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nome specifico si riferisce alla superficie non liscia delle foglie. Forma
biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: giugno-dicembre.
Rosa
spp. (cultivar)
Il genere
Rosa
è diffuso in quasi tutto il globo. Le rose spontanee, da cui sono
derivate le rose coltivate, si sono sviluppate nelle regioni dell'emisfero boreale e
hanno fiori con cinque petali. Le più importanti fra le rose antiche da giardino
hanno avuto origine da
R. gallica
L. (l'unica fra le rose antiche con petali rossi),
R. phoenicea
Boiss.,
R. canina
L., e altre entità comunemente riunite sotto il
nome di
R. moschata
s.l. L'introduzione di
R. chinensis
Jacq. in Inghilterra,
verso la fine del 1700, ha determinato una totale rivoluzione nella coltivazione
delle rose, tanto che il 1800 può essere considerato la linea di demarcazione fra
le rose antiche da giardino e quelle moderne. Dall'ibridazione delle rose cinesi
con
R. gallica
,
R. damascena
,
R. alba
e
R. moschata
sono derivate le rose
moderne da giardino, che presentano il fenomeno della rifiorenza (legata ad un
gene recessivo introdotto nelle rose moderne dalle rose cinesi). In particolare, le Rose Tè (rose con il profumo di tè)
hanno concorso alla produzione di una vasta gamma di colori. Il nome generico deriva dal latino 'rosa', dal greco
'rodon', con identico significato.
Rosmarinus officinalis
L.
Il rosmarino è un tipico arbusto delle garighe mediterranee su substrati calcarei,
presente allo stato spontaneo in tutta l'Italia mediterranea e coltivato
ampiamente altrove sin da tempi antichissimi, dal livello del mare agli 800 m
circa. Viene oggi utilizzato come pianta aromatica in cucina, come pianta
ornamentale, come pianta medicinale (foglie e olio essenziale); i fiori sono
particolarmente melliferi; nel Parco Pegaso di Jesolo Lido è presente anche la
cultivar 'Prostratus'. Da foglie e fiori si ottengono un olio essenziale ed estratti
utilizzati in profumeria e cosmesi, in liquoreria e in farmacia. Il nome generico
ha etimologia molto incerta: secondo alcuni deriva da 'rhops' (arbusto) e
'myrinos' (aromatico), col significato complessivo di 'arbusto aromatico';
secondo altri da 'ros (rugiada) e 'marinus' (di mare). Il nome specifico deriva dal
latino 'officina' (officina, farmacia) e allude alle proprietà medicamentose della pianta. Forma biologica: nanofanerofita.
Periodo di fioritura: aprile-agosto (nelle Isole gennaio-dicembre).
Salix alba
L.
Il salice bianco è un albero deciduo diffuso nelle porzioni centro-meridionali
dell'Eurasia, presente in tutte le regioni d'Italia. Cresce in aree umide presso
laghetti e lungo canali e corsi d'acqua svolgendo una funzione di
consolidamento del terreno, su suoli da argillosi a fangosi periodicamente
inondati, ricchi in basi e composti azotati, dal livello del mare alla fascia
montana inferiore. Il legno non marcisce presto in terreni saturi di acqua; i rami
giovani, soprattutto di piante capitozzate, sono utilizzati come vimini per la
costruzione di ceste, sedie, ecc. La scorza contiene acido salicilico, componente
essenziale dell'aspirina. Con le foglie si tingeva la lana di giallo. A volte la
specie viene usata anche a scopo ornamentale: nel Parco Pegaso di Jesolo Lido
si trova anche la cultivar 'Sericea'. Il nome generico, di antico uso, è di origine incerta: forse deriva dal celtico 'sal lis'
(presso l'acqua); il nome specifico si riferisce al colore biancastro della pagina inferiore delle foglie. Forma biologica:
fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-aprile.