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del mare alla fascia montana inferiore, con optimum nella fascia
submediterranea. Viene spesso utilizzato anche come pianta ornamentale per
siepi e giardini, apprezzata per la fioritura prolungata e profumata e per il colore
vivace dei frutti che perdurano a lungo. Le foglie e i frutti, commestibili ma
insipidi, hanno proprietà officinali. Il legno di colore rossastro, duro e compatto,
viene impiegato per lavori al tornio e per la produzione di carbonella. Il nome
generico deriva dal greco 'kratos' (forza), antico nome comune della pianta, in
riferimento alla durezza del legno; quello specifico deriva dal greco 'mónos'
(unico) e 'gyné' (femmina), per l'ovario monocarpellare. Forma biologica:
fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Crataegus
×
lavallei
Herincq ex Lavallée
Il biancospino di Lavallée, è un ibrido derivato da
C. mexicana
e
C.
calpodendron
(o
C. crus-galli
). Viene utilizzato come pianta ornamentale per il
fogliame verde scuro e lucido, la prolungata fioritura e i frutti rossi ed è presente
sul mercato vivaistico con numerose cultivar; a volte appare anche allo stato
subspontaneo. Il nome generico deriva dal greco 'kratos' (forza), in riferimento
alla durezza del legno; l'ibrido è dedicato al botanico francese Pierre Alphonse
Martin Lavallée (1836-1884). Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di
fioritura: aprile-maggio.
Cydonia oblonga
Mill.
Il melo cotogno è un albero deciduo originario dell'Asia centro-occidentale;
coltivato come albero da frutto in tutta l'area mediterranea e submediterranea. In
Italia è coltivato in tutte le regioni e appare anche allo stato subspontaneo, dal
livello del mare ai 1500 m circa. Introdotto in Italia nel periodo classico, il
cotogno veniva piantato anche per segnare i confini dei campi, sia in filari che
in individui singoli. Un tempo la coltivazione in Italia era piuttosto diffusa, ma
negli ultimi decenni l'interesse economico per i frutti è diminuito notevolmente.
Le varietà con frutti di forma simile a una mela sono dette meli cotogni, quelle
con frutti a forma di pera sono dette peri cotogni. I frutti, ricchi di pectine, non
vengono consumati freschi, ma si utilizzano per confetture, gelatine, mostarde e
liquori. Prima della diffusione dello zucchero raffinato, la cotognata, una marmellata semisolida ottenuta dalle cotogne,
era uno dei pochi cibi dolci facilmente disponibili. Un tempo, i frutti molto profumati, venivano utilizzati negli armadi e
nei cassetti per profumare la biancheria e gli ambienti chiusi. Il nome generico sembra derivi da Kydo, antica città
dell'isola di Creta, da dove si supponeva avesse origine la pianta, quello specifico fa riferimento alla tipica forma
oblunga dei frutti. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Cytisus scoparius
(L.) Link subsp.
scoparius
La ginestra dei carbonai è una specie europea con tendenze subatlantiche
presente in tutte le regioni d'Italia salvo che in Veneto e Puglia. Cresce in
brughiere e arbusteti su terreni solitamente acidi. I semi sono tossici per la
presenza di citisina. Il nome generico era già usato da Plinio ma è di etimologia
controversa; quello specifico allude all'antico uso della pianta per fabbricare
scope. Il nome volgare 'ginestra dei carbonai' deriva dall'uso dei rami poco
infiammabili che, posti sopra le carbonaie (cataste di legna circondate da terra),
consentivano di bruciare lentamente migliorando la qualità del carbone. Forma
biologica: fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura: maggio-agosto.
Diospyros kaki
L.f.
Il genere
Diospyros
ha distribuzione prevalentemente tropicale e include molte piante di interesse economico,
soprattutto per il legno duro e compatto (ebano); il caco è originario dell'Asia orientale (Cina nord-occidentale) e si
estese per coltivazione in Corea e Giappone sin da tempi antichi. Fu introdotto in Europa intorno alla metà dell'800. In
Italia i primi impianti specializzati per la produzione di frutti sorsero nel Salernitano dopo la prima guerra mondiale;