplare acquistato dal vivaio Burdin di Torino per la cifra di 2
Lire venne messo a dimora. Altri esemplari vennero acquistati dal
vivaio del Sig. Prudente Bessone nel 1851. Attualmente sono
presenti in coltivazione tre esemplari, uno dei quali avente un
diametro di circa 120 cm, tale da far presumere che possa risalire
proprio a metà '800. Va inoltre considerato albero monumentale
della città di Torino secondo quanto previsto dalla Legge
Regionale n°50 del 1995 (e sue modifiche con L.R. n°4 del 2009)
recepita dal relativo Regolamento del Comune di Torino. Nel verde pubblico torinese la specie è relativamente ben
rappresentata, con poco più di 300 esemplari. È una delle piante d'alto fusto più diffuse nel Nord America, dove il
legno, piuttosto tenero, è ritenuto pregiato per la lavorabilità e per il colore giallo chiaro screziato. Gli indiani d'America
lo chiamavano 'albero da canoa', in quanto dal tronco di un solo esemplare ricavavano canoe in grado di portare anche
venti persone. È un albero a crescita veloce che e può vivere 400-500 anni. Il nome generico deriva dai due termini
greci 'léirion' (giglio), per i fiori molto appariscenti, e 'déndron' (albero); il nome specifico significa 'che porta, che
produce tulipani', in riferimento alla forma dei fiori, che richiama quella dei tulipani. Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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