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Lavandula angustifolia
Mill. subsp.
angustifolia
La lavanda a foglie strette è una specie con distribuzione mediterranea a
baricentro occidentale, in Italia coltivata quasi ovunque ma presente allo stato
spontaneo in poche regioni, prevalentemente lungo le coste tirreniche della
Penisola. Cresce in macchie basse e garighe su substrati prevalentemente silicei.
Viene coltivata sia scopo ornamentale che per l'estrazione degli olii essenziali
ampiamente usati in profumeria. Gli antichi Greci chiamavano questa pianta
Nardo, alludendo alla città siriana di Naarda: era una delle erbe sacre usate nel
tempio di Gerusalemme (il Nardo è menzionato più volte nella Bibbia, come ad
es. nel Canto di Salomone). Conosciuta fin dai tempi più antichi per le proprietà
antisettiche, analgesiche, battericide, vasodilatatorie, è considerata un blando
sedativo. Il nome generico si riferisce all'antico uso per profumare i vestiti appena lavati, quello specifico alle foglie
strette e sottili. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: giugno-settembre.
Ligustrum lucidum
W.T. Aiton
Il ligustro lucido è un albero sempreverde originario di Giappone, Corea e Cina.
Fu introdotto in Europa nel XVIII secolo come pianta ornamentale e oggi è
molto comune in parchi, giardini e nelle alberature stradali, a volte in cultivar
con foglie variegate; nel Parco Pegaso di Jesolo Lido è presente la cultivar
'Tricolor'. È una pianta molto rustica e non molto esigente. I frutti sono tossici.
Il nome generico, già in uso al tempo dei Romani per indicare la specie europea
(
L. vulgare
), prende origine del latino 'ligare' (legare), perché i rami terminali
venivano usati per legature e intrecci; il nome specifico si riferisce alle foglie
con faccia superiore lucida. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di
fioritura: giugno-agosto.
Ligustrum ovalifolium
Hassk.
Il ligustro a foglie ovali è una specie originaria del Giappone, ormai
naturalizzata e tendente a diventare infestante in gran parte d'Europa. È
ampiamente usata come pianta ornamentale in parchi e giardini, con numerose
cultivar, alcune delle quali a foglie variegate. A causa delle bacche molto
appetite dagli uccelli, riesce ad espandersi facilmente, comportandosi da arbusto
pioniero e colonizzando terreni incolti e abbandonati. Le bacche sono tossiche
per l'uomo. Il nome generico, già in uso al tempo dei Romani per indicare la
specie europea (
L. vulgare
), prende origine del latino 'ligare' (legare), perché i
rami terminali venivano usati per legature e intrecci; il nome specifico si
riferisce alla forma ovale delle foglie. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo
di fioritura: giugno-agosto.
Liriodendron tulipifera
L.
L'albero dei tulipani è originario dell'America nordorientale, dove è un elemento
importante nelle foreste dei Monti Appalachi. Fu introdotto in Europa nel 1681
dal missionario John Banister (1650-1692) e in Italia è da lungo tempo utilizzato
a scopo ornamentale in parchi e giardini. È una delle piante d'alto fusto più
diffuse nel Nord America, dove il legno, piuttosto tenero, è ritenuto pregiato per
la lavorabilità e per il colore giallo chiaro screziato. Gli indiani d'America lo
chiamavano 'albero da canoa', in quanto dal tronco di un solo esemplare
ricavavano canoe in grado di portare anche venti persone. È un albero a crescita
veloce che e può vivere 400-500 anni. Il nome generico deriva dai due termini
greci 'léirion' (giglio), per i fiori molto appariscenti, e 'déndron' (albero); il nome
specifico significa 'che porta, che produce tulipani', in riferimento alla forma dei fiori, che richiama quella dei tulipani.
Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Lonicera japonica
Thunb.
Il caprifoglio giapponese è una liana sempreverde originaria dall'Asia orientale (Cina, Corea, Giappone), presente in
Italia dal 1820. Introdotta per ornamento ma con forte propensione a diffondersi spontaneamente, è segnalata come