5
1
Alberi, arbusti o liane con fusti legnosi
2
1
Piante erbacee
30
2
Foglie opposte
3
2
Foglie alterne
12
3
Piante lianose, con fusti rampicanti o volubili
4
3
Alberi o arbusti
6
4
Foglie composte (divise in foglioline completamente separate tra loro). Fiori arancioni
Campsis radicans (L.) Bureau
La bignonia è una specie originaria della parte sudorientale degli Stati
Uniti, ove cresce lungo i corsi d’acqua. Introdotta dalla Virginia in
Inghilterra all’inizio del XVII secolo, è oggi diffusa in tutta l’Europa
centro-meridionale come ornamentale a causa dei vistosissimi fiori. Una
selezione ottenuta dall’ibrido con l’asiatica
C. grandiflora,
caratterizzata
dai fiori particolarmente grandi, fu messa in commercio nel 1889 dai
vivai Tagliabue di Lainate (Milano), con il nome di ‘M.me Galen’. Al
Castello Sforzesco possiamo trovarla sulle mura di nordest che si
affacciano su Piazza d’Armi. Il nome generico, istituito da João de
Loureiro nel 1790, fu attinto dal greco “kámptein” (incurvare) per
sottolineare il fatto che i fiori possiedono “stamina mutuo incurva”, cioè
stami ricurvi l’uno verso l’altro. Forma biologica: fanerofita lianosa.
Periodo di fioritura: (luglio) agosto-settembre.
4
Foglie non composte. Fiori di altro colore
5
5
Fiori a simmetria raggiata. Frutto secco. Pianta con un latice bianco
Periploca graeca L.
La periploca greca è una liana sempreverde propria della regione
mediterranea nordorientale, nota allo stato spontaneo in Puglia (Laghi
Alimini, LE) e in Toscana (Viareggio-Lago di Massaciuccoli, LU), dove
vive nella boscaglia umida avvinghiandosi a fusti, ramoscelli e persino
alle cannucce lacustri. A Milano fu certamente introdotta a scopo
ornamentale, come e quando non si sa, sebbene nel 1916 ne risulti
testimoniata la presenza al Castello Sforzesco; in città la si può incontrare
anche lungo la recinzione della scuola elementare di viale Monte Grappa
(incrocio con via M. Gioia), in un ex-luogo umido laddove un tempo, a
cielo aperto, la Martesana scaricava le sue piene nel sottostante Redefossi.
Al Castello è invece presente nella parte sopraelevata del Rivellino. Il
nome generico deriva dal greco “perí” (intorno) e “ploké” (volubile) in
riferimento ai fusti che si attorcigliano tutt’intorno a partire dalla base
della pianta; l’epiteto specifico allude all’area geografica da cui
provenivano gli esemplari che Linneo studiò per descrivere e battezzare la
specie. Forma biologica: fanerofita lianosa. Periodo di fioritura: maggio-
giugno.
5
Fiori a simmetria bilaterale. Frutto carnoso. Pianta non laticifera
Lonicera japonica Thunb.
Nota come caprifoglio giapponese, questa specie originaria dell’Asia
orientale (Cina, Corea, Giappone), già documentata in Italia nel 1820, è
coltivata in Lombardia almeno dal 1886. Sempre largamente coltivata
quale rampicante profumato (ha fiori dal profumo intenso e gradevole,
seguiti da decorative bacche nero lucido), mostra però forte propensione a
diffondersi spontaneamente e può diventare estremamente invasiva.
Infatti, è in grado di avviluppare interamente arbusti e piccoli alberi,
numerosi tipi di supporti artificiali (staccionate, muri ecc.), cresce nel
contesto della vegetazione ruderale, nelle siepi, ai margini di strade, in
discariche, spesso alla periferia degli abitati (boscaglie degradate) ed è in
grado di formare un fitto tappeto che ricopre completamente certi tratti
del sottobosco (tollera abbastanza bene l’ombreggiamento, pur
prediligendo luminosità decisa). Provoca dunque danni alla biodiversità,
al paesaggio, ai processi biogeochimici del suolo e anche ai manufatti. È