29
si riferisce alla cuticola idrorepellente della fronda; il nome specifico
allude agli eleganti e sottili rachidi fogliari di colore nero. Forma
biologica: geofita rizomatosa. Periodo di sporificazione: luglio-settembre.
71
Foglioline più lunghe che larghe. Pianta di ambienti diversi
Athyrium filix-femina (L.) Roth
La felce femmina è una specie circumboreale presente in tutta Italia
(dubitativamente in Puglia), sino alla fascia montana superiore. È diffusa
in tutta la Lombardia, dove spesso si comporta da pianta emisinantropica,
cioè in qualche modo favorita dagli insediamenti umani; specialmente in
pianura risulta di gran lunga più frequente della felce maschio (
Dryopteris
filix-mas
) e della falsa felce-maschio (
D. affinis
s.l.). Cresce in boschi e
boscaglie ombrosi, impluvi, anfratti umidi, ma a volte anche tra le griglie
delle tombinature stradali (assieme ad
Asplenium trichomanes
subsp.
quadrivalens
o anche
A. scolopendrium
), all’ombra dei vecchi muri e
sopra gli stessi, negli angoli freschi abbandonati dei giardini e dei parchi.
È presente anche al Castello Sforzesco, entro il fossato esterno, lato
nordovest, ai piedi del muro esterno subito a est del ponte levatoio. Il
nome generico deriva dal greco “áthyros” (senza porte) per i sori nudi,
non sufficientemente ricoperti dall’indusio a maturità; l’epiteto specifico
allude alle fronde più tenere di quelle della felce maschio. Forma
biologica: emicriptofita rosulata. Periodo di sporificazione: luglio-
settembre.
72
Fiori disposti in capolini circondati da un involucro di
brattee o di squame
73
72
Fiori non disposti in capolini
82
73
Fiori tubulosi assenti (tutti i fiori del capolino a forma di
linguetta)
74
73
Fiori tubulosi presenti, fiori ligulati presenti solo al
margine del capolino oppure assenti
80
74
Fusti fioriferi senza foglie, al massimo con brevi squame
(foglie tutte basali)
75
74
Fusti fioriferi fogliosi
76
75
Capolini non solitari, disposti all'apice di fusti ramosi
Hypochaeris radicata L.
La giuncolina costolina è una specie europea presente in tutta Italia sino
alla fascia montana inferiore, ove diviene più rara. Cresce in vegetazioni
ruderali, sabbie, incolti, parchi, giardini, aiuole spartitraffico, su suoli
limoso-argillosi da freschi a subaridi, piuttosto ricchi in basi e composti
azotati. Il nome generico deriva dal greco “hypó” (sotto) e “chóiros”
(porcellino), malamente latinizzato da Linneo in “chaeris” (doveva essere
“choeris”), col significato di “cibo per maiali”. Forma biologica:
emicriptofita rosulata. Periodo di fioritura: aprile-luglio.
75
Capolini solitari all'apice di fusti semplici
Taraxacum officinale W.W. Weber ex F.H. Wigg. s.l.
Il dente di leone (tarassaco comune, o insalata matta, soffione) è un
aggregato di microspecie apomittiche (semi prodotti senza fecondazione)
di origine eurosiberiana, oggi cosmopolita in clima temperato,
comunissimo in tutta Italia sino alla fascia montana superiore. Cresce in
vegetazioni proprie di coltivi, vigneti, schiarite di boschi caducifogli, prati
concimati, ambienti ruderali, orti, margini stradali, aiuole ecc., su suoli
per lo più limoso-argillosi, piuttosto freschi e ricchi in composti azotati,