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Acca sellowiana
(O.Berg.) Burret
La feijoa è un arbusto originario del Brasile meridionale, Paraguay e Uruguay,
da noi coltivato soprattutto a scopo ornamentale, sia per il fogliame sia per la
fioritura, come pianta rustica, abbastanza resistente agli sbalzi di temperatura,
al freddo, al vento, alla siccità e alla salsedine, su suoli profondi, ricchi e
freschi; nel meridione si coltiva anche per i frutti commestibili: tra le cultivar
più pregiate, di origine neozelandese, sono la 'Mammoth' con frutti molto
grossi (50-80 g), la 'Unique' a maturazione precoce, la 'Gemini' con frutto
grosso e polpa di eccellente qualità; altre cultivar californiane sono la
'Coolidge', la 'Choiceana', la 'Superba', ecc. I frutti possono essere consumati
freschi o adoperati per produrre marmellate, gelatine e canditi; la polpa fresca,
dal sapore che ricorda l'ananas e la fragola, ha un alto contenuto di zuccheri e
di iodio. Nei luoghi di origine la pianta ha un'impollinazione ornitogama da parte dei colibrì, da noi sostituiti dalle api.
Il nome generico deriva da 'aka', nome locale della feijoa nella Repubblica Dominicana; la specie è dedicata Friedrich
Sellow (1789-1831), che per primo raccolse campioni di questa specie in Brasile. Forma biologica: fanerofita
cespugliosa. Syn.:
Feijoa sellowiana
(O. Berg) O. Berg
Acer platanoides
L.
L'acero riccio è un albero a distribuzione prevalentemente europea presente in
tutte le regioni d'Italia salvo che in Puglia e Sardegna. Cresce nei boschi di
latifoglie decidue, soprattutto in quelli di forra, su suoli argillosi profondi,
umiferi e molto freschi, con optimum nelle fasce collinare e montana inferiore.
Il legno, come quello degli altri aceri europei, è duro, compatto e flessibile; si
utilizza per tavole, mobili, pannelli, strumenti musicali, lavori al tornio. Il nome
generico era già in uso presso i Romani, e deriva dal latino 'acer' (appuntito,
acuto), forse per la forma dei denti fogliari di
A. platanoides
, oppure in
riferimento al fatto che il legno di alcune specie europee, molto compatto ed
elastico, era usato per la fabbricazione di lance; il nome specifico allude alla
somiglianza delle foglie con quelle del platano; il nome comune 'acero riccio' deriva dalla foglia palmata, che ha apici
appuntiti, allungati e margini dentati. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Acer platanoides
L. 'Crimson King'
L'acero riccio è un albero a distribuzione prevalentemente europea presente in
tutte le regioni d'Italia salvo che in Puglia e Sardegna. La forma selvatica cresce
nei boschi di latifoglie decidue, soprattutto in quelli di forra, su suoli argillosi
profondi, umiferi e molto freschi, con optimum nelle fasce collinare e montana
inferiore. La cultivar 'Crimson King', dal fogliame arrossato, è una delle più
note e utilizzate a scopo ornamentale e da noi viene spesso utilizzata in parchi e
giardini. Il legno, come quello degli altri aceri europei, è duro, compatto e
flessibile; si utilizza per tavole, mobili, pannelli, strumenti musicali, lavori al
tornio. Il nome generico era già in uso presso i Romani, e deriva dal latino 'acer'
(appuntito, acuto), forse per la forma dei denti fogliari di
A. platanoides
, oppure
in riferimento al fatto che il legno di alcune specie europee, molto compatto ed
elastico, era usato per la fabbricazione di lance; il nome specifico allude alla somiglianza delle foglie con quelle del
platano; il nome comune 'acero riccio' deriva dalla foglia palmata, che ha apici appuntiti, allungati e margini dentati.
Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Acer saccharinum
L.
L'acero saccarino è una specie importata dall'America nord-orientale che si è
diffusa velocemente come pianta ornamentale grazie al rapido accrescimento e
all'apprezzato colore argenteo della pagina inferiore delle foglie (caratteristica
da cui derivano gli altri due nomi comuni 'acero bianco' e 'acero argentato'); nel
Parco Pegaso di Jesolo Lido è presente la cultivar 'Pyramidale'. In Italia è
segnalata come avventizia in Piemonte, Lombardia e Veneto. Nei luoghi
d'origine dalla linfa si ricava il cosiddetto sciroppo d'acero. Si tratta di un albero
piuttosto longevo che può vivere 100-150 anni. Il nome generico era già in uso
presso i Romani, e deriva dal latino 'acer' (appuntito, acuto), forse per la forma
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