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somiglianza delle foglie di alcune specie con quelle del melo cotogno (molto
pelose di sotto). biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: giugno-luglio.
Crataegus azarolus
L.
L'azzeruolo è un arbusto forse originario dell'Asia Minore o dell'isola di Creta,
da cui si sarebbe diffuso in coltivazione in tutto il resto del bacino del
Mediterraneo (in particolare nel Nord Africa); alcuni autori ritengono però che
le forme spontanee presenti nel nostro territorio siano invece da attribuire
almeno in parte a una distribuzione naturale antica. L'azzeruolo allo stato
selvatico è attualmente molto raro in Italia e a rischio di estinzione, dalla
Lombardia alla Calabria. La pianta è molto termofila e predilige pendii collinari
esposti a mezzogiorno, su suoli argillosi o calcarei. Ne esistono diverse cultivar
piantate in parchi e giardini a scopo ornamentale. Le azzeruole, simili a piccole
mele, dal sapore simile a quello delle mele o delle nespole, erano apprezzate
nelle tavole rinascimentali e sino al secolo scorso venivano commercializzate in diverse regioni d'Italia; si trovano
ancora nei mercati locali e nei negozi di primizie di alcune città. Sono utilizzate per confetture e gelatine, in pasticceria
per la decorazione di torte e conservate sotto spirito o grappa. Il nome generico deriva dal greco 'kratos' (forza,
robustezza), per il legno duro, quello specifico deriva probabilmente dall'arabo 'al zoruron' (nespola). Forma biologica:
fanerofita cespugliosa/ fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Crataegus laevigata
(Poir.) DC.
Il biancospino selvatico è una specie a distribuzione prevalentemente europea
con tendenza subatlantico-submediterranea, presente allo stato spontaneo in
tutte le regioni d'Italia salvo forse che in Valle d'Aosta e Sicilia. Cresce nei
querco-carpineti e in arbusteti di ricolonizzazione su suoli freschi, profondi, più
o meno lisciviati e quindi subacidi anche se piuttosto ricchi in basi e composti
azotati, con optimum nella fascia submediterranea. Le foglie e i frutti,
commestibili ma insipidi, hanno proprietà officinali. Il legno di colore rossastro,
duro e compatto, viene impiegato per lavori al tornio e per la produzione di
carbonella. Il nome generico deriva dal greco 'kratos' (forza), antico nome
comune della pianta, in riferimento alla durezza del legno; il nome specifico in
latino significa 'liscio, levigato'. Forma biologica: fanerofita cespugliosa/ fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-
giugno. Syn.:
Crataegus oxyacantha
L.
Crataegus laevigata
(Poir.) DC. 'Paul's Scarlet'
Il biancospino rosso a fiori doppi è una cultivar derivata probabilmente per
ibridazione tra
C. laevigata
e
C. monogyna
(il cui nome corretto sarebbe
C.
×
media
), oggi ampiamente diffusa in Italia come pianta ornamentale a causa delle
vistose e persistenti fioriture. Il nome generico deriva dal greco 'kratos' (forza),
antico nome comune della pianta, in riferimento alla durezza del legno; il nome
specifico in latino significa 'liscio, levigato'. Forma biologica: fanerofita
cespugliosa/ fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-giugno.
Crataegus monogyna
Jacq.
Il biancospino è un arbusto a distribuzione eurasiatico-sudeuropea presente in tutte le regioni d'Italia. È uno dei
principali costituenti di boscaglie, macchie e siepi, e appare in tutti gli stadi dinamici della vegetazione legnosa, su suoli
da carbonatici a debolmente acidi; colonizza persino le pietraie, sia pur con esemplari rattrappiti e deformi, dal livello
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