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Juglans nigra
L.
Il noce americano è un albero originario della parte centrale e orientale degli
Stati Uniti; dal 1760 ne è documentata la presenza in Italia, dove è stato
importato per il suo grande valore ornamentale per parchi e giardini di grandi
dimensioni e per il legno molto pregiato. È segnalato come specie avventizia in
molte regioni dell'Italia settentrionale e in Umbria. A volte tende a riprodursi in
modo subspontaneo lungo le rive dei fiumi. Il legno è duro, omogeneo, scuro
con molte venature, adatto per mobili, calci di fucile, lavori al tornio e di
incisione. Dai semi si estrae un olio commestibile utilizzato anche nella
fabbricazione dei saponi. Il nome generico deriva dal latino 'Jovis glans', cioè
noce di Giove; il nome specifico fa riferimento alla scorza molto scura. Forma
biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Juniperus communis
L.
Il ginepro comune è un arbusto a vasta distribuzione eurasiatica presente in tutte
le regioni d'Italia. Cresce in arbusteti pionieri o in boschi molto aperti in cui la
sua frequenza aumenta con la profondità dei suoli e con l'altitudine, su suoli
argillosi da subaridi a freschi, spesso decalcificati e quindi da neutri a subacidi,
dal livello del mare a 1500 m circa (raramente più in alto). Il legno duro e
compatto è ricercato per lavori di ebanisteria e per la costruzione di utensili.
Con i galbuli si aromatizzano le acquaviti di cereali, ottenendo il famoso 'gin'; i
galbuli possiedono anche proprietà balsamiche e sono utilizzati nelle affezioni
delle vie respiratorie e urinarie. Il nome generico, già in uso presso i Romani, è
di origine controversa: forse deriva dal latino 'iùnix' (giovenca) e 'pàrio' (do alla
luce), alludendo al fatto che una delle specie (
Juniperus sabina
L.) veniva
somministrata alle vacche per favorire il parto, oppure da 'iùnior' (più giovane) e 'pàrio' (do alla luce), perché produce
sempre nuovi germogli. Forma biologica: fanerofita cespugliosa (fanerofita scaposa). Periodo di fioritura: febbraio-
aprile.
Koelreuteria paniculata
Laxm.
L'albero delle lanterne cinesi è originario delle regioni settentrionali della Cina,
della Corea e del Giappone. Fu introdotto in Europa a scopo ornamentale nel
XVIII secolo ed è oggi diffusamente coltivato in parchi e giardini dell'Europa
meridionale, compresa l'Italia. In alcune regioni italiane è segnalato come specie
avventizia. Il genere è dedicato a J. G. Koelreuter (1733-1806) professore di
Storia Naturale in Germania; il nome specifico si riferisce all'infiorescenza a
pannocchia. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-
giugno.
Laurus nobilis
L.
L'alloro è un albero sempreverde a distribuzione mediterraneo-atlantica, di
antica introduzione in Italia settentrionale, ove anche grazie ai merli che ne
diffondono i semi è diffuso anche allo stato subspontaneo. È presente in tutte le
regioni d'Italia (in Valle d'Aosta, Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia
Giulia come pianta avventizia). Cresce in stazioni soleggiate nella zona
dell'olivo; altrove, con l'edera ed il pungitopo, forma piccole oasi di laurofille
sempreverdi, soprattutto su substrati arenacei freschi, dal livello del mare a 800
m circa. Le foglie sono notissime come condimento. I frutti contengono olii
essenziali e un grasso impiegato in profumeria. L'olio di lauro, estratto dai semi,
è un componente dell'olio laurino, utilizzato contro i dolori reumatici. La pianta
è tradizionale simbolo di gloria e di affermazione: la 'laurea' prende il nome
proprio dalle corone d'alloro. Il nome generico, assonante con il celtico 'lauer' (sempreverde) e con il sanscrito 'daru'
(albero), è quello utilizzato dagli antichi Romani; il nome specifico si riferisce all'uso celebrativo della pianta. Forma
biologica: fanerofita cespugliosa (fanerofita scaposa). Periodo di fioritura: marzo-aprile.