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coltivato (con numerose cultivar) sia per la produzione di frutti che a scopo
decorativo in parchi e giardini, dal livello del mare ai 600 m circa, non tende ad
inselvatichire. Il caco è uno dei più antichi alberi da frutto coltivati dall'uomo (in
Cina da più di 2.000 anni). È definito dai cinesi 'l'albero delle sette virtù': vive a
lungo; dà ombra; permette agli uccelli di nidificare fra i rami; non è attaccato da
molti parassiti; in autunno ha foglie decorative giallo-rosse che permangono
sino ai geli; il legno è un buon combustibile; il fogliame caduto concima il
terreno. Il nome generico è dato dall'unione dei due termini greci antichi 'diós'
(Dio) e 'pyrós' (frutto) e letteralmente significa 'frutto degli dei'; il nome
specifico è uno dei nomi giapponesi della pianta. Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
Elaeagnus angustifolia
L.
L'olivagno è un alberello originario dell'Asia temperata, coltivato per ornamento
in parchi e giardini; assieme a una specie affine di origine americana,
E.
commutata
,
è stato introdotto sui litorali veneti per il consolidamento delle
dune, essendo in grado di tollerare bene la salinità dei suoli; nel Parco Pegaso di
Jesolo Lido è presente la cultivar 'Quick Silver'. I frutti possono essere impiegati
per la preparazione di gelatine, sorbetti e minestre; i fiori emanano un profumo
intensissimo, avvertibile anche a molti metri di distanza. Il nome generico
deriva dal greco 'elèa' (oliva) per la somiglianza del frutto ad un'oliva, quello
specifico allude alle foglie lunghe e strette. Forma biologica: fanerofita scaposa.
Periodo di fioritura: aprile-giugno.
Elaeagnus pungens
Thunb.
L'olivagno spinoso è un arbusto originario dell'Asia (dalla Cina al Giappone). In
Cina cresce su colline aride e macchie, in Giappone in vegetazioni aperte
dominate da
Quercus phillyraeoides
e
Pittosporum tobira
. Fu introdotto negli
Stati Uniti nel 1830 e in America è ancor oggi ampiamente utilizzato per la
creazione di siepi ai bordi delle strade e per rivegetate siti minerari e
abbandonati, divenendo a volte specie invasiva. Nelle parti d'Europa con clima
temperato è spesso coltivato come pianta da giardino, con numerose cultivar a
foglie variegate; nel Parco Pegaso di Jesolo Lido è presente la cultivar
'Maculata'. I frutti sono molto appetiti dagli uccelli. Il nome generico deriva dal
greco 'elèa' (oliva) per la somiglianza del frutto ad un'oliva, quello specifico
allude alla spinescenza della pianta. Forma biologica: fanerofita cespugliosa.
Periodo di fioritura: aprile-giugno.
Elaeagnus umbellata
Thunb.
Albero-arbusto originario dall'Asia orientale, dall'Himalaya al Giappone e da
noi a volte coltivato a scopo ornamentale, ed è segnalato come specie avventizia
in Lombardia; nel Parco Pegaso di Jesolo Lido è presente la cultivar 'Cardinal'.
Le radici sono in grado di fissare l'azoto atmosferico, il che permette alla pianta
di prosperare anche in suoli poveri. Il nome generico deriva dal greco 'elèa'
(oliva) per la somiglianza del frutto ad un'oliva; il nome specifico si riferisce ai
fiori disposti in infiorescenze simili a ombrelle. Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: aprile-giugno.
Elaeagnus
×
ebbingei
Boom
L'olivagno di Ebbinge è un arbusto sempreverde ottenuto da ibridazione tra
E. pungens
ed
E. macrophylla
, creato in
Olanda nel 1928, da noi frequentemente coltivato come pianta ornamentale in parchi e giardini. Predilige terreni acidi e
ben drenati ed è adatto ai litorali per la resistenza alla salsedine. Si conoscono alcune cultivar di successo, come
'Limelight', che è ben conosciuta e apprezzata nel nostro paese (dove però è venduta in alcuni vivai con il nome
improprio di 'Variegatus') grazie alle foglie, di colore verde-grigiastro con screziature giallastre. Il nome generico deriva
dal greco 'elèa' (oliva) per la somiglianza del frutto ad un'oliva; l'ibrido è dedicato all'olandese J. W. E. Ebbinge (1870-