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Piante non laticifere
40
40
Fiori senza petali
41
40
Fiori con petali
42
41
Foglie lineari, più strette di 2 mm
Sagina apetala Ard. subsp. apetala
La sagina apetala è una specie annuale o biennale prevalentemente
mediterranea, presente in quasi tutte le regioni d’Italia. Cresce in ambienti
disturbati e negli incolti aridi, spesso in aree urbanizzate su marciapiedi e
calpestii (ad esempio, al Castello Sforzesco è presente nel cortile di
Piazza d’Armi), dal livello del mare alla fascia montana inferiore. Il nome
generico, che in latino significa “cibo che ingrassa”, Linneo lo mutuò da
L’Obel (Lobelius), il quale con la perifrasi “Saginae Spergula” (non
esisteva ancora la nomenclatura binomia), indicava l’odierna
Spergula
arvensis
, pianta coltivata nel Brabante come foraggio per le mucche;
l’epiteto specifico allude al fatto che i fiori sono spesso privi di petali.
Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-giugno.
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Foglie non lineari, più larghe di 2 mm
Mercurialis annua L.
La mercorella comune è una specie originariamente mediterraneo-
atlantica, ma oggi largamente diffusa nelle zone temperate e presente in
tutta Italia, dal livello del mare ai 1300 m circa (avventizia fino ai 1800
m). Cresce in vegetazioni segetali (proprie dei campi di cereali) e in
ambienti ruderali come coltivi, discariche, giardini, vigne, su muretti ecc.,
su suoli argillosi ricchi in basi e in composti azotati, da freschi a subaridi
d’estate. Infesta le colture concimate, gli orti, i suoli abbandonati, e più
raramente, si trova su muri e macerie. È debolmente tossica (saponine). Il
nome generico allude al mercurio e deriva dal colore un po’ metallico
della pianta secca, per il quale era ritenuta un ingrediente essenziale delle
pietre filosofali; l’epiteto specifico allude alla durata del ciclo vitale.
Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-dicembre.
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Fiori disposti in capolini, simili a piccole margherite
Galinsoga quadriradiata Ruiz & Pav.
La galinsoga ispida o cigliata (sinonimo:
Galinsoga ciliata
(Raf.)
S.F.Blake) è una specie naturalizzata di origine sudamericana, introdotta
in Italia a metà del XIX secolo e oggi diffusa in tutto il territorio italiano
salvo la Sardegna. Cresce in ambienti disturbati quali coltivi, giardini,
incolti, bordi stradali, di solito al di sotto della fascia montana, aree
ruderali e semiruderali (sentieri, strade rurali, macerie, aree abbandonate,
base dei muri ed edifici, ferrovie e scarpate), orti, parchi, tappeti erbosi,
viali e lungo i fiumi. È invasiva e dannosa in quanto riduce la produttività
delle colture agrarie estive e modifica il paesaggio naturale, determinando
un decremento di biodiversità delle comunità erbacee strutturate. È pianta
di grande adattabilità e attecchisce su qualsiasi tipo di suolo, in particolare
su quelli profondi, più o meno umidi e ricchi di nutrienti. Il nome
generico è dedicato al botanico e medico spagnolo Mariano Martinez de
Galinsoga (XVIII secolo); l’epiteto specifico allude al fatto che i capolini
spesso (ma non sempre) presentano solo 4 fiori ligulati. Forma biologica:
terofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-novembre.
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Fiori non disposti in capolini
43
43
Corolla di 4 petali azzurri, saldati alla base in un tubo
brevissimo. Stami 2
44
43
Corolla di aspetto diverso
45
44
Fiori addensati all'apice del fusto, all'ascella di foglie minori di quelle sottostanti
Veronica arvensis L.
La veronica dei campi è una specie mediterranea oggi divenuta
cosmopolita, presente in tutta Italia dal livello del mare alla fascia
montana inferiore. Cresce in vegetazioni segetali (colture di cereali) o
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