13
deposizione delle uova. Quindi il caprifico è unicamente donatore di quel
polline che viene poi trasportato dall’insetto quando va a visitare altri
siconi. Nei siconi di altre piante (fichi “femmina”), l’imenottero trova
unicamente fiori femminili, questa volta in maggioranza a stilo lungo, tali
cioè da impedirgli di raggiungere gli ovari per pungerli e deporvi le uova
e nel contempo tali da costringerlo a urtare gli stigmi lasciandovi attaccati
i granuli di polline involontariamente raccolti nelle visite al caprifico. A
questo punto si innesca lo sviluppo di frutti normali (acheni con seme
all’interno) e la contemporanea trasformazione del siconio in un corpo
carnoso e zuccherino (i semi verranno dispersi per via endozoica). La
fioritura di inizio primavera garantisce un’impollinazione delle piante
“femminili”, mentre le successive fioriture, specialmente la seconda,
possono sviluppare sulle stesse fichi in prevalenza partenocarpici, quali si
ritrovano in molte cultivar selezionate appunto per essere autosufficienti;
in questi siconi “da tavola” gli acheni sono guscetti vuoti senza seme, ma
vi si possono trovare pure fiori a stilo breve trasformati in galle dalla
Blastophaga
, riconoscibili come pallini più grandi. La disseminazione
avviene soprattutto a opera di uccelli e micromammiferi. Il nome generico
deriva dalla medesima radice indoeuropea del greco “sýkos” (fico), quello
specifico allude alla Caria, regione della Turchia donde si riteneva
provenire la pianta. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di
fioritura: febbraio-marzo (maturazione: giugno-luglio); maggio-giugno
(maturazione: luglio-ottobre); settembre (maturazione: dicembre-aprile).
22
Piante non laticifere
23
23
Foglie penninervie. Frutto una ghianda
Quercus robur L. subsp. robur
La farnia è un albero dell’Europa centro-meridionale presente in tutte le
regioni dell’Italia continentale e tipico della pianura padana. Allo stato
spontaneo cresce in boschi planiziali, su terreni profondi e molto freschi,
con optimum nella fascia submediterranea. Viene coltivata per
rimboschimenti e per il legname pregiato utilizzato per travi, costruzioni
navali, mobili, scale, parquet; con il termine “rovere di Slavonia” il legno
di farnia è utilizzato per costruire le doghe delle botti destinate
all’invecchiamento di vini pregiati e cognac. Ha inoltre funzione
ornamentale in parchi, giardini e viali per la sua imponente bellezza. Un
tempo le ghiande erano largamente usate per l’alimentazione dei maiali. È
una pianta a crescita lenta ma molto longeva; si conoscono esemplari di
circa 1000 anni. Al Castello Sforzesco è stata trovata una piccola pianta
nata da seme all’interno del fossato perimetrale. Il nome generico, già in
uso presso gli antichi, sembra ricollegarsi alla radice indoeuropea che il
latino condivide con le parole celtiche “kaer” e “quer” (bell’albero), cioè
“l’albero per eccellenza”, ma anche con analoghi termini greci riferiti alla
rudezza del legno delle piante appartenenti a questo genere; quello
specifico è un sostantivo latino che significa “durezza”, “resistenza”,
“robustezza”. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura:
aprile-maggio.
23
Foglie palminervie. Frutto diverso da una ghianda
24
24
Picciolo più breve di 4 cm. Scorza non desquamantesi in grandi placche. Frutto carnoso
(mora)
Morus alba L.
Il gelso bianco, originario dell’Asia orientale, è stato introdotto in Europa
probabilmente nel XII secolo per l’allevamento del baco da seta, che lo
preferisce al gelso nero (
Morus nigra
). La presenza in Italia è
documentata dal 1434. È ampiamente coltivato dalla zona centroeuropea
a quella mediterranea, segnalato come avventizia casuale o naturalizzata
in quasi tutta Italia. In Lombardia è tuttora presente nelle aree planiziali e
collinari, ma fino alla metà dello scorso secolo veniva estesamente
coltivato in caratteristici filari di ripa come “foraggio” destinato agli
allevamenti di baco da seta. Si ritrova nelle siepi, ai margini delle
boscaglie e degli abitati ed è presente in parchi e giardini pubblici, nei
cortili di scuole e cascinali rurali perlopiù nella periferia urbana. Il legno è
1...,3,4,5,6,7,8,9,10,11,12 14,15,16,17,18,19,20,21,22,23,...60