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Parte superiore delle ali anteriori con apice
nero a macchie bianche
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Parte inferiore delle ali posteriori con una macchia bianca rotondeggiante, nell'area
discale, ben definita. Parte superiore delle ali anteriori con una sottile riga bianca al
centro della macchia nera che delimita la cella
Pontia edusa (Fabricius, 1777)
Descrizione:
Apertura alare: 42 - 48 mm. La parte superiore delle ali anteriori
ha colore di fondo bianco ed una macchia discale nera che si estende fino alla
costa; sono anche presenti macchie marginali apicali bianche. La parte inferiore
ha ali posteriori marmorizzate bianche e verdi. Simile alla femmina dell’Aurora
(
Anthocharis cardamines
), morfologicamente molto simile a
P. daplidice
, da
cui è distinta geneticamente; tuttavia le due specie possono frequentemente dare
origine ad ibridi. Dimorfismo sessuale: macchie scure più marcate e più presenti
nelle femmine.
Periodo di sfarfallamento:
da marzo ad ottobre con due-
quattro generazioni annuali.
Habitat:
ghiaioni e prati aridi, 0-2300 m.
Stadi
giovanili:
le uova sono deposte principalmente sulla parte superiore delle foglie
delle piante nutrici. I bruchi usualmente si cibano dei fiori ed assumono
frequentemente forme di parassitismo con
Apanteles
spp., di solito
A.
glomeratus
(
Hymenoptera
); hanno un colore di fondo bluastro con strisce
longitudinali giallastre. L’ibernazione avviene allo stadio di crisalide.
Piante
nutrici del bruco:
Brassicaceae
(
Arabis
spp.,
Sisymbrium
spp.) e resede.
Distribuzione:
piuttosto rara, specie migratrice diffusa dall’Europa centromeridionale al Giappone e all’India.
Presenza nel Parco:
è localizzata, nota per poche località sia sul versante toscano che romagnolo. Specie non
minacciata.
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Parte inferiore delle ali posteriori senza una macchia bianca rotondeggiante, nell'area
discale, ben definita. Parte superiore delle ali anteriori senza una sottile riga bianca al
centro della macchia nera che delimita la cella
Euchloe crameri (Butler, 1869)
Descrizione:
Apertura alare: 40 - 48 mm. Parte superiore delle ali con apice
nero a macchie bianche. Parte inferiore delle ali posteriori bianco e verde.
Simile a
E. ausonia
e
E. simplonia
.
Periodo di sfarfallamento:
da metà marzo
a inizio giugno, con due generazioni annuali.
Habitat:
prati fioriti aperti, cadi e
secchi. Comune in terreni incolti, 0 - 2000m.
Stadi giovanili:
le uova vengono
deposte sui boccioli dei fiori. La larva si nutre dei fiori e dei semi. Sverna allo
stadio di crisalide e può rimanere in diapausa per due o più stagioni.
Piante
nutrici del bruco:
Sinapis arvensis
,
Biscutella laevigata
,
Raphanus
raphanistrum
,
Moricandia arvensis
,
Iberis sempervirens
,
I. pinnata
,
Isatis tinctoria
.
Distribuzione:
Europa
meridionale e Africa settentrionale. Dimorfismo sessuale: assente.
Presenza nel Parco:
è specie rara, nota per
una sola località sul versante romagnolo.
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Parte inferiore delle ali anteriori senza macchie postdiscali scure
Leptidea sinapis (Linnaeus, 1758)
Descrizione:
Apertura alare: 40 - 50 mm. Si riconosce per la taglia
relativamente piccola e per le ali di color bianco puro con disegni grigi; sulla
parte superiore i maschi presentano una caratteristica macchia grigia all'apice
delle ali anteriori. Le parti inferiori delle ali sono tinte di giallo e su quelle
posteriori vi sono disegni grigi accanto alle nervature. Clava antennale nera
sulla punta e bianca (nei maschi) o grigia (nelle femmine) alla base. Il volo,
rasente al suolo, è irregolare e poco vigoroso. È una specie molto sensibile ai
cambiamenti ambientali in quanto, essendo poco mobile, non è in grado di
ricolonizzare altri ambienti. Dimorfismo sessuale: la parte superiore delle
femmine è priva della macchia grigia all'apice delle ali anteriori ed al suo posto
ha solamente delle striature grigio pallide.
Periodo di sfarfallamento:
da
maggio a settembre con una o più generazioni annuali in accordo con la
latitudine e l’altitudine.
Habitat:
foreste: boscaglia termofila submontana. 0-
2300 m.
Stadi giovanili:
le uova vengono deposte singolarmente sulla parte
inferiore della foglia e si schiudono dopo circa due settimane. Il bruco è verde gialliccio con una linea nera lungo