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chiaro, con sfumature arancioni più ampie rispetto ai maschi.
Periodo di
sfarfallamento:
nelle regioni settentrionali da metà giugno a fine agosto con
una generazione annuale; nelle regioni meridionali da fine aprile a fine
settembre con due generazioni annuali.
Habitat:
prati aridi e radure boschive,
dal piano basale all’alta montagna fino a 1800 m.
Stadi giovanili:
sverna allo
stadio di bruco.
Piante nutrici del bruco:
Poaceae
(
Poa
spp.,
Festuca
spp.,
Calamagrostis
spp.,
Glyceria fluitans
,
Deschampsia flexuosa
,
Hordeum
spp.).
Distribuzione:
paleartica: diffusa in Nord Africa ed in quasi tutta Europa,
eccetto la Gran Bretagna, la Germania nord-orientale, la Danimarca, la
Finlandia settentrionale, le Isole Baleari, la Corsica, la Sardegna e Creta.
Presenza nel Parco:
è abbastanza diffusa, sia sul versante toscano che
romagnolo. Specie non minacciata.
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Parte superiore delle ali posteriori con una striscia postdiscale bianca o arancione
Lasiommata megera (Linnaeus, 1767)
Descrizione:
Apertura alare: 40 - 48 mm. Farfalla di medie dimensioni, caratterizzata da una livrea arancione
con un reticolo di disegni marroni. Superiormente, le ali anteriori mostrano un grosso ocello apicale con pupilla,
le posteriori quattro ocelli posdiscali, anch’essi con pupilla. Inferiormente, le ali anteriori ripetono gli stessi
motivi della pagina superiore, mentre, le ali posteriori, evidenziano una trama
di disegni confusi tra i quali si individua una serie di ocelli cerchiati di bruno.
Dimorfismo sessuale: i maschi differiscono dalle femmine per la presenza di
una macchia androconiale pelosa e per le macchie arancioni molto meno
accentuate rispetto alle femmine sulle ali anteriori, parte superiore.
Periodo di
sfarfallamento:
da inizio marzo ad ottobre, a seconda della località e
l’altitudine, con due o tre generazioni annuali.
Habitat:
boscaglie termofile dal
fondovalle fino a 1500 m.
Stadi giovanili:
le uova, sferiche, vengono deposte
singolarmente. Questa fase dura circa dieci giorni. Il bruco, a vita notturna, è di
colore verde bluastro con linee longitudinali biancastre. L’inverno viene
trascorso allo stadio larvale. Compiono in totale tre mute e gli individui non
svernanti durano in questo stadio circa quattro settimane. La crisalide, verde, è
appesa a testa in giù e dura circa due settimane.
Piante nutrici del bruco:
Poaceae
(
Bromus
spp.,
Poa
spp.,
Festuca
spp.,
Agrostis
spp.,
Dactylis
glomerata
).
Distribuzione:
paleartica: diffusa in Nord Africa ed in quasi tutta
Europa, eccetto la Danimarca, l’Estonia e la Finlandia.
Presenza nel Parco:
è
ben diffusa, sia sul versante toscano che romagnolo. Specie non minacciata.
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Parte superiore delle ali anteriori con colore di fondo marrone con macchie arancioni
Maniola jurtina ♀ (Linnaeus, 1758)
Descrizione:
Apertura alare: 40 - 55 mm. La parte inferiore delle ali ha diverse
tonalità di colore separate da una linea irregolare sull’ala posteriore. Il margine
delle ali posteriori è ondulato. Presente ovunque in Europa. Presenta numerose
sottospecie e varietà. Durante le ore più calde della giornata gli adulti si
riparano in zone più fresche all’ombra di piccoli arbusti. Dimorfismo sessuale: i
maschi sono in genere più piccoli e più scuri delle femmine. La parte inferiore
ha colore di fondo delle ali anteriori e posteriori prevalentemente bruno, il
contrasto fra le zone chiare e scure è più marcato nella femmina che nel
maschio.
Periodo di sfarfallamento:
da maggio a settembre, con una
generazione annuale.
Habitat:
prati e boscaglie termofile submontane, fino
1800 m.
Stadi giovanili:
le uova sono deposte singolarmente sulla pianta
nutrice; questo stadio può durare dalle due alle quattro settimane. Il bruco, verde
con lunghi peli bianchi e con linee gialle lungo i fianchi, conduce attività
notturna. Sverna allo stadio di bruco, compiendo in totale cinque mute. La
crisalide si sviluppa nella bassa vegetazione e durando dalle tre alle quattro
settimane.
Piante nutrici del bruco:
Poaceae
(
Poa
spp.,
Agrostis
spp.,
Festuca
spp.,
Bromus erectus
,
Brachypodium pinnatum
,
Holcus lanatum
).
Distribuzione:
paleartica: Europa, eccetto la
penisola scandinava centrale e settentrionale, Nordafrica e Asia occidentale fino all’Iran.
Presenza nel Parco:
è
ben diffusa e localmente abbondante, sia sul versante toscano che romagnolo. Specie non minacciata.