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settentrionale.
Presenza nel Parco:
è segnalata in un limitato numero di località, sia sul versante toscano che
romagnolo. Specie non frequente ma non minacciata.
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Apici delle ali anteriori e posteriori debolmente appuntiti
Gonepteryx cleopatra (Linnaeus, 1767)
Descrizione:
Apertura alare: 50 - 60 mm. Nel maschio le ali sul lato dorsale
sono di un giallo acceso, con una larga macchia arancione su quelle anteriori.
L’apice delle ali anteriori è falciforme, ma più arrotondato rispetto a
G. rhamni
.
Sono inoltre presenti dei piccoli punti tondeggianti al centro delle ali, rossastri
sulla parte inferiore e bruni su quella posteriore. Dimorfismo sessuale: la
femmina ha le ali con una sfumatura verdastra, caratteristica presente anche
nella pagine inferiore delle ali del maschio.
Periodo di sfarfallamento:
da metà
maggio a fine agosto con una generazione annuale. Individui svernanti
riappaiono all’inizio della primavera.
Habitat:
spazi aperti, nella macchia
mediterranea, in boschi radi ed in pinete di montagna, fino a circa 1800 m, ma
in Nord Africa arriva fino a 3000 m.
Stadi giovanili:
le uova sono giallo-verdi e
schiudono all'inizio della primavera, dando alla luce dei piccoli bruchi verdi,
che si nutrono delle foglie dell'alaterno (
Rhamnus alaternus
). Quando i bruchi
sono pronti a passare alla fase di pupa, si legano mediante un filo di seta alla
parte inferiore di una foglia della pianta ospite. La crisalide è inizialmente verde
ma diviene a poco a poco gialla e rossa, rivelando i colori delle ali dell'adulto
quando è in prossimità dello sfarfallamento. Gli adulti svernano su alberi ed
arbusti sempreverdi.
Piante nutrici del bruco:
Rhamnus cathartica
,
R. alaternus
,
R. myrtifolia
,
R. oleoides
,
R.
alpina
,
R. sibthorpiana
.
Distribuzione:
paesi del Mediterraneo: Europa meridionale, Africa settentrionale ed
Anatolia.
Presenza nel Parco:
è conosciuta per una sola località toscana. Specie occasionale nel Parco, legata ad
ambienti mediterranei.
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Parte superiore delle ali posteriori con un ampio margine nero
Colias crocea (Geoffroy, 1785)
Descrizione:
Apertura alare: 46 - 54 mm. Fra le specie di questo genere presenti
in quest’area,
C. crocea
è quella che possiede i colori più intensi, di un giallo
aranciato orlato lateralmente di nero, fatta eccezione per la forma
‘helice’
. La
parte inferiore delle ali anteriori ha macchie postdiscali scure ed aree discali e
basali giallastre, mentre, sempre inferiormente, le ali posteriori hanno colore di
fondo giallo-citrino con una macchia discoidale bianca contornata di rossiccio
ed una serie di punti scuri nella regione postdiscale. Possono dare origine a
ibridi nei luoghi dove
C. erate
è presente. Dimorfismo sessuale: la parte
superiore presenta l’apice nero delle ali anteriori delle femmine chiazzato di
giallo, mentre nei maschi l’apice è nero uniforme. Le femmine nel 5% dei casi
assumono una colorazione di fondo biancastra (forma
‘helice’
, gene legato al
sesso).
Periodo di sfarfallamento:
da maggio a ottobre con più generazioni
annuali. Migrante.
Habitat:
prati submontani. 0-3200 m.
Stadi giovanili:
le
uova vengono deposte sulla parte superiore delle foglie della pianta nutrice. Il
bruco è verde. Sverna allo stadio di bruco. In primavera avviene la metamorfosi
in crisalide, appuntita all’estremità cefalica.
Piante nutrici del bruco:
Fabaceae
(
Coronilla
spp.,
Lotus
spp.,
Vicia
spp.,
Trifolium
spp.,
Medicago
spp.,
Melilotus
spp.).
Distribuzione:
paleartica: diffusa in Europa centro-meridionale, Nordafrica ed Asia minore, è una specie migrante.
Presenza
nel Parco:
è una delle farfalle più comuni, sia sul versante toscano che romagnolo. Specie non minacciata.
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Parte superiore delle ali posteriori senza un ampio margine nero
Colias alfacariensis (Ribbe, 1905)
Descrizione:
Apertura alare: 42 - 54 mm. Ha colori più chiari e brillanti rispetto
a
C. crocea
. Specie facilmente confondibile con la congenere
C.
hyale
. È una
specie riconosciuta come tale solo agli inizi di questo secolo. La parte superiore
delle ali anteriori ha un bordo marginale scuro con macchie bianche o gialle e
con una sfumatura basale scura ridotta, diffusa solo lungo il margine interno e ali
posteriori con piccole macchie marginali nere e con una macchia discoidale
arancione brillante. La parte inferiore delle ali posteriori presenta un largo ocello
discoidale doppiamente circondato di marrone scuro, spesso con macchie
postdiscali rosso-marroni. Margine esterno delle ali posteriori spesso lievemente
rotondo. Dimorfismo sessuale: la parte superiore delle femmine ha ali con colore